Adesso i dubbi e le intenzioni di Furio Colombo messe nero su bianco stamattina sul suo quotidiano, diventano certezze : “Non capisco più il mio giornale!” aggiungendo “Comunico che non continuerò la mia collaborazione al ‘Fatto quotidiano’ fino a quando ci sarà questa posizione sulla guerra in Ucraina, sul divieto, si presume costituzionale, di mandare armi all’Ucraina e sulla celebrazione di un personaggio di cui non ho stima, che è il professor Orsini. Penso che il prof. Orsini sia stato over-celebrato dalla serata che ‘Il Fatto’ ha organizzato per lui e non voglio apparire in alcun modo lo sponsor di un simile personaggio”.
L’editorialista del giornale, fondato da Antonio Padellaro e Marco Travaglio, giornalisti dei quali è stato direttore al quotidiano L’ UNITA’, racconta che “Travaglio e Padellaro, gentilmente, mi hanno chiesto di non interrompere. Ma, purtroppo, non è possibile, perché è un ‘Fatto quotidiano’ che non conosco…“. Insomma il professore più contestato che c’è, che fa aumentare l’audiance dei talk show con i suoi proclami anti-europei, accusato a ragione di “filo putinismo”, quello del “mio nonno ha avuto un’infanzia felice sotto il fascismo”, continua a generare scontri e polemiche.
Anche nella redazione romano del Fatto Quotidiano le polemiche sono accese da giorni. E sulle pagine del giornale Furio Colombo, che in passato come dicevamo è stato anche direttore dell’Unità, oggi ha dato sfogo a tutto il suo disappunto. Convinto di dover “respingere le visioni di Orsini, basate su informazioni distorte: dopo di lui niente è più come sembra. Non sono il solo in Italia a sapere che gli studi di Alessandro Orsini falsificano fino ai dettagli la storia di questo Paese e del contesto politico e umano di cui facciamo parte”. La super celebrazione del professore, alla serata organizzata a teatro nei giorni scorsi, da Travaglio e Padellaro è inaccettabile per Colombo, che è stato professore di giornalismo e comunicazione alla Columbia University a New York.
Dal Fatto si arrampicano sugli specchi prendono tempo e sperano in un ripensamento: “Furio Colombo interrompe la collaborazione con noi? Ribadisco: ‘Il Fatto quotidiano’ è il giornale di Colombo e attendiamo i suoi prossimi commenti come in questi ultimi, quasi, 13 anni – dice Travaglio all’Adnkronos – . Come ho scritto, la linea del quotidiano non la dà Orsini né Colombo, ma è il frutto di un’opera collettiva, anche se convenzione vuole che la linea la dia il direttore. Spero che quello di Furio sia solo un momento di smarrimento, e che continui a scrivere per la testata“. A dire il vero secondo noi i veri “smarriti” sono Padellaro e Travaglio !
Sulle posizioni di Furio Colombo che negli anni è stato anche senatore e deputato prima per i Ds e poi per il Pd (con il più alto numero di voti “ribelli”, ovvero contro il suo partito, secondo Openparlamento), Marco Travaglio rivendica “la diversità delle opinioni espresse” da diversi collaboratori, “anche perché su questi temi ciascuno deve essere libero di dire ciò che ritiene“.
Alessandro Orsini peraltro dovrà aggiornare il suo curriculum non essendo più direttore dell’Osservatorio internazionale della Luiss, università della Confindustria intestata a Guido Carli che ha deciso di non confermarlo nell’incarico avendo deciso di sopprimere l’intero osservatorio, il cui sito è stato già rimosso dal web, fondato proprio dal docente noto per le sue recenti posizioni filo-Mosca. Orsini resterà comunque professore associato nel dipartimento di Scienze politiche. Dalla Luiss confermano che “l’accordo di collaborazione con Eni per l’Osservatorio sulla sicurezza internazionale, affidato dall’ateneo al professor Alessandro Orsini, è giunto a scadenza da circa due mesi. E non sarà rinnovato. Per questa ragione, i canali di comunicazione dell’Osservatorio, incluso il sito internet, ‘Sicurezza internazionale‘, non sono più attivi“.
È probabile che a indurre i vertici della Luiss, presieduta dall’ ex presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, verso una decisione già auspicata da molti docenti tra i quali autentici luminari come il professor Sabino Cassese) siano le ultime dichiarazioni pubbliche di Orsini , secondo il quale : “Hitler non aveva intenzione di far scoppiare una guerra mondiale. La Germania invase la Polonia; Inghilterra e Francia si erano alleate con la Polonia e scattò un effetto domino che Hitler non si aspettava“.
Affermazioni queste che hanno indotto il giornalista e saggista Claudio Velardi, già capo dello staff di Massimo D’Alema durante la sua presidenza a Palazzo Chigi, ha annunciato il suo addio all’università romana, in evidente polemica, anche se non esplicita, con Orsini: “Da molti anni insegno in un Master Luiss, vergognandomene un po’ perché non mi sento mai all’altezza – ha scritto Velardi – ma piuttosto fiero di essere parte di un network di qualità. Ho deciso di non farlo dal prossimo anno. È il momento di compiere qualche piccolo gesto di ribellione civile“.