di Antonello de Gennaro
ROMA – Dopo la chiusura disposta dal nuovo Prefetto di Taranto delle strutture tarantine della Cooperativa INDACO, a seguito dell’inchiesta del nostro giornale e degli accertamenti igienico-sanitari congiunti dell’ ASL e dei Carabinieri del NAS guidati dal capitano Marra, la nostra redazione ha accertato che alla fine dello scorso maggio l’amministratore della cooperativa, Salvatore Micelli, un faccendiere con precedenti per truffa, ben noto alle forze dell’ordine ed alla Procura di Taranto, si stava preparando a mettere in piedi un altra struttura in collaborazione con una geometra tarantina, Stefania Gerardo, sorella di quel Don Marco Gerardo, sacerdote condannato in primo grado ( e successivamente assolto in appello) nel processo Ilva “Ambiente Svenduto”, ex segretario del vescovo di Taranto, ed attuale parroco della Parrocchia del Carmine, della cui Confraternita il Micelli è aderente.
Quando abbiamo ricevuto la mail fra il Micelli e la Gerardo, a dire il vero non ci siamo meravigliati, in quanto l’anno scorso avevamo ascoltato una conversazione proprio fra Don Marco Gerardo ed un noto “prenditore di commesse pubbliche: il geometra Domenico Cassalia,(a sinistra nella foto) in un lontano passato “chiacchierato” presidente della Confindustria di Taranto, in cui i due parlavano guarda caso proprio di questo argomento: entrare nel business delle cooperative sociali per l’accoglienza dei migranti a Taranto. Un settore questo un pò troppo “allegro” e sul quale le Fiamme Gialle da tempo stanno investigando per accertare la legalità dei vari operatori.
Incredibilmente lo scorso 24 maggio come potrete leggere, il Micelli scriveva alla Cooperativa INDACO alla geometra Stefania Gerardo, raccontandole che poichè “la Prefettura mi contestava che quelle per SAVA e GINOSA non andavano bene rispetto a quanto richiesto dal bando di gara” aggiungendo “io necessito di un contratto sottoscritto fra INDACO e STEFANIA GERARDO in data 03 maggio ( cioè retrodatato di tre settimane n.d.r. ) con il quale io ti conferisco incarico per redigere nuove asseverazioni…omissis…….in quanto i tempi tecnici di verifica dello stato dei luoghi e dell’acquisizione della documentazione sono di 20 giorni”.
Sarebbe utile e necessario secondo noi anche capire chi è il funzionario infedele della Prefettura, che dietro le quinte, notoriamente teleguidava il Micelli nel ginepraio della burocrazia, e come mai sia stato reso possibile ad un truffatore incallito e pluriprotestato entrare in “affari” con lo Stato.
Proprio ieri infatti Antonio Bruno, 34 enne, cioè uno dei due fratelli Bruno arrestati e responsabili dell’omicidio del 32enne Giuseppe Axo, assassinato nel febbraio 2016 a colpi d’arma da fuoco con una mitraglietta presso il rione Salinella di Taranto è stato condannato dal Tribunale a 20 anni di carcere (nonostante il rito abbreviato che riduce di 1/3 la pena), che ha accolto integralmente la richiesta di pena avanzata dal pm Maurizio Carbone. Ed Antonio Bruno è stato ex socio ed amministratore unico della FOOD ITALY srl che aveva come socio proprio Salvatore Micelli. Anche in questo caso resta da capire per l’ Autorità Giudiziaria come abbia fatto dal carcere di Taranto a dimettersi ed addirittura cedere le proprie quote di detta società, da dietro le sbarre della casa circondariale tarantina. Oltre alla mail che vi abbiamo mostrato siamo venuti a conoscenza di un’altra vicenda: l’elenco dei protesti di Salvatore Micelli. E questo sarebbe il giovane imprenditore rampante ?
Elenco protesti Micelli.compressedLasciamo ai lettori ogni debita considerazione, e sopratutto alla Magistratura ed alle Forze dell’ ordine il loro operato, per evitare che certe truffe ai danni dello Stato e non solo abbiano finalmente fine. Perchè è doveroso dirlo, nel business dell’ accoglienza dei migranti, Micelli non è il solo a giocare sporco. E presto lo racconteremo e documenteremo.