TRIESTE – All’indomani della tragica sequenza di eventi che ha portato alla morte in Questura di due agenti ad opera di un ladro di scooter dominicano indicato come affetto da disturbi psichici. Via del Teatro Romano, nel cuore della città, dove ha avuto luogo la sparatoria con l’assassino che tentava la fuga e i colleghi degli agenti uccisi che li hanno fermati ed arrestati, è stata riaperta al traffico. Numerosi cittadini triestini hanno posto fiori ed acceso ceri votivi all’ingresso della Questura, le cui immagini sono state pubblicate sul sito della Questura, con il ringraziamento: “Grazie per le tante attestazioni di cordoglio, di vicinanza e di solidarieta’. Grazie!“.
Il dominicano Alejandro Augusto Stephan Meran, accusato di avere ucciso a colpi di pistola due poliziotti all’interno della Questura di Trieste, ieri sera è stato raggiunto in ospedale dal magistrato di turno ed il procuratore capo di Trieste che lo hanno dichiarato alle 23.00 in stato di fermo, dopo che il pm aveva ascoltato in Questura il fratello del pluriomicida. L’indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere, come reso noto dalla Questura . Secondo quanto si è appreso, gli inquirenti ritengono che sussista il pericolo di fuga e di reiterazione di reato e per questo motivo hanno chiesto la custodia cautelare in carcere, misura che il Gip dovrà adottare o meno, secondo quanto prevede la Legge, soltanto dopo aver effettuato l’interrogatorio di garanzia il dominicano fermato in stato di arresto.
L’ agente Pierluigi Rotta è stato raggiunto da due colpi di pistola al lato sinistro del petto e all’addome. Il collega Matteo Demenego è stato colpito tre volte: alla clavicola sinistra, al fianco sinistro e alla schiena. Secondo la ricostruzione dell’accaduto, Alejandro Augusto Stephan Meran, si trovava all’interno della Questura per un’indagine per furto di uno scooter, è riuscito a sottrarre la pistola in dotazione a Rotta e a fare fuoco. Uditi gli spari Demenego è arrivato in soccorso del collega venendo a sua volta colpito. Nell’ambito delle indagini sulla sparatoria sono state sequestrate le fondine delle due vittime per verificarne l’integrità.
Il terzo poliziotto rimasto ferito, l’ assistente capo coordinatore Cristiano Resmini, verrà operato alla mano. “E’ in buone condizioni. Sto andando da lui per parlargli” ha detto Giuseppe Petronzi, questore di Trieste, aggiungendo: “La dinamica è abbastanza chiara. E’ avvenuta in uno spazio della Questura, dove non c’erano altre persone se non le vittime e l’autore del fatto, che si è impossessato dell’arma e ha fatto fuoco. Azzardare ipotesi sarebbe poco serio e rispettoso“.
La ricostruzione della Questura
La tragica vicenda ha inizio ieri mattina, da una “banale” circostanza: una donna in scooter, a via Carducci, viene scaraventata a terra da un giovane di colore, che le ruba il ciclomotore. Nel pomeriggio, al 113 della Questura di Trieste arriva la telefonata di Carlysle Stephan Meran, che riferisce di aver appreso da suo fratello Alejandro Augusto che è stato lui l’autore del furto del ciclomotore, e si rende disponibile ad accompagnare gli operatori a casa del fratello per recuperare il mezzo, spiegando loro che Alejandro Augusto soffre di disturbi psichici, anche se attualmente non veniva seguito dai servizi di igiene mentale del capoluogo triestino. Due equipaggi della Sezione Volante ed una pattuglia della Squadra Mobile si recano a casa del giovane, insieme a personale medico sanitario del 118, e trovano nella sua abitazione Alejandro Augusto che appare “collaborativo e pacato” e pertanto viene prelevato e condotto in Questura insieme a suo fratello, a bordo di una vettura della Polizia.
Alejandro Augusto Stephan Meran arrivato in Questura all’interno dell’Ufficio Prevenzione Generale, chiede di andare in bagno, e riesce a sottrarre la pistola d’ordinanza in dotazione all’agente Rotta, facendolo fuoco colpendolo con due proiettili esplosi contro di lui. Il collega Demenego sentiti i colpi di pistola accorre per verificare cosa sta accadendo, e viene colpito anch’egli per ben tre volte. Nel caos che ne consegue, il fratello maggiore del dominicano Carlysle, inizialmente impaurito e sotto choc si barrica nell’Ufficio Prevenzione Generale, sbarrando la porta d’ingresso con una scrivania. Poi, non udendo più colpi di pistola, scappa e si rifugia nei sotterranei della Questura, dove successivamente viene rintracciato e bloccato dagli agenti intervenuti.
Nel frattempo l’omicida inizialmente cerca di prendere le scale di accesso ai piani superiori, ma non c riesce grazie alla presenza dei poliziotti presente negli uffici, verso i quali cui indirizza altri colpi senza colpirli; quindi attraversando l’atrio adiacente cerca di scappare dall’ingresso principale dalla Questura , con entrambe le pistole d’ordinanza sottratte agli agenti in mano, esplodendo altri colpi di pistola contro personale in servizio al corpo di guardia, che risponde al fuoco. In questa sparatoria viene colpito alla mano sinistra l’ Assistente Capo Cristiano Resmini, il quale come già detto, è ricoverato all’ospedale di Trieste in attesa di intervento chirurgico ad una mano. In tutto questo accadimento i sanitari del 118 intervenuti tentano purtroppo senza fortuna di rianimare gli agenti colpiti e prestano soccorso al poliziotto ferito.
Una volta fuori dall’edificio il dominicano in fuga prima cerca di entrare in una Volante parcheggiata in prossimità dell’ingresso di via di Tor Bandena, ma notando l’auto della Squadra Mobile, apre il fuoco verso il mezzo e all’indirizzo dei poliziotti, colpendo la portiera del lato passeggero appena apertasi. Gli uomini della Mobile, non si fanno intimorire e quindi rispondono al fuoco, colpendo Alejandro Augusto Stephan Meran all’inguine, senza danneggiare parti vitali, riuscendo quindi a renderlo inoffensivo ed a disarmarlo, e scoprono che una delle due pistole sottratte poco prima una aveva il caricatore vuoto, mentre l’altra aveva il cane armato pronto a sparare.