Una progressiva deviazione dal rettilineo fino all’impatto con il muro perimetrale dell’aeroporto dell’Urbe. Dopodichè l’esplosione della motocicletta Bmw ed il rogo che ha ucciso Massimo Bochicchio. I testimoni che hanno assistito all’incidente raccontano una dinamica chiara e lineare. Bochicchio non avrebbe quindi incontrato alcun ostacolo lungo il suo tragitto sulla via Salaria di Roma. Non ci sono avvallamenti, e non vi sono state manovre spericolate di altri guidatori. Adesso si aspetta l’autopsia dei medici legali incaricati dal pm Andrea Cusani della Procura di accertare e dal un eventuale malore. Un’ altra ipotesi investigativa della Procura, da analizzare è che il broker abbia deciso di porre fine alla sua vita.
Il fascicolo d’indagine è stato aperto con l’ipotesi del reato di istigazione al suicidio. Alcuni dubbi sulla identificazione della vittima provengono dal mancato riconoscimento del corpo da parte del fratello, in quanto completamente carbonizzato. Gli agenti della polizia municipale hanno ritrovato il braccialetto elettronico addosso alla vittima in quanto Bochicchio era stato sottoposto a misure cautelari con uno speciale permesso che gli permetteva di raggiungere il proprio medico curante per monitorare il diabete avanzato dal quale era afflitto. La moglie Arianna Iacomelli si limita a dire: “Leggo che Massimo si è sentito male. Mi aspetto verità”.
Domenica scorso, subito dopo l’incidente, è stata disposta dal pm Cusani una prima ispezione della Guardia di Finanza effettuata presso l’ abitazione romana del broker, ubicata nel centrale quartiere Trieste della capitale. Uni iniziativa questa che rappresenta il primo vero passo degli investigatori coordinati dal magistrato verso la ricostruzione dei fatti alla ricerca di appunti, biglietti, memorie, messaggi, eventuali disposizioni impartite ai familiari. i finanzieri hanno sequestrato anche l’attrezzatura informatica del broker, fra cui computer, ipad e altri accessori, il cui contenuto verrà ad analisi da parte degli specialisti.
Una vicenda che sa di incredibile se non irreale data la coincidenza di questa storia, avvenuta proprio mentre si celebrava il processo a Bochicchio, ma anche alla vigilia dei risarcimenti promessi. Il broker aveva assicurato che le sue vittime molte delle quali costituitesi parte civile nel processo, sarebbero state risarcite quasi interamente. “Ridarò loro fino al 90% di quanto versato” aveva annunciato attraverso il suo difensore, l’avvocato Gianluca Tognozzi. Ieri però è stato depositato in udienza un documento dall’avvocato Cesare Placanica, che assiste molte delle persone offese, che allontana questa eventualità in maniera praticamente definitiva. Nella società Interactive Reunion Uk Ltd che avrebbe dovuto teoricamente veicolare i risarcimenti, non ci sarebbero i fondi necessari. Notizia che è stata accolta in aula, da un brusio di fondo e da alcuni commenti sull’ultimo “bluff” del broker.
Il test del Dna effettuato oggi ha confermato che è di Massimo Bochicchio il corpo carbonizzato in seguito all’incidente avvenuto domenica in via Salaria a Roma. L’accertamento era stato disposto dalla Procura di Roma che ieri ha aperto un fascicolo per l’ipotesi di istigazione al suicidio, necessario per poter disporre gli accertamenti tecnici e medico legali.