Alla luce dei procedimenti disciplinari aperti dal consiglio di disciplina dell’ Ordine dei Giornalisti di Bari, nei confronti dei giornalisti intercettati dalla Procura della Repubblica di Taranto nell’inchiesta “Ambiente Svenduto“, cade la prima “testa”. Quella del giornalista barese Michele Mascellaro, ex-direttore del quotidiano Taranto Sera, successivamente “riciclatosi” con lo stesso quotidiano che ha cambiato nome, società e testata trasformandosi in (Taranto) BUONA SERA con lo scopo di attingere alle provvidenze di legge sull’editoria per i quotidiani editi dalle cooperative. Secondo voci circolanti in città, ed abbastanza attendibili, dal 1° agosto Mascellaro lascerà la direzione del quotidiano del pomeriggio edito da un paio di mesi da una nuova cooperativa editrice “SPARTA Cooperativa” (l’ennesima) costituita sempre dagli stessi soci della precedente “Dossier Coooperativa“. Ma questa volta compare un amministratore unico, che sinora era rimasto sempre dietro le quinte: l’ex-ministro socialista Claudio Signorile. A sostituire Mascellaro sarebbe stato chiamato il giornalista Enzo Ferrari, che ha già lavorato a Taranto Sera, e successivamente è stato anche il direttore dello sfortunato periodico WeMag, nella cui vecchia sede di piazza del Carmine, per ironia della sorte si sono trasferiti recentemente i giornalisti del “carrozzone” Signorile-Bagnardi.
Ecco uno stralcio delle intercettazioni che emergono dall’ordinanza del gip di Taranto, che riguardavano proprio il giornalista… Michele Mascellaro e Girolamo Archinà.
A nulla è servito l’ “aiutino” successivo e recente che il direttore uscente di (Taranto) Buona Sera avrebbe chiesto al solito “amico degli amici” in divisa, il quale a sua volta per ironia del destino seguirà la stessa sorte di Michele Mascellaro. Infatti anche l’ “amico degli amici” dal 1 settembre non lavorerà più a Taranto, e finalmente in città si respirerà un’ aria più pulita e tranquilla, e vi saranno anche meno “pressioni” ingiustificate, ma sopratutto grazie (lasciatecelo dire) al Corriere del Giorno che come ormai è ben noto a Taranto, non fa sconti a nessuno, e sopratutto non si inginocchia a nessuno, sarà possibile per i lettori ricevere finalmente un’ informazione più trasparente e non “manipolata”. Il “barese” Mascellaro quindi potrà tornarsene presto nella sua “cara” città natale dove avrà tutto il tempo di poter preparare con tutta calma…la propria difesa dinnanzi al Consiglio di Disciplina dell’ Ordine dei Giornalisti di Puglia che lo ha convocato proprio per il prossimo settembre, per chiedergli conto delle sue intercettazioni e del suo comportamento che di deontologico e professionale, hanno sicuramente ben poco.
Il paradosso è che come ha scritto la collega Sandra Amurri su Il Fatto Quotidiano lo scorso 17 novembre 2013 “la fotografia della connivenza dell’ Ilva (Gruppo Riva n.d.r. ) con stampa, politica e sindacato l’ha scattata il procuratore Sebastio: “È una situazione che va analizzata dal punto di vista economico, politico e sociale più che penale”. E queste parole, come non condividerle ?
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Eccovi il giochetto delle tre carte….:
Questo era il 1° giornale Taranto Sera diretto da Michele Mascellaro, la cui casa editrice (in realtà sempre gli stessi editori…) non ha avuto buona fortuna, ed è scomparsa oberata di debiti.
Questo era il 2° giornale e cioè Buona Sera rilevato insieme alla società cooperativa DOSSIER, che lo editava in un piccolo paese della Campania, e trasferiti a Grottaglie, quotidiano sempre diretto da Michele Mascellaro, a cui “furbescamente” avevano apposto (ma non in Tribunale nel Registro della Stampa) la parola “Taranto” per ricordare il giornale precedente.
Questo è l’ultima versione grafica del nome del giornale, utilizzato ingannevolmente dal quotidiano “made in casa” Signorile-Bagnardi che ha apposto il nome Taranto sulla testata Buonasera, senza che in realtà il giornale si chiami così. Il vero nome registrato in Tribunale e quindi valido ed utilizzabile ai sensi di Legge è Buona Sera . Non è quindi caso che proprio sulla Cooperativa DOSSIER vi siano attualmente in corso degli accertamenti ed indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Taranto, su delega del Nucleo Speciale Radiodiffusione ed Editoria che alcuni mesi ha sequestrato nei precedenti uffici tarantini di via Berardi della cooperativa “grottagliese”, scatole e scatole di documenti… Da qui la nascita dell’ultima Cooperativa Sparta. Quando durerà questa volta ? Ai posteri, (o alle Fiamme Gialle …) l’ardua sentenza !