Il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, a Grottaminarda, in provincia di Avellino, dove ha incontrato sindaci e amministratori della Valle dell’Ufita per fare il punto sul progetto esecutivo e sulle risorse relativi alla linea ferroviaria di Alta Capacità e proprio nel territorio di Grottaminarda prevede la Stazione Hirpinia e la realizzazione di una piattaforma logistica, ha affermato che “l’alta velocità Napoli-Bari-Taranto è un’opera strategica di tutto il Paese, non solo del Mezzogiorno. Come l’Alta Velocità al nord, va costruita con i tempi e le modalità giusti“.
L’Alta Velocità è un progetto che sarebbe “vitale” soprattutto per Taranto, tagliata fuori dalla rotte ferroviarie italiana da anni come conferma inequivocabilmente il drastico crollo dei passeggeri nella stazione cittadina, costretti a ricorrere ai voli aerei o alle autolinee private. Scomparsi quasi del tutto i treni a lunga percorrenza, la provincia jonica ritorna a sperare grazie alle parole del ministro Delrio che aveva annunciato già nei giorni scorsi la volontà politica del Governo di completare la rete ferroviaria dell’Alta Velocità estendendola sino a Taranto.
Secondo Delrio, “entro due anni, sarà possibile mettere a gara il progetto“. “Alcune tratte di questa grande infrastruttura ferroviaria – ha detto il ministro Delrio – sono già in corso di progettazione definitiva: in particolare, il primo pezzo, quello Napoli-Cancello-Frasso Telesino, andrà in consegna lavori il prossimo mese di ottobre mentre sul tratto Apice-Orsara (quello che attraversa le province di Benevento e Avellino, abbiamo appostato nel contratto di programma con Rfi 770 milioni di euro, già disponibili, per la suddivisione in lotti funzionali, preliminare questo per arrivare alla progettazione definitiva”.
Quanto annunciato dal ministro costituirebbe evidentemente, un’ importante strumento e risorsa per lo sviluppo dell’economia ma anche del turismo per una provincia ignorata dai flussi turistici. Quasi irraggiungibile. Da augurarsi che agli annunci di Delrio facciano seguito “fatti” cioè azioni che possano rilanciare lo scalo ferroviario di Taranto dopo anni ed anni di crescente indifferenza ed abbandono da parte delle Ferrovie dello Stato.