L’inchiesta coinvolge in tutto 21 indagati tra cui anche i sindaci di Scorrano e di Otranto in provincia di Lecce, ha origine da una costola dell’inchiesta sull’appalto per il poliambulatorio di Martano che portò agli arresti nel 2020 di due funzionari Asl. Sesso, casse di pesce, casse di vino Berlucchi e anche soldi in cambio di un posto di lavoro, favori o per comprare voti: è quello che emerge dall’inchiesta della procura di Lecce che ha portato agli arresti domiciliari insieme con altre quattro persone l’ex assessore regionale ed ex senatore Salvatore (Totò) Ruggeri, 72 anni, considerato al centro di un sistema di corruzione (prima Udc e poi Popolari per Emiliano) e che avrebbe attraversato vari ambiti, quello sanitario e della procreazione assistita, dei concorsi pubblici, dei consorzi di bonifica, per finire alla gestione del bacino elettorale.
Imbarazzante la figura ed il comportamento di Salvatore (Totò) Ruggeri, che nonostante abbia passato i 70 anni, evidenzia secondo il Gip “l’assenza di qualsivoglia rigurgito di moralità oltre che di legalità da parte del Ruggeri... la natura abbietta del suo agire è stigmatizzata dalla vicenda” di una 37enne, laureata e precaria da diversi anni, a cui il 72enne chiede appuntamenti sessuali più lunghi, rivolgendosi così: “Quando si scopa?”, lamentandosi del poco tempo concesso dalla donna etichettando gli incontri come “sveltine”. la sua influenza emerge dalla dichiarazione agli inquirenti di un raccomandato che a fine verbale afferma: “Aggiungo solamente che per essere assunto presso l’Ospedale di Tricase mi sono dovuto per forza rivolgere a Totò Ruggeri in quanto Suor Margherita Bramato (indagata, ndr) non mi avrebbe mai ricevuto e non avrebbe mai dato peso alla mia richiesta di assunzione. Da quello che si dice in giro, la suora se non riceve nulla in cambio non assume nessuno”.
Oggi la Guardia di Finanza ha eseguito undici misure cautelari personali, tra cui cinque di arresti domiciliari, con le accuse a vario titolo di corruzione per esercizio della funzione, falsità ideologica, corruzione elettorale, traffico di influenze illecite. Oltre a Ruggeri, ai domiciliari è stato posto anche anche Antonio Renna, commissario straordinario dei Consorzi di Bonifica Ugento Li Foggi e Arneo, attualmente collaboratore della Provincia di Lecce per la gestione dei fondi Pnrr, chiamato a rispondere sulle accuse di falso e corruzione.
Analoga misura è stata disposta per l’ex consigliere regionale Mario Romano e suo figlio Massimiliano, assessore al Comune di Matino, ed Emanuele Maggiulli , responsabile dell’area tecnica del Comune di Otranto, comuni della provincia di Lecce. Le misure cautelari, all’esito delle indagini svolte dai finanzieri della Compagnia di Otranto (Lecce) sono state richieste dal pm Alessandro Prontera , ed accolte dalla gip Simona Panzera.
Disposto l’obbligo di dimora per l’ ex consigliere regionale neo eletto sindaco di Scorrano Mario Pendinelli, per Antonio Greco e per il sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi . Divieto di svolgere l’attività professionale per Elio Vito Quarta, Giantommaso Zacheo e Fabio Marra. Una richiesta di sospensione è stata richiesta nei confronti del direttore generale dell’Asl di Lecce, Rodolfo Rollo. La gip Simona Panzera deciderà dopo l’interrogatorio di garanzia. I finanzieri stanno notificando avvisi di garanzia alle altre 10 persone indagate, e sono in corso perquisizioni, anche presso la sede dell’ospedale Panico di Tricase, e sequestri da parte della Fiamme Gialle per ulteriori ipotesi di reato.
Secondo l’accusa, Totò Ruggieri avrebbe versato 16 mila euro in due trance a procacciatori di voti per sostenere l’elezione di Pendinelli alle regionali del 2020, promettendo anche posti di lavoro. Undici in totale gli episodi di corruttela contestati, dal 2019 al maggio 2021, sette dei quali al solo Ruggeri che per i suoi favori avrebbe ricevuto da un imprenditore balneare varie utilità, da casse di pesce fresco a bottiglie di pregio. All’ex senatore e consigliere regionale Ruggeri è contestato anche l’avere ottenuto prestazioni sessuali da una donna con la promessa di un posto di lavoro in un distretto sanitario.
La Regione Puglia, dopo gli arresti della Guardia di Finanza di Lecce per presunti episodi di corruzione, ha chiesto alla Procura salentina l’accesso agli “atti d’indagine non coperti da segreto istruttorio per le valutazioni sulla revoca degli incarichi in base a quanto previsto dalla legge Severino e dall’Anac“. Lo ha reso noto Roberto Venneri responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza della Regione Puglia. Per quanto invece riguarda l’ex senatore e assessore regionale Totò Ruggeri, attuale componente del CdA della società Acquedotto Pugliese, e Antonio Renna, commissario straordinario dei Consorzi di Bonifica Ugento Li Foggi, oggi collaboratore della Provincia di Lecce, “essendo destinatari di misura restrittiva, opera di diritto la sospensione dalla carica”, aggiunge Venneri.