Sedici dipendenti dell’ILVA e tre della ditta d’appalto Semat in servizio al primo turno sono stati identificati e denunciati dai Carabinieri del Comando Provinciale di Taranto per violazione di sigilli a conclusione dei controlli effettuati oggi dai militari nell’ara dell’Afo2 l’altoforno sottoposto a sequestro senza facoltà d’uso dalla Procura, ma il cui utilizzo è di fatto legittimatoad operare grazie a un decreto del Governo. I 19 operai erano quelli oggi .
A disporre il “blitz” odierno dei Carabinieri di Taranto, disposto dal pm Antonella De Luca e dal procuratore aggiunto Pietro Argentino, ma stranamente non sono stati contatti i competenti Carabinieri del NOE (distaccato a Lecce) che sinora hanno sempre operato all’interno ed esterno dello stabilimento siderurgico, per loro competenze in materia ambientale.
Immediata la reazione dei sindacati. Marco Bentivogli Segretario Generale Fim Cisl, ha criticato “l’irruzione dei Carabinieri in azienda operai al lavoro in Afo2” , identificati e ritenuti colpevoli di “non aver ottemperato spegnimento come se dipendesse da loro. La sicurezza dei lavoratori è sempre più a rischio in ILVA di Taranto. Nei diversi contenziosi vogliamo garanzie altre minti la fermiamo noi la fabbrica“.
I Carabinieri di Taranto, in merito alle voci che si erano diffuse subito dopo il messaggio di Bentivogli, ci hanno precisano che “non c’è alcun provvedimento nuovo della magistratura, che l’impianto è già sotto sequestro e non si sta procedendo allo spegnimento“.
Alla luce delle vicende avvenute in data odierna, con l’avvio di notifiche per “violazione di sigilli” ad opera dell’Autorità giudiziaria ai lavoratori presenti in AFO 2 e del verbale sottoscritto con l’azienda, i sindacati Fim-Cisl, Fiom-CGIL e Uilm con una nota congiunta hanno reso noto che “In attesa di sviluppi chiari e definiti, preso atto di quanto emerso nel corso della riunione tra Azienda e OO.SS. del 17.07.2015, in termini di garanzie, chiediamo all’azienda di adoperarsi immediatamente al fine di assicurare oltre a quanto previsto dalle norme di legge e di contratto, ponendo in essere ogni eventuale tutela giudiziaria, immediata e futura, nei confronti dei lavoratori interessati“.
“FIM, FIOM e UILM credono che nella vicenda – continua la nota dei sindacati – i lavoratori siano privi di qualsiasi responsabilità diretta e per quanto tali, non debbano essere coinvolti da provvedimento alcuno anche e soprattutto in termini di sicurezza e salvaguardia impiantistica. Le scriventi organizzazioni sindacali garantiranno la costante informazione sugli sviluppi e ogni eventuale azione necessaria sul piano giuridico individuale di ognuno.“
In serata, dopo il clamore, dell’operato dei Carabinieri disposto dalla Procura della Repubblica di Taranto, quest’oggi nello stabilimento ILVA di Taranto, la FIM, FIOM e UILM unitamente alle Segreterie confederali, hanno ricevuto convocazione presso la Prefettura di Taranto, esprimendo nell’incontro avvenuta l’ odierna forte preoccupazione di tutti i lavoratori.
Al tavolo, erano presenti il Prefetto, il Comitato provinciale Ordine e Sicurezza i quali dopo ampia disamina “hanno formulato rassicurazioni circa l’estraneità dei lavoratori ai fatti contestati e che simili azioni non avranno a ripetersi” come riporta una conta congiunta sindacale. Smentendo quindi di fatto quando disposto la Procura della Repubblica.
Le ampie rassicurazioni del Prefetto, e del Comitato provinciale Ordine e Sicurezza – continua la nota dei sindacati – “sono state fornite in merito all’accesso su AFO 2 di tutti i lavoratori interessati alle pertinenti lavorazioni. FIM, FIOM e UILM nell’apprezzare la disponibilità manifestata dalle competenti Autorità, auspicano che tutti i soggetti in campo a partire da ILVA mostrino maggiore chiarezza, responsabilità e manifesta collaborazione per il superamento delle forti criticità tutt’ora presenti“.
L’ILVA in una nota garantisce “di aver operato nel pieno rispetto della legalità in ottemperanza alle previsioni del decreto legge 92/15. I dipendenti identificati hanno eseguito le previsioni di un decreto Legge normato su presupposti di urgenza. Al momento resta garantita la continuità produttiva” . Allo stesso tempo, l’ILVA annuncia che “garantirà la tutela legale dei propri dipendenti fornendo loro la più ampia assistenza“.
“Dopo il nostro incontro di oggi a seguito dell’arrivo dei Carabinieri all’altoforno 2 dell’Ilva — ha spiegato al proposito il segretario della Uilm di Taranto, Antonio Talò, — l’azienda sta per andare dal prefetto di Taranto per farsi autorizzare al funzionamento degli impianti e garantire la sicurezza dei lavoratori”. “Vogliamo che i lavoratori siano garantiti sia per la sicurezza ed anche sotto il profilo giuridico – ha aggiunto Talò – I lavoratori non possono essere destinatari di avvisi di garanzia perché, secondo la Procura, hanno disatteso un ordine dell’autorità giudiziaria. L’azienda deve assolutamente chiarire come stanno le cose. Se queste garanzie non ci saranno date, allora saremo noi a dire ai lavoratori di non andare più sugli impianti e la fabbrica, a quel punto, si fermerà” .
“I lavoratori – ha concluso il segretario della Uilm di Taranto – non possono essere destinatari di avvisi di garanzia perché, secondo la Procura, hanno disatteso un ordine dell’autorità giudiziaria. L’azienda deve assolutamente chiarire come stanno le cose. Se queste garanzie non ci saranno date, allora saremo noi a dire ai lavoratori di non andare più sugli impianti e la fabbrica, a quel punto, si fermerà”.
Soltanto alle 22:00 di venerdì (ieri) sera i Carabinieri di Taranto hanno diffuso via mail alla stampa un comunicato contenente queste testuali parole:
“Con riferimento ad alcune attività ispettive svolte in data odierna, su delega di questa Procura della Repubblica, dagli organi di Polizia Giudiziaria all’interno dello Stabilimento ILVA, si precisa che sono stati effettuati solo accertamenti di carattere assolutamente preliminare in vista di eventuali successive attività di indagine. Tanto è stato precisato nel corso di un incontro tenuto nel pomeriggio odierno in Prefettura, cui sono intervenuti anche i Sindacati, dal comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Taranto“.
Incredibile, ma vero, di fatto a Taranto ormai l’ ILVA , i sindacati, i lavoratori, e le aziende forti anche del pieno sostegno del Governo, sono compatti ed uniti nell’intento di comune di non fermare la produzione e rischiare di spegnere lo Stabilimento, . Ma “qualcuno” evidentemente alla Procura della Repubblica di Taranto, sembra non darsi pace. Sarà voglia di protagonismo ? O qualcuno forse si sente già in campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative per diventare Sindaco… ? O invece qualcun’altro ambisce alla poltrona di procuratore capo a seguito dell’imminente pensionamento dell’attuale capo della procura Franco Sebastio ? Scegliete voi la risposta. Credeteci, difficilmente sbaglierete…