Ventisei sono le persone per cui è stato richiesto il rinvio giudizio per l’ennesimo procedimento avviato per una truffa legata a falsi incidenti stradali, su richiesta del sostituto procuratore della repubblica di Taranto Daniela Putignano che ha individuato un altra organizzava, gli incidenti non si sarebbero mai verificati e le lesioni denunciate si sarebbero riferite a fatti diversi da quelli segnalati.
Secondo quanto appurato dalle indagini di polizia giudiziaria, gli incidenti denunciati erano fasulli, come accertato dalle indagini della Magistratura, che avrebbero evidenziato l’assoluta inesistenza dei sinistri che serano stati denunciati in gran parte fra il 2008 e il 2009 a Taranto e nell’abitato di Statte. Questa vicenda oramai prossima al processo, scaturisce dall’ennesimo faldone di inchieste avviate dalla magistratura tarantina grazie agli esposti di alcune compagnie assicurative. Dopo la pausa estiva si volgerà l’udienza preliminare dinnanzi al GIP .
In alcuni casi, le truffa contestate non sarebbero andate a buon fine con un risarcimento, in quanto la Compagnia di Assicurazione dopo aver dato mandato ai propri tecnici di esperire la pratica, aveva riscontrato delle irregolarità macroscopiche ed avevano ritenuto di non effettuare la liquidazione dei danni richiesti. Le segnalazioni che avevano dato il via agli accertamenti dei Carabinieri erano sin troppo numerose. Con l notifica dell’ ex-art.415 bis (avviso fine indagini) , alcuni degli indagati attraverso l’attività difensiva dei rispettivi legali, avevano fornito i necessari chiarimenti , ed altri hanno negato gli addebiti nel corso di taluni interrogatori.
Nonostante ciò la Procura della Repubblica tarantina ha notificato la richiesta di rinvio a giudizio di tutti gli imputati, chiamatati a rispondere di più episodi illeciti. Infatti, la maggior parte degli stessi, però, si sarebbe prestata all’attivazione dei meccanismi fraudolenti in singoli casi, confermando che le giustificazioni difensive a fronte delle tentate truffe (secondo gli inquirenti), per numerose decine di migliaia di euro, ai danni di «Nuova Tirrena», «Unipol Aurora Navale», «Linear Assicurazioni», «Axa assicurazioni» e «Assicurazioni Generali» non siano stati affatto convincenti.