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22 Novembre 2024 02:17

Ecco la nuova funzione Community di WhatsApp che diventa più social

Sarà possibile aggregare gruppi separati, riuniti in un gruppo più grande, magari quello del quartiere, della scuola o del lavoro. In arrivo anche nuove possibilità per le reazioni ai messaggi

L’ applicazione che tutti usiamo è WhatsApp: la piattaforma di messaggeria di proprietà di Meta che resta la prima scelta per quasi tutti gli italiani quando si vuole comunicare con amici, familiari o colleghi, ma manca di una dimensione un po’ più ampia, che consenta magari consentire di radunare gruppi ampi (il limite è 256 componenti) di persone che abbiano interessi in comune.

Qualora dovessimo analizzare le tendenze dei social network negli ultimi anni, potremmo dire che ce ne sono almeno due da prendere in considerazione: da un lato, la crescita delle piattaforme legate alla fruizione di contenuti, come TikTok, che lasciano da parte la natura “social” per concentrarsi sull’intrattenimento; dall’altro lato , tutte quelle app che consentono alle persone di sviluppare le relazioni, come i social network delle origini, ma di farlo all’interno di spazi chiusi e selezionati, come Telegram o Discord .

Discord non è un vero social network, ma una piattaforma per le comunità. Chiunque può creare un nuovo server, ovvero un luogo virtuale al cui interno si creano canali vocali e testuali. Entrambi possono essere divisi in categorie, anche mischiati, per facilitare la navigazione. Un po’ come se un server fosse una casa, le categorie le zone (zona giorno, zona notte) e i canali le stanze. Così come su Slack, per facilitare la lettura dei nomi dei canali può essere utilizzata una nomenclatura (ad esempio, general-chatmovie-chat per i canali testuali, i cui corrispettivi potrebbero essere general-talk e movie-talk), e in realtà esistono un fiume di guide sulla gestione dei canali. Ad un server possono essere ‘agganciati’ dei bot, ovvero dei software che prendono informazioni dall’esterno e le portano nel server o viceversa, o che aiutano i moderatori a gestire i contenuti.

foto Discord

Ma cos’è Community

Non è un coincidenza, o un casto fortuito, che Meta abbia annunciato la nascita di “Community“, una nuova funzione che sembra studiata proprio per offrire una dimensione più “social” a una piattaforma di messaggi che era ancora chiusa. Community di WhatsApp renderà possibile alle persone di aggregare gruppi separati in un unico spazio. Qui gli utenti potranno ricevere aggiornamenti e organizzare facilmente spazi di discussione più piccoli, specifici per argomento: “Abbiamo costruito Community di WhatsApp – ha spiegato Mark Zuckerberg Ceo di Meta,  – per rendere più semplice l’organizzazione di tutte le chat di gruppo e per trovare informazioni. Si potranno riunire diversi gruppi in un’unica community: oltre ai singoli gruppi per le diverse classi, potresti avere una community generale per i genitori di una scuola con uno spazio unico per le circolari e gli strumenti per gli amministratori”.

Per capire meglio il funzionamento fermiamoci all’esempio di Zuckerberg ed immaginiamo di essere il preside di una scuola: attraverso la creazione di una Community avremo la possibilità radunare dentro lo stesso spazio tutti i diversi gruppi di genitori, averne un minimo controllo, ed anche scrivere e diffondere avvisi in bacheca. Chi verrà aggiunto all’interno della Community di WhatsApp potrà guardare i gruppi disponibili e scegliere quindi autonomamente a quale unirsi, previa una richiesta che dovrà sempre essere accettata dall’amministratore del gruppo . Sempre restando sull’esempio della scuola, il genitore di un alunno appena entrato nell’istituto, una volta avuto accesso alla Community, potrà decidere di unirsi al gruppo della classe, a quello degli sport pomeridiani o a quello dello scuolabus.

La nuova funzione di Whatsapp si avvicina un po’ alla funzione “Canali” di Telegram, e la comunicazione uno a molti che questa consente, e un po’ Discord, dal quale WhatsApp sembra mutuare l’organizzazione che, sotto un ombrello più ampio, consente alle persone di scegliere in quali gruppi intervenire.

Si tratta quindi di una funzione che è costruita sulla base delle specificità di WhatsApp, che resta una piattaforma di instant messaging e che quindi deve rispettare la privacy degli utenti. Innanzitutto l’accesso alle Community non sarà aperto a tutti: per entrare, bisognerà essere invitati dall’amministratore, che sarà demandato a selezionare e scegliere i gruppi da introdurre o a crearne di nuovi. Non esisterà quindi una funzione di “ricerca” delle Community.

Le nuove funzioni dei gruppi: dalle reazioni alle chiamate vocali

La funzione Community è costruita intorno ai gruppi che, per l’occasione, verranno migliorati e forniti di nuove funzioni. In particolare, verrà implementata la possibilità di reagire ai messaggi con emoji, di inviare file fino a 2 GB e di fare chiamate vocali fino a 32 partecipanti. Inoltre, gli amministratori dei gruppi avranno strumenti di moderazione più efficaci: per esempio, potranno rimuovere i messaggi ritenuti problematici. 

Il numero di telefono degli iscritti non sarà visibile a tutti i membri della Community, ma solo a coloro i quali con cui si condividono singoli gruppi, come già funziona al momento. Solo gli amministratori potranno inviare messaggi, chiamati Avvisi, ai membri delle community nella relativa bacheca e ci sarà un limite all’inoltro dei messaggi, che potranno essere inviati a un solo gruppo alla volta, invece che ai 5 attualmente consentiti.

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