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22 Luglio 2024 14:09
22 Luglio 2024 14:09

20 anni fa la strage di Nassirya: il ricordo di Mattarella e Meloni

I messaggi del presidente della Repubblica e della presidente del Consiglio nel ventennale dell'attentato. Le parole del ministro Crosetto

Vent’anni fa, il 12 novembre 2003, la strage di Nassirya, con l’attacco alla base ‘Maestrale’ quartier generale di carabinieri ed esercito nella città irachena. A colpire, un camion lanciato nell’edificio con un carico di esplosivo. Terribile il bilancio dell’attentato: persero la vita 12 carabinieri, cinque soldati dell’esercito, due civili e 9 iracheni

Il messaggio del presidente Mattarella

“La Giornata del ricordo dedicata ai Caduti, militari e civili, nelle missioni internazionali per la pace, ricorre nel ventesimo anniversario della strage di Nassiriya, ove, a causa di un vile attentato, morirono 19 italiani tra soldati, carabinieri e civili. Il sentimento del lutto ci accompagna in questo giorno in cui la Repubblica rivolge il suo pensiero ai tanti feriti e caduti nelle missioni che l’Italia ha sviluppato in questi anni a servizio della comunità internazionale e dei diritti dei popoli, insieme all’espressione della solidarietà e vicinanza alle famiglie colpite”. A scriverlo è il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al ministro della Difesa, Guido Crosetto.

La partecipazione a queste importanti operazioni in tante travagliate regioni del mondo, è il segno – sottolinea il Capo dello Stato – dell’impegno e del contributo del nostro Paese allo sforzo concreto della comunità internazionale per combattere gli orrori e le atrocità delle guerre e del terrorismo

“Il sentimento del lutto ci accompagna in questo giorno in cui la Repubblica rivolge il suo pensiero ai tanti feriti e caduti nelle missioni che l’Italia ha sviluppato in questi anni a servizio della comunità internazionale e dei diritti dei popoli, insieme all’espressione della solidarietà e vicinanza alle famiglie colpite“, scrive Mattarella. “La partecipazione a queste importanti operazioni in tante travagliate regioni del mondo — aggiunge il presidente della Repubblica — è il segno dell’impegno e del contributo del nostro Paese allo sforzo concreto della comunità internazionale per combattere gli orrori e le atrocità delle guerre e del terrorismo” e continua “A quanti sono impegnati oggi nelle zone di crisi, mettendo a rischio la propria incolumità in nome dei nobili principi sanciti nella nostra Carta costituzionale, va l’apprezzamento e la riconoscenza di tutti gli italiani”.

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Il ricordo del premier Meloni

“Venti anni ci separano dalla terribile strage di Nassiriya. Venti anni da quel vile e brutale attentato in cui morirono 19 italiani. In questa Giornata, dedicata al ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, l’Italia onora e ricorda tutti coloro che hanno sacrificato la vita per la pace e la sicurezza della nostra Nazione e del mondo. A loro, e a quanti ogni giorno sono impegnati nelle aree più travagliate, va la nostra profonda riconoscenza”. A scriverlo sui social, è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel ventesimo anniversario dell’attentato di Nassirya.

“Nella Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, il Governo rivolge un doveroso e riconoscente omaggio a tutti i connazionali che hanno sacrificato la propria vita nei teatri operativi dove l’Italia è impegnata per difendere la libertà, la pace e la sicurezza. Il 12 novembre 2003 è un giorno che rimarrà scolpito, per sempre, nella memoria nazionale”, continua la dichiarazione del premier.

“Il popolo italiano non dimenticherà mai ciò che vent’anni fa è successo a Nassiriya, il più grave attentato terroristico subito dall’Italia nelle missioni internazionali di pace nelle aree di crisi. Sono ancora vivide nelle nostre menti le immagini di quella drammatica giornata e la profonda commozione che l’attentato suscitò in tutta la Nazione, che non mancò di tributare agli eroi di Nassiriya un fortissimo sentimento di affetto e riconoscenza” aggiunge Giorgia Meloni.

“Il ricordo dei caduti è un dovere soprattutto verso le giovani generazioni, affinché attraverso la memoria possano conoscere e ammirare l’esempio di chi ha donato la vita per costruire la pace”, le parole della premier.

“L’anniversario di oggi è l’occasione per esprimere, ancora una volta, l’orgoglio che il Governo prova nei confronti degli uomini e delle donne, delle Forze Armate e del personale civile, impegnati nelle missioni di pace e che con il loro impegno, la loro dedizione e la loro professionalità rendono onore ogni giorno al Tricolore. Il Governo – prosegue la Melonirivolge un pensiero particolare ai connazionali che prestano servizio nei teatri più complessi e che, alla luce dei recenti avvenimenti sul piano internazionale, devono far fronte a situazioni estremamente critiche e che comportano l’assunzione di grandi rischi e responsabilità“.

Crosetto: “Attentato primo esempio di ‘guerra ibrida’”

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un’intervista al quotidiano ‘Il Giornale‘ ha dichiarato: “Usando un termine allora non ancora in voga, potremmo dire che quell’attentato fu il primo esempio di ‘guerra ibrida’. Per i terroristi eravamo l’anello debole della Coalizione, la nazione occidentale meno in grado di reagire ordinatamente a una strage. Colpendoci, volevano fare piazza pulita dell’idea stessa che un gruppo di nazioni potesse mandare i propri soldati a consolidare la pace. Ma questo non avvenne perché il nostro Paese reagì con un grande scatto di orgoglio solidarietà. L’Italia pianse i propri soldati, ma non rinunciò a celebrarne l’onore. Nessuno si azzardò a dire che la loro morte era stata inutile o vana. L’opinione pubblica si strinse intorno a loro e riconobbe che il loro sacrificio era stato cruciale per il Paese e per la comunità nazionale e internazionale. Nella tragedia assistemmo a un passaggio culturale essenziale per la crescita della Nazione“.

“Ma quel giorno capii anche un’altra cosa. – ha sottolineato CrosettoChi presta servizio nelle Forze Armate rischia ogni giorno la sua vita per assolvere il proprio dovere. Ecco perché il suo lavoro non può essere considerato uno dei tanti, ‘normali’, lavori e comparti del lavoro pubblico“.

In merito alla situazione in Medio Oriente e all’invio di un ospedale da campo, il ministro Crosetto ha evidenziato che “siamo partiti con questa iniziativa perché pensiamo ad un primo passo non solo italiano, ma che diventi multinazionale. Dopo aver mandato la nave ospedale e aver chiesto a SMD (Stato Maggiore Difesa) di organizzare un ospedale da campo su terra ho interpellato i colleghi di Nato, Unione Europea e Paesi Arabi. L’Italia, dal mio punto di vista, può guidare questa iniziativa perché è un Paese rispettato, stimato e in grado di mantenere un dialogo con tutti. Siamo rispettati sia da Israele e sia dal mondo arabo. Quindi non dobbiamo temere di muoverci con autorevolezza a livello internazionale. L’ospedale a Gaza può essere un primo tassello in grado di garantire un ruolo al nostro paese nel futuro del Medio Oriente”.

“Desidero rinnovare il mio deferente omaggio ai caduti di quel gravissimo attentato e a tutti coloro che, animati da altissimo senso del dovere hanno perso la vita al servizio dell’Italia e della comunità internazionale per la stabilizzazione delle aree di crisi e per combattere il pericolo del terrorismo”, scrive il presidente del Senato, Ignazio La Russa. “Il ricordo del loro estremo sacrificio vive nei cuori di tutti gli italiani”, è il messaggio del presidente della Camera, Lorenzo Fontana.

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