di Antonello de Gennaro
Non spetta a noi dare lezioni di giornalismo, anche se in qualche caso più di qualcuno ne avrebbe bisogno. Ma è un nostro dovere ricordare a qualche collega a caccia di sensazionalismo che esiste un Codice Penale ed un Codice Deontologico che noi giornalisti dobbiamo rispettare. Ma ricordarlo al giornalismo pugliese sin troppo condizionato secondo noi dall’appartenenza sindacale è quasi inutile visto un certo modus operandi dei Consigli di Disciplina pugliesi che si sono succeduti negli anni, che puntualmente si girano dall’altra parte….
Chi scrive ha molto spesso pubblicato (integralmente) atti d’indagine ormai pubblici e non più coperti dal segreto istruttorio, senza “virgolettare” quello che si vuole o nascondere quello che non si vuole scrivere. Siamo garantisti sino al midollo, ma sempre schierati dalla parte della Legge e mai al servizio di quella magistratura che ama andare sui giornali ed è molto generosa nel passare carte riservate ai pennivendoli di fiducia.
![](https://www.ilcorrieredelgiorno.it/wp-content/uploads/2017/04/Schermata-2017-04-10-alle-15.16.42-720x248.png)
Vi confesso che mai avrei pensato di dover prendere le parti del governatore pugliese Michele Emiliano o di un tenente colonnello della Guardia di Finanza ( Francesco Mazzotta) comandante del nucleo di PG della procura di Lecce, che non conosco, ma in questo caso è doveroso farlo. Soltanto 24h due quotidiani pugliesi sostenevano che i due avessero violato la Legge ed il segreto d’ufficio, salvo oggi ritornare sui propri passi. E scrivere il contrario.
Infatti lo scorso 22 maggio scorso, la Gip Simona Panzera del tribunale di Lecce su richiesta dello stesso pm Alessandro Prontera, ha archiviato l’ accusa di rivelazione di segreto d’ufficio a carico del militare. “Le indagini delegate a riscontro – scrive il pm Prontera nella sua richiesta di archiviazione – non solo non hanno offerto circostanze più dettagliate a riguardo, onde meglio colorare la “informazione” riservata, ma non è stato acquisito neppure riscontro alcuno di una possibile interpolazione/interferenza di Mazzotta stesso nell’apprendere e rivelare una informazione riservata già appresa nell’ambito del relativo ufficio“, quello di comandante del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Procura di Lecce ricoperto all’epoca. Quindi che senso aveva ipotizzare negli articoli di ieri dei presunti abusi da parte dell’ ufficiale delle Fiamme Gialle, quando già si sapeva che la sua posizione era stata chiarita ed archiviata da 2 mesi ?
![](https://www.ilcorrieredelgiorno.it/wp-content/uploads/2017/03/Schermata-2017-03-04-alle-19.23.09.png)
Non è la prima volta che qualche “manina” anonima cerca di colpire Emiliano, con l’aiuto di qualche “pennivendolo” pugliese, mandando un esposto alla Procura generale della Cassazione e facendo finire il governatore pugliese, che è magistrato in aspettativa, dinnanzi alla sezione disciplinare del Csm farcita da magistrati noti frequentatori delle riunioni notturne all’ Hotel Champagne di Roma dove partecipava il sen. Luca Lotti, braccio destro all’epoca dei fatti di Matteo Renzi.
Aveva ragione il presidente Cossiga quando impose che si prendesse atto di un punto fermo: il Csm organo di autogoverno dei magistrati “è soltanto l’organo di autogoverno dei magistrati” e “mai, in alcun modo, un potere dello Stato”. Come invece da sempre pretendevano e pretendono ancora oggi le correnti politiche dell’Anm che giustamente a parere nostro Cossiga accusava di usurpazione contro lo Stato. Così come aveva ragione l’ex ministro barese Rino Formica quando, sosteneva nelle riunioni della direzione nazionale del PSI presieduta dal segretario nazionale Bettino Craxi, che “ è più facile ed economico comprare un giornalista che un’intero giornale“. Evidentemente Formica conosceva una certa attitudine alla prostituzione professionale di una parte “marcia” del giornalismo pugliese. E come sempre aveva ragione.