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22 Novembre 2024 22:14

Le nuove tessere sanitarie prive del microchip

Un decreto del Mef ha stabilito che dal 1° giugno le tessere sanitarie possono esser stampate e distribuite ai cittadini anche senza microchip. Il problema è la mancanza globale di semiconduttori, che da mesi l'industria automobilistica ben conosce e che adesso suggerisce il cambio di formato anche al documento pubblico.
di Alessandra Monti

Stop alla digitalizzazione. Come pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 9 giugno, le nuove tessere sanitarie verranno prodotte senza circuito integrato e quindi per le carte di prossima emissione, non sarà possibile accedere ai servizi digitali. Il Ministero dell’Economia lo ha spiegato chiaramente: mancano le componenti per realizzare i chip.

Alcune di queste nuove tessere sono già state distribuite e proprio per questa ragione la deludente novità, inizialmente passata sotto traccia, sta venendo a galla negli ultimi giorni. Infatti sono molte Asl che hanno ricevuto diverse richieste di chiarimento da parte dei cittadini. Il problema sta all’origine come abbiamo detto all’inizio, non ci sono sufficienti materie prime. E già dallo scorso giugno, nel silenzio generale, il Governo ha autorizzato la produzione della tessera priva di chip.

La tessera col chip era fondamentale per accedere ai servizi online, come prenotare le visite e acquistare farmaci. Come si è rimediato quindi? Per evitare malumori e rimostranze, il Ministero dell’Economia e delle finanze si è accordato con i dicasteri della Salute e dell’Innovazione tecnologica per far si che il chip della vecchia carta possa ancora essere utilizzato.

Praticamente chi deve rinnovare la tessera sanitaria adesso riceverà una carta senza chip e dovrà ricordarsi di non gettare o tagliare la vecchia carta per poter continuare a usufruire dei servizi online. Non c’è soluzione, almeno fino ad ora, per chi ha già provveduto a disfarsi della vecchia tessera.

Sul sito del Mef si spiegano le ragioni di tale decisione per la “carenza di materiali semiconduttori per la produzione dei microchip, generata dalla grave crisi internazionale“. In Russia ed Ucraina, attualmente coinvolte nel grave conflitto, vi è abbondanza di palladio neon, due componenti indispensabili per le industrie di semiconduttori e chip. Una carenza di materiali riguarda anche Cina e in generale l’Asia.

La soluzione per ora è quella di non gettare la vecchia tessera, anche se si è prossimi a sostituirla, ed estendere la durata del certificato di autentificazione fino alla fine del 2023. Tale operazione può essere effettuata sul sito www.sistemats.it. Sarà però necessario fornire il codice Pin ricevuto unitamente alla tessera. Anche senza chip sarà possibile, in farmacia, passare la tessera con il lettore del codice a barre, per registrare gli acquisti e le detrazioni. Ma non sarà possibile fissare delle visite specialistiche, per le quali bisogna inserire le Cns nel lettore smart card. E poi ci potranno essere altri disagi legati a servizi collegati con la propria tessera sanitaria: in alcuni comuni richiedono la Cns per lo smaltimento dei rifiuti e con la carta priva di microchip non sarà più possibile.

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