ROMA – Un uomo di Palagiano Cosimo (per tutti Mimmo) Dragone, 45 anni, un bracciante agricolo originario di Massafra, che è stato sgozzato con una coltellata alla gola all’interno della sua villetta in località Pino di Lenne, a pochi chilometri dalla statale 106 Taranto-Reggio Calabria. L’uomo, disoccupato e separato da tempo, non dava più notizie di sé da un paio di giorni, è stato ritrovato ucciso riverso sul divano di casa dal padre che era andato a cercarlo nell’abitazione rurale.
Il padre sconvolto ha subito lanciato l’allarme e sul posto sono arrivati immediatamente i soccorsi del 118 e le pattuglie dei Carabinieri della locale stazione e e gli investigatori del nucleo operativo del Comando provinciale di Taranto guidati dal tenente colonnello Giovanni Tamborrino che al momento stanno valutando ogni ipotesi investigativa..
Il cadavere del Dragone è stato rinvenuto nel soggiorno di casa ed aveva una profonda ferita alla gola provocata da un’arma da taglio che però non è stata trovata. Sul luogo del delitto si è recato il pubblico ministero Remo Epifani insieme al medico legale Marcello Chironi. La vittima che aveva un piccolo precedente penale di molti anni fa, è stata ammazzata probabilmente dopo una colluttazione. L’uomo disoccupato, viveva di furti in campagna, con i quali cercava di sopravvivere anche se nell’abitazione perquisita dai militari è stata rinvenuta anche una modica quantità di stupefacenti il che lascia pensare che l’uomo ne facesse uso persale.
Si attendono sopratutto le valutazioni dei rilievi della Sezione Investigazioni Scientifiche dell’ Arma dei Carabinieri che consentiranno di poter determinare la dinamica dei fatti. I militari dell’ Arma per avviare immediatamente le indagini senza lasciare nulla al caso hanno ascoltato familiari, amici e conoscenti dell’uomo ucciso da una coltellata sferrata alla gola . Fra le ipotesi al vaglio degli investigatori potrebbero essere un litigio o un regolamento di conti: . La villa in cui è avvenuto l’omicidio si trova in una zona abbastanza isolata. Il primo esame condotto dal medico legale ha consentito di dedurreIl che il decesso sia avvenuto sicuramente minimo 24 ore prima del ritrovamento del cadavere e quindi nella giornata di venerdì 5 gennaio
Dai primi rilievi sulla dinamica dell’uccisione si è dedotto che l’ uomo avrebbe cercato di difendersi. I Carabinieri in queste ore stanno contratto se Mimmo Dragone negli ultimi tempi abbia intrattenuto contatti con pregiudicati locali, e verificare le sue ultime frequentazioni, escludendo però collegamenti con la feroce malavita locale. Maggiori indicazioni ed elementi utili allo sviluppo delle delle indagini potrebbero arrivare dall’analisi del suo telefono cellulare. Il pm Epifani dopo aver autorizzato l’autopsia, ha disposto approfondimenti per cercare di risolvere un omicidio che sembra complicato da risolvere.