Oggi è il giorno della memoria. Il giorno del ricordo ma sopratutto del religioso silenzio, dei cortei e del rumore, degli studenti e delle cerimonie. Il trentaduesimo anniversario della strage di Capaci ha registrato un calendario denso di iniziative: alle 9 al Giardino della Memoria di Isola delle Femmine, dove la Questura di Palermo e l’associazione “Quarto Savona Quindici” leggeranno brani sulla legalità. Contemporaneamente fra Palazzo Jung e piazza Magione sarà tenuto a battesimo il museo del presente voluto dalla Fondazione Falcone: dalle 13 l’apertura alla cittadinanza.
Dalle 9,30 al palazzo di giustizia le iniziative della Rete antimafia: letture di poesie, alle 11,45 un ricordo solenne e alle 12 una catena umana. Alle 10 un dibattito al Centro studi Paolo e Rita Borsellino: fra gli altri sarà presente Alfredo Morvillo, fratello di Francesca Morvillo e dunque cognato di Giovanni Falcone. Alle 13 la deposizione di una corona di alloro alla caserma Lungaro e la scopertura di due murales.
Nel pomeriggio ancora eventi dalle 16 al Giardino della memoria di Isola delle Femmine e dalle 17 il tradizionale appuntamento dell’Albero Falcone. Qui, dove arriverà il corteo che partirà alle 15 dalla facoltà di Giurisprudenza, il clou è alle 17,58, ora della strage: in quel momento sarà suonato il silenzio. Alle 17.58, l’ora in cui avvenne la strage, si svolgerà la manifestazione sotto l’Albero Falcone, davanti alla casa di via Notarbartolo in cui abitavano il magistrato e la moglie, e alle 19 sarà celebrata la messa di suffragio nella chiesa di San Domenico, dove è sepolto il servitore dello Stato.
Studenti di 56 istituti, rappresentanti dell’Anm e dell’Ordine degli avvocati, uniti nella Rete per la cultura antimafia nella scuola, formeranno una catena umana davanti al tribunale e ricorderanno le vittime della strage. A Capaci apre al pubblico “MuST23” nella stazione ferroviaria in disuso, trasformata in un museo immersivo che conduce sul luogo della strage attraverso immagini della Rai girate poco dopo l’esplosione e con la mostra fotografica dell’ANSA “L’eredità di Falcone e Borsellino“. L’ex stazione ferroviaria è stata destinata a questa iniziativa da Rfi grazie al progetto presentato dai ragazzi di Addiopizzo travel e Capaci No Mafia e sostenuto da Invitalia.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 32° anniversario della strage di Capaci, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “L’attentato di Capaci fu un attacco che la mafia volle scientemente portare alla democrazia italiana. Una strategia criminale, che dopo poche settimane replicò il medesimo, disumano, orrore in via D’Amelio. Ferma fu la reazione delle Istituzioni e del popolo italiano. Ne scaturì una mobilitazione delle coscienze. La lezione di vita di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino divennero parte della migliore etica della Repubblica.
“A trentadue anni da quel tragico 23 maggio è doveroso ricordare anzitutto il sacrificio di chi venne barbaramente ucciso: Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani. Insieme a loro ricordiamo Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. Testimoni di legalità, il cui nome resta segnato con caratteri indelebili nella nostra storia”.
“I loro nomi sono affermazione di impegno per una vittoria definitiva sul cancro mafioso e il pensiero commosso va ai loro familiari che ne custodiscono memoria ed eredità morale. Come sostenevano Falcone e Borsellino, la Repubblica ha dimostrato che la mafia può essere sconfitta e che è destinata a finire. L’impegno nel combatterla non viene mai meno. I tentativi di inquinamento della società civile, le intimidazioni nei confronti degli operatori economici, sono sempre in agguato. La Giornata della legalità che si celebra vuole essere il segno di una responsabilità comune. È necessario tenere alta la vigilanza. Gli anticorpi istituzionali, la mobilitazione sociale per impedire che le organizzazioni mafiose trovino sponde in aree grigie e compiacenti, non possono essere indeboliti. L’eredità di Falcone e Borsellino è un patrimonio vivo che appartiene all’intera comunità nazionale. Portare avanti la loro opera vuol dire lavorare per una società migliore”.
La premier Giorgia Meloni ha ricordato l’anniversario con un messaggio sui suoi profili social: “Ricorre oggi il 32esimo anniversario della strage di Capaci. Giovanni Falcone ci ha insegnato che ‘gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini’. Fare ogni giorno tesoro di queste parole è il modo migliore che tutti noi abbiamo per onorare il sacrificio di chi ha perso la vita a Capaci quel 23 maggio 1992. Non disperdere i loro insegnamenti, il loro coraggio, portare avanti quei valori di Libertà, Giustizia e Legalità che hanno reso immortali: più forti del tritolo e delle bombe di vigliacchi criminali senza scrupoli. Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani e tutti gli altri eroi che hanno combattuto per una società libera dall’oppressione mafiosa, vivono ancora e per sempre nei nostri cuori. Le loro idee camminano sulle nostre gambe e su quelle di chi verra’ dopo di noi. Contro ogni mafia, sempre” ha concluso la Meloni.
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