TARANTO – Arresti “eccellenti” quelli effettuati dal Nucleo di polizia economica finanziaria della Guardia di Finanza di Taranto guidato dal Ten. Col. Antonio Marco Antonucci nel corso dell’ operazione denominata “T.Rex” per vari reati contestati sono, tra gli altri, quelli di corruzione, e turbata libertà degli incanti. L’inchiesta ha origine dal provvedimento di elevazione della discarica di Grottaglie. Delle 7 misure cautelari 4 prevedono la custodia in carcere, mentre le restanti 3 agli arresti domiciliari.
La richiesta di arresti porta la firma del sostituto procuratore della repubblica della Procura di Taranto, dr. Enrico Bruschi, accolta dal Gip dr.ssa Vilma Gilli che ha firmato l’ordinanza restrittiva.
Fra gli arrestati tradotti in carcere il “noto” politico Martino Tamburrano ex presidente della Provincia di Taranto e Sindaco di Massafra, ed il dirigente della Provincia Lorenzo Natile (proveniente dal Comune di Massafra), a lui molto “vicino” da sempre, che aveva ruolo e competenze nell’ente provinciale sull’ urbanistica, attività produttive, ambiente ed ecologia.
L’operazione vede impegnati finanzieri nelle provincie di Taranto, Roma, Bari e Milano, per l’esecuzione dei provvedimenti e delle perquisizioni presso uffici pubblici e numerose sedi societarie. Le indagini riguardano, in particolare, l’iter amministrativo per la concessione dell’autorizzazione all’ampliamento della discarica di Grottaglie–contrada Torre Caprarica, meglio nota con il nome “LaTorre Caprarica”, gestita dalla società Linea Ambiente (exEcolevante) di Rovato (Brescia) controllata dalla Linea Group Holding.
Tutti i nomi degli altri arrestati: Pasquale Lonoce (carcere), il figlio Matteo Lonoce candidato in una lista civica facente capo a Tamburrano alle ultime elezioni amministrative del Comune di Taranto, in cui risultò primo dei non eletti, e la figlia Federica Lonoce (domiciliari), il procuratore speciale della società-gestore della discarica di Grottaglie Roberto Venuti, il dirigente dell’ AMIU Taranto Cosimo (Mimmo) Natuzzi presidente e membro della Commissione di gara per la Raccolta di Rifiuti Solidi Urbani, l’ex presidente di AMIU Taranto municipalizzata Federico Cangelosi, commercialista, indicato e recentemente nominato dal Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci come componente nella commissione “tecnica” per il Termovalorizzatore dell’ amministrazione comunale jonica.
Il gruppo, costituito dall’ex presidente della Provincia Martino Tamburrano, e dal dirigente Natile dello stesso Ente e da imprenditori operanti tra l’altro nel settore dello smaltimento e gestione rifiuti, ha tratto vantaggi in denaro e beni attraverso atti corruttivi che hanno consentito notevoli indebiti guadagni. “Per me Martino è più mafioso di Totò Riina. Totò Riina è un coglione rispetto a lui”. Parole forti, forse esagerate quelle pronunciate dal “corruttore” Pasquale Lonoce presenti nelle 190 pagine dell’ordinanza cautelare contenente numerose intercettazioni.
Lo sfogo di Lonoce con un altro indagato è eloquente : “Fatturato 700mila Euro con lui… 700/800 quelli che sono stati.. metà dei quali… sono andato a pagarli adesso. Trecentocinquantamila.. e per altri …Duecentocinquanta li ho dati a coglione per le elezioni e annessi e connessi … Solo di cene se ne sono andate 30mila euro al mese”. Nella tangente richiesta da Tamburrano era incluso anche il sostegno elettorale ed economico per la candidatura al Senato della moglie Maria Francavilla in occasione delle ultime elezioni politiche, in cui sostenuta dalla coalizione Lega-Fratelli d’ Italia-Forza Italia .
Secondo le indagini delle Fiamme Gialle, Tamburrano incassava la somma di 5mila euro al mese. Lonoce esasperato dalle sue continue richieste intercettato, si lamenta: “Quindicimila Euro al mese esco…. Ieri sera 800 euro con lei se ne sono andati. Per dirti, e tutte le sere e tutte le sere, quante volte quello va a mangiare e pago io, va con quelli e pago io. Oh! In media, quindicimila-ventimila euro al mese esco fatti i conti. Una cosa che siamo noi tre, perché siamo amici, un altro conto che quelli li hanno messi tutti a carico mio. Adesso questo altro fatto qua, dei terminali, là, i computer, i telefonini per i figli dei figli, le cose. Eh! Non li va a ritirare se non li pago. Weh coglione!”.
Per il pm Bruschi della Procura di Taranto i 5mila euro “con il passare del tempo andava via via aumentando in quanto il presidente della Provincia avanzava richieste sempre più esose e pressanti”. Tra le tangenti compare anche un Suv Mercedes 220 GLC che Tamburrano ritira da un rivenditore di zona (D’ Elia) il quale a sua volta era perfettamente a conoscenza della vicenda al punto che suggeriva a Tamburrano di adottare delle precauzioni: “Martino io direi due, tre mesi lasciala stare intestata a me… hai capito? Se no capi… si può pensare, hai capito? Se la è intestata prima lui, a fine anno, a dicembre, Puff e la…Quattro cinque mesi se no, perché poi la dobbiamo fatturare in un certo modo, noi a lui e conviene”.
Arrestati anche un membro della Commissione di gara per la Raccolta di Rifiuti Solidi Urbani di del Comune di Sava ( Taranto ), di 2 imprenditori attivi nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, nonché del procuratore speciale di una società gestore di una discarica ubicata nel comune di Grottaglie.
Si è accertato, anche attraverso l’ausilio di intercettazioni, che la società proprietaria della discarica di Grottaglie – Contrada Torre Caprarica – aveva terminato la sua attività di raccolta in quanto il sito era ormai colmo, senza possibilità di poter conferire ulteriori RSU. Nell’agosto del 2017 la Provincia di Taranto, dopo i pareri negativi degli organi preposti, aveva respinto inizialmente la richiesta di ampliamento.
Il procuratore legale della società sfruttando i buoni uffici di un imprenditore sammarzanese,(cioè del Comune di San Marzano di San Giuseppe in provincia di Taranto) ha iniziato a tessere stretti rapporti illeciti con il Presidente della Provincia di Taranto Tamburrano, finalizzati a valutare nuovamente, la richiesta “rigettata” di rilascio dell’autorizzazione per il sopraelevamento della discarica di ulteriori 15 metri rispetto al livello di colmata.
A fronte di tali accordi, l’ex Presidente della Provincia si è attivamente adoperato per nominare un nuovo comitato tecnico ed il compiacente Natile Dirigente del Settore Ambiente, figura fino ad allora ricoperta dal segretario provinciale. I pubblici ufficiali, a fronte di tale impegno contrario ai propri doveri, ricevevano denaro e altre utilità, tra queste ultime l’ex presidente della Provincia otteneva, tra le altre, contributi per finanziare la campagna elettorale della moglie Maria Francavilla alle ultime elezioni politiche per il Senato.
NOTA. Ai nostri lettori: precedentemente è stata pubblicata una foto che ritraeva l’ On. Avv. Gianfranco Chiarelli (totalmente estraneo alla vicenda giudiziaria da noi trattata) accanto alla candidata Maria Francavilla. Ci scusiamo con l’interessato che ribadiamo non ha alcun coinvolgimento nell’inchiesta
L’accordo corruttivo era talmente esplicito che il ritardo nel completamento dell’iter amministrativo aveva generato le vibrate rimostranze del corruttore che lamentava, per ogni giorno di inattività un mancato guadagno costituito dai ricavi derivanti dal conferimento in discarica dei rifiuti.
Le modalità di corresponsione delle “tangenti” si sono rivelate particolarmente ingegnose e innovative e, per lo più, concordate nel corso di incontri conviviali tra gli indagati ignari di essere ascoltati e pedinati.
I fondi da destinare ai pubblici ufficiali infedeli venivano costituiti attraverso l’affidamento dei lavori di sanificazione della discarica alle società riconducibili all’imprenditore sammarzanese. I pagamenti per tali prestazioni, risultati sovrafatturati, erano in buona parte destinati a corrispondere il prezzo della corruzione.
Il rappresentante legale della discarica, attraverso l’intermediazione del titolare di un autosalone, donava all’ex presidente della Provincia di Taranto, quale ulteriore compenso illecito, una autovettura di lusso del valore commerciale di circa 50 mila euro.
La gestione degli affari illegali da parte dell’ex Presidente della Provincia di Taranto si è spinta fino all’affidamento diretto, all’imprenditore di San Marzano, di lavori per somma urgenza e necessità in occasione degli eventi di calamità naturale verificatisi nell’estate del 2018, facendo fruttare compensi per ulteriori 95 mila euro circa.
Infine, è stato accertato che Martino Tamburrano si è prodigato per pilotare anche la gara di appalto per i servizi di raccolta rifiuti del Comune di Sava, influendo sul giudizio tecnico di due professionisti corrotti, facenti parte della commissione di gara, permettendo di far vincere l’appalto allo stesso imprenditore amico, attraverso una delle sue imprese.