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3 Luglio 2024 16:27
3 Luglio 2024 16:27

Lospinuso (Forza Italia): “Piano porti. Si passi dalle parole ai fatti”

 

nella foto, Pietro LospinusoIl ministro Delrio sostiene che le ragioni per cui l’Italia sta perdendo progressivamente quote di mercato nei traffici portuali, con una riduzione del 7%, siano l’eccessiva burocrazia e i deficit infrastrutturali delle nostre stazioni che ci rendono poco competitivi nel mercato internazionale. E’ ciò che sostengo da sempre  – dichiara Pietro Lospinuso di Forza Italia – ed il fatto che oggi lo dica il ministro, conferma una verità sacrosanta: che manca ed è mancata la volontà politica di portare a termine soluzioni note a tutte per la crescita”.

“Il piano ministeriale– aggiunge Lospinuso  –  opera sul fronte della semplificazione burocratica e degli investimenti. E questa è certamente una buona notizia: per ogni opera infrastrutturale, in Italia, un investitore deve armarsi di santa pazienza e sapere che dopo una lunghissima lista di permessi ed autorizzazioni ha il 90% di probabilità che qualcuno faccia ricorso, bloccando per anni l’intervento. Non a caso, siamo al 55esimo posto per i deficit nelle opere pubbliche. È una cronaca quotidiana per Taranto, per esempio, che sta perenne in attesa di opere ferme al palo tra un’azione giudiziaria e un’altra. Senza considerare il percorso ad ostacoli precedente: l’interessato deve destreggiarsi tra decine di enti a cui richiedere, speranzoso, pareri e permessi. Solo dopo il coraggioso investitore può iniziare, se ne esce vivo, ad operare. Si consideri, a tal proposito, che oggi ci sono 23 Autorità doganali e 113 procedure doganali! C’è anche il problema atavico, tutto italiano, della pressione fiscale che spinge le compagnie internazionali a preferire porti anche meno comodi geograficamente pur di risparmiare

Leggendo le parole del ministro, però, la sensazione – conclude Lospinusoè di essere ancora all’anno zero: la ricetta per il rilancio del sistema portuale è a portata di tutti e mi batto personalmente da sempre per la stazione tarantina. Ma manca una politica concreta che voglia passare dalle parole ai fatti. Tanto vero che il ministro sta portando avanti un’azione incisiva per il porto di Napoli, ma di Taranto non ne parla nessuno! Eppure, anche da noi i lavori di dragaggio sono una chimera per sognatori! Per questo mi auguro il Consiglio dei Ministri non si limiti all’approvazione del piano strategico, ma dia un impulso serio per la sua attuazione, restituendo ai porti italiani il ruolo centrale che meritano nel contesto mediterraneo”.

 

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