Dopo i due anni di stop a causa della pandemia da Covid-19 finalmente è tornata la parata del 2 giugno ai Fori Imperiali, a Roma. Lo slogan scelto quest’anno per la Festa della Repubblica è “Insieme a Difesa della pace“. L’evento è stato aperto da una rappresentativa di sindaci con la fascia tricolore seguiti da personale della sanità civile con il passaggio di un elicottero del 118, a simboleggiare tutti coloro che sono stati impegnati in prima linea contro il Covid., a cui tutti noi dobbiamo portare solo gratitudine e stima.
È la festa del 2 Giugno, quella che doveva rappresentare il ritorno alla «quasi» normalità dopo le strette della pandemia, invece è una cerimonia segnata dalla drammatica guerra in Ucraina. Sergio Mattarella ha invitato ieri sera al Quirinale le alte cariche dello Stato e il corpo diplomatico, ma senza il tradizionale ricevimento nei giardini del Palazzo. Assenti – perché non invitati – gli ambasciatori russo e bielorusso. L’Italia condivide infatti la decisione dell’Ue dei primi di maggio – presa proprio durante la riunione dei diplomatici – che prevede diverse misure, tra cui quella – dopo l’invasione dell’Ucraina – di non coinvolgere le rappresentanze in occasione delle feste nazionali e interne.
Presenti le massime cariche istituzionali a partire dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il presidente del Consiglio, Mario Draghi e i presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico . L’arrivo del Capo dello Stato alla Parata del 2 Giugno ai Fori Imperiali è stato salutato dagli applausi dai molti cittadini assiepati ai lati della strada . Il Capo dello Stato, come da tradizione, era a bordo della storica Lancia Flaminia, il cui primo impiego ufficiale risale al 1961, scortato dai corazzieri dell’ Arma dei Carabinieri a cavallo. Ad accompagnarlo in vettura, tra gli altri, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, ed il Capo di Stato Maggiore della Difesa ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone.
«Come settantasei anni fa ribadiamo le ragioni che hanno spinto il popolo italiano, dopo le sofferenze di due guerre mondiali e della dittatura, a percorrere il lungo cammino verso uno Stato democratico, i cui valori di libertà, pace, uguaglianza e giustizia, diventarono i principi di supremo riferimento per i cittadini e il Paese. Le Forze Armate, protagoniste in questo percorso, in Italia e all’estero, si confermano una risorsa preziosa, come evidenziato anche dalle vicende della gestione della pandemia», ha detto il presidente Mattarella.
«I riconoscimenti che pervengono alle nostre Forze Armate sono la prova eloquente della qualità del loro impegno e della credibilità che si sono conquistati. Ai soldati, marinai, avieri, carabinieri, finanzieri e al personale civile, di ogni ordine e grado giungano, in questo giorno di festa, l’ apprezzamento e la gratitudine per il servizio offerto alla comunità» ha aggiunto il Capo dello Stato: «La pace non si impone da sola ma è frutto della volontà e dell’impegno concreto degli uomini e degli Stati. Una pace basata sul rispetto delle persone e della loro dignità, dei confini territoriali, dello stato di diritto, della sovranità democratica; una pace basata sull’utilizzo della diplomazia come mezzo di risoluzione delle crisi tra nazioni; una pace basata sul rispetto dei diritti umani».
«E’ una Festa della Repubblica contraddistinta da non poche preoccupazioni, ma e’ anche un giorno in cui, facendo un bilancio, come avviene in queste circostanze, possiamo dirci orgogliosi del nostro Paese», ha evidenzia il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, «La celebrazione della Repubblica italiana, nata nel ’46 dalle ceneri di un Paese ferito ma ricco di energie e desiderio di rilancio – ha continuato Guerini – è certamente questo: una festa di tutti e di ciascuno, un grande appuntamento collettivo con la propria memoria e con la propria identità. Ed è anche, cosa non meno importante, una lezione sempre valida sulla possibilità di ricominciare, anche partendo da condizioni difficili o perfino drammatiche come quelle di allora». Il ministri Guerini ha voluto ricordare il tema di quest’anno, “insieme a difesa della pace”, aggiungendo: «La pace è una condizione da salvaguardare con intelligenza, con impegno e con coraggio, un orizzonte a cui la Difesa italiana lavora, in maniera costante e attiva, attraverso le molte missioni di pace e di stabilizzazione di cui si è resa protagonista negli anni, e non di meno rivestendo un ruolo di disincentivo nei confronti delle potenziali minacce che è, di per sé, strumento di pace».
In mattinata prima della parata il Presidente della Repubblica ha deposto una corona di alloro sulla tomba del Milite Ignoto, all’Altare della Patria, primo atto delle celebrazioni del 2 Giugno, Festa della Repubblica. Con il Capo dello Stato, il presidente del Consiglio, i presidenti del Senato e della Camera, ed il ministro della Difesa.
Il presidente Mattarella con il consueto equilibrio istituzionale non ha commentato in alcun modo le polemiche suscitate dal «tentato» viaggio a Mosca di Matteo Salvini, invitando tutti, considerati i i «gravi pericoli comuni» a superare «ogni egoismo, ogni volontà di sopraffazione». A fronte dunque del conflitto, che il presidente definisce «di stampo ottocentesco», Mattarella ha pronunciato con severità un discorso intenso partito dai valori della nostra Costituzione che «ci ha spinto e ci spinge il solenne impegno al ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali». Mattarella ha richiamato alla «responsabilità» nel momento in cui «l’amara lezione dei conflitti del XX secolo sembra dimenticata». La condanna dell’aggressione è ancora una volta dal Quirinale ribadita con fermezza, ma è altrettanto chiara deve essere la posizione del nostro Paese «convintamente impegnato nella ricerca di vie di uscita dal conflitto che portino al ritiro delle truppe occupanti e alla ricostruzione dell’Ucraina».
Nel pomeriggio non si è svolta la consueta apertura al pubblico ma, sempre nel rispetto delle misure di prevenzione del rischio di contagio dal Covid, l’ingresso dei Giardini del Quirinale ha riguardato categorie di persone con fragilità rappresentate dalle associazioni a carattere nazionale. Sono stati circa 2.300 gli invitati a rappresentare l’Italia fragile ma anche quella che nelle difficoltà si è messa in gioco, prestando la propria opera per l’intera comunità.
Il messaggio degli Stati Uniti all’ Italia
In occasione del 76° anniversario della fondazione della Repubblica italiana, il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, a nome degli Stati Uniti d’America, ha scritto al nostro Paese: «In questo giorno, l’Italia e gli Stati Uniti celebrano il nostro patrimonio e valori condivisi, tra cui libertà, democrazia, stato di diritto e fiorenti legami culturali». Milioni di americani, «rivendicano con orgoglio l’eredità e la famiglia italiane, a testimonianza del rapporto duraturo tra le nostre due nazioni e degli impegni reciproci che ci stanno a cuore».
«L’Italia e gli Stati Uniti sono partner impegnati in una serie di questioni globali: cooperazione nel settore della difesa, sicurezza energetica e transizione verde, sicurezza alimentare e altro ancora – ha aggiunto Blinken – L’Italia continua a svolgere un ruolo chiave mentre lavoriamo insieme per contrastare l’aggressione russa, per sostenere il popolo ucraino e rispondere a Putin. Onoriamo il ruolo dell’Italia come alleato vitale della Nato, impegnato nel nostro ideale comune di un’Europa libera e prospera». Il segretario di Stato Usa ha quindi rivolto i suoi «migliori auguri al popolo italiano in questo giorno di festa».