di Alessia Di Bella
La nuvola nera di Imola per tutto il weekend ha accompagnato la Ferrari . Venerdì era sfuggita la pole per il cavallino rosso, sabato persa la Sprint al penultimo giro per via del «graining», la pessima partenza di ieri di entrambi i rossi su pista ancora bagnata che ha consentito alle Red Bull di conquistare la prima doppietta stagionale, pleludio di una gara molto più che deludente. Max Verstappen espugna il Santerno per la seconda stagione di fila e fa 2-2 (le vittorie nel 2022) con Charles Leclerc, che ha buttato via il podio con un errore alla variante alta mentre inseguiva Sergio Perez dopo il secondo pit-stop.
Fatale il passaggio troppo aggressivo di Leclerc sui cordoli, il contatto con le barriere lo ha costretto a cambiare l’ala anteriore, rientrando in pista nono al 54° dei 63 giri. La sua rimonta finale non l’ha portato più in su del 6° posto. «Mi spiace ragazzi», ha detto via radio al team box. «Impareremo da questo – la risposta dai box -, più forti la prossima volta». Piccola consolazione per Carlos Sainz, il cui Gp per la seconda volta consecutiva è durato dopo pochi secondi: in Australia 2 giri, ieri una curva, il tempo di arrivare al Tamburello ed essere spinto sulla ghiaia da Daniel Ricciardo. Il distacco in classifica dal compagno di squadra si fa comunque preoccupante.
Leclerc, bruciato da Perez e Norris le ha provate tutte per cambiare il destino di una gara segnata. Dopo essersi liberato della McLaren, in seguito al primo “pit stop” con passaggio alle slick era riuscito a ritrovarsi davanti a Perez, che però l’ha risorpassato subito potendo contare su pneumatici già caldi. A quel punto non gli è rimasta altra chance che invocare l’autorizzazione ad aprire il Drs, inspiegabilmente negata fino al 34° giro dal direttore di gara Niels Wittich. Il colpo di scena arriva nel corso del 53esimo giro, quando Leclerc si gira in testacoda nel tentativo di spingere al limite per recuperare su Perez, ma va a sbattere contro il muro danneggiando l’ala anteriore e venendo costretto ad un pit-stop per sostituirla Poco prima dello scivolone finale del pilota momegasco, l’unico brivido era arrivato per un lungo del messicano Perez, che Leclerc non era riuscito a sfruttare. Poi, dopo la seconda sosta di entrambi, il leader del Mondiale si è ingolosito finendo per lasciare in pista 7 preziosi punti. Il monegasco resta comunque in testa alla classifica piloti, ma si lascia recuperare punti pesanti dal rivale olandese.
Mentre davanti si giocavano le posizioni del podio con un Verstappen bravo a fare progressivamente il vuoto sul compagno di squadra e mai in difficoltà, nelle retrovie Lewis Hamilton viveva forse il pomeriggio peggiore della carriera. Partito 14° e arrivato 14°, a distanza siderale dal compagno di squadra George Russell, 4° grazie a una super partenza e alle sventure della Ferrari. Incapace, Lewis, per decine di giri di passare Pierre Gasly, Emblematico il doppiaggio subito al 41° giro dal campione del mondo, con il quale fino a pochi mesi fa si era giocato l’8° titolo. Per Verstappen una specie di piccolo Slam: primo nella Sprint, vittoria e giro veloce, 34 punti su 34 e rilancio nella corsa per il titolo. «La doppietta è strameritata – commenta l’olandese -, il momento chiave è stata la partenza ma siamo stati bravi a gestire tutte le situazioni senza fare errori».
Casa Ferrari
Nel box Ferrari ci sono tutti: il presidente John Elkann, l’ad Benedetto Vigna, il vp Piero Ferrari ed è ampiamente diffuso, il dispiacere di aver perso a Imola in casa propria. Ma il team manager del cavallino rosso Mattia Binotto spiega così questa gara: “Ho ascoltato le parole di Charles, giusto che sia deluso: perché Max sì oggi era imprendibile, ma anche lui non ha raccolto tutto quello che avrebbe potuto. Lo spirito è giusto, non dobbiamo abbatterci, dobbiamo tenere il morale alto, oggi sono stati piccoli dettagli a fare la differenza: la partenza, il pit stop, l’uscita di Carlos che lo ha privato di fare esperienza. Le nostre partenze non erano perfette, anche se non era il lato migliore per partire, ma in una gara di 63 giri c’era modo di rifarsi, non è stato così. Avrei voluto una gara più lineare per capire meglio il nostro valore. E qui a Imola avremmo voluto fare meglio, ma dobbiamo guardare avanti. Da una gara all’altra gli equilibri possono cambiare, sono sottili, la Red Bull ha portato miglioramenti ed è capace di sviluppare, lo faremo anche noi. Già a Miami porteremo qualcosina per adattarci al circuito, ma le cose più significative arriveranno a Barcellona come per tutti. Quello che è accaduto qui fa parte di questo sport, dobbiamo tenere il sorriso“.
“Colpa mia, non ci sono scuse”, ha detto con la solita lucidità il monegasco Leclerc. “In questa stagione ho sempre guidato molte bene dal primo Gp e anche oggi ho guidato bene fino all’errore. Abbiamo perso sette punti potenziali che potrebbero influire sul campionato. La responsabilità è mia, non ci sono scuse. Ma ho visto che era un giro dove forse c’era l’opportunità di passare, ero troppo veloce e ho perso la macchina. Sono dispiaciuto per tutto il team, per i tifosi. In generale in questo week end la Red Bull era meglio di noi e noi abbiamo faticato. Loro sono un team forte, sono capaci di sviluppare, e noi dobbiamo rimanere sul pezzo. Il drs attivato troppo tardi? Sì, si è sentito“. Emerge anche tutta la delusione di Sainz: “Siamo partiti mali, sicuramente, ma era una gara lunga, sul bagnato puoi recuperare. Ricciardo ha perso la macchina sul cordolo e mi ha preso, incidente di gara, io gli ho lasciato spazio a sufficienza. E’ un momento difficile per me, avevo voglia di fare questa gara sul bagnato, non ho avuto fortuna, sono già due gare che non faccio più di due giri“.
L’ORDINE D’ARRIVO DEL GP DI IMOLA
- Max Verstappen (Ola – Red Bull)
- Sergio Perez (Mes – Red Bull) +16.527
- Lando Norris (GB – McLaren) +34.834
- George Russell (GB – Mercedes) +42.506
- Valtteri Bottas (Fin – Alfa Romeo) +43.181
- Charles Leclerc (Mon – Ferrari) +56.072
- Yuki Tsunoda (Giap – AlphaTauri) +61.110
- Sebastian Vettel (Ger – Aston Martin) +70.892
- Kevin Magnussen (Dan – Haas) +75.260
- Lance Stroll (Can – Aston Martin) + 1 giro
- Alexander Albon (Thai – Williams) + 1 giro
- Pierre Gasly (Fra – AlphaTauri) + 1 giro
- Lewis Hamilton (GB – Mercedes) + 1 giro
- Esteban Ocon (Fra – Alpine) + 1 giro
- Zhou Guanyu (Cin – Alfa Romeo) + 1 giro
- Nicholas Latifi (Can – Williams) + 1 giro
- Mick Schumacher (Ger – Haas) + 1 giro
- Daniel Ricciardo (Aus – McLaren) + 1 giro
- Fernando Alonso (Spa – Alpine) rit.
- Carlos Sainz (Spa – Ferrari) rit.