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22 Novembre 2024 02:30

Secondo l’ Intelligence Usa, Mosca ha finanziato partiti in oltre 20 Paesi

Secondo un rapporto dell'intelligence dal 2014 a oggi la Russia haversato oltre 300 milioni di dollari a partiti e candidati per accrescere la propria influenza. Gli Stati Uniti forniranno ai singoli governi le informazioni “classificate” sui politici coinvolti

A dodici giorni dalle elezioni in Italia, Washington accusa la Russia di aver distribuito più di 300 milioni di dollari, fin dal 2014, per influenzare politici e rappresentanti di governo in più di venti Paesi, tra cui molti in Europa. L’informazione è contenuta in una nota interna inviata lunedì dal Dipartimento di Stato USA alle ambasciate e consolati americani in Europa, Asia del Sud e nord Africa. Palazzo Chigi è stato informato dagli americani, sollecitati dall’intelligence italiana, che il rapporto esiste.

Il messaggio era classificato come “sensitive”, cioè con informazioni importanti, ma nonclassified, dunque non da tenere strettamente riservato, come riferisce il Washington Post. E quindi in poche ore la notizia ha fatto il giro del mondo . Nel cablogramma, firmato dal segretario di Stato Antony Blinken, non si fanno nomi di politici e Paesi individuati dagli 007 americani ma si dice che Washington informerà direttamente le nazioni coinvolte. I primi Paesi coinvolti, i cui nomi circolano negli Stati Uniti, sono quelli della Bosnia e dell’ Ecuador.

In molti si chiedono se anche l’Italia è coinvolta e quindi citata nel cablo di Blinken. Secondo alcuni media americani questa notizia conferma la linea del presidente Joe Biden, deciso a togliere il velo della segretezza alle manovre di Mosca per influenzare politicamente gli altri Paesi, ma secondo altri può essere un tentativo di inserirsi nelle vicende elettorali di Paesi dell’Alleanza Atlantica.

Che la notizia rivelata dal Washington Post sia una vera e propria bomba mediatica-politica è ormai chiaro a tutti i livelli politici e istituzionali. La caccia ai nomi sarebbe già di per sé capace di stravolgere equilibri e bruciare carriere politiche. Un potenziale scandalo di questa portata che promette di diventare pubblico a undici giorni dalle elezioni politiche rende il tutto letteralmente esplosivo. E lo sa molto bene anche Mario Draghi, che viene investito della gestione di questo caso. E ne sono altrettanto consapevoli

Una volta uscita la notizia l’Italia i vertici dei Servizi italiani, hanno passato il pomeriggio di ieri avendo continui contatti con gli interlocutori americani depositari della linea e delle informazioni dell’amministrazione Usa, chiedendo conto tramite i canali ufficiali di intelligence della veridicità della notizia e dei dettagli. In un primo momento, i rappresentanti dell’intelligence americana presenti in Italia hanno risposto di non essere a conoscenza di nulla e di non aver ricevuto comunicazioni ufficiali da Washington

La logica istituzionale sarebbe quella di investire il Copasir, vale a dire la commissione parlamentare di vigilanza sui Servizi segreti italiani. L’intelligence può infatti comunicare in quella sede al Parlamento i dettagli eventualmente ricevuti dal Paese alleato. Non è ancora una scelta già assunta, perché come rilevano le stesse fonti esiste “un margine di discrezionalità” che è prerogativa di Palazzo Chigi.

In alcuni ambienti di Washington la posizione della Lega di Matteo Salvini viene vista con preoccupazione per le sue posizioni sovraniste e la vicinanza al premier ungherese di destra Viktor Orbàn, tra i pochi interlocutori del presidente russo Vladimir Putin. Salvini infatti non aveva convinto neanche l’amministrazione guidata da Donald Trump durante la sua visita ufficiale da rappresentante del governo italiano.

Il presidente russo Putin a Palazzo Chigi nel 2019 con l’allora premier Giuseppe Conte e gli allora ministri Salvini e Di Maio

E’ possibile che, nelle prossime ore, vengano fuori i nomi dei Paesi finanziati e coinvolti dalla pressione di Mosca ma anche i nomi dei politici a “libro paga” del Cremlino. Funzionari dell’amministrazione americana non hanno fornito, al momento, altri dettagli, limitandosi a ricordare l’influenza russa nelle recenti elezioni avvenute in Albania, Bosnia e Montenegro, che una volta facevano parte del blocco sovietico. Secondo il Washington Post, un membro dell’amministrazione Usa ha evidenziato che il presidente russo Vladimir Putin ha speso ingenti somme “nel tentativo di manipolare le democrazie dall’interno“.

Il dipartimento di Stato sostiene che il flusso di denaro uscito da Mosca sia entrato in Europa attraverso ‘think tank‘ politici e in Asia, Medio Oriente, Africa e Centro America attraverso aziende statali.

La cifra di 300 milioni elargita dalla Russia sarebbe peraltro calcolata per difetto. I soldi sarebbero molti di più. Nel messaggio interno del dipartimento non ci sono, invece, riferimenti alla possibilità che Mosca possa di nuovo intromettersi nelle elezioni americane. Il quotidiano Washington Post ha chiesto, un commento all’ambasciata russa a Washington, senza ottenerlo. Sotto i riflettori, in particolare, le attività russe in Ucraina: la fonte consultata non ha chiarito quanto denaro Mosca abbia speso nel paese guidato dal presidente Volodymyr Zelenskyy ed invaso lo scorso febbraio dalle forze armate russe.

Vladimir Putin circondato dai suoi uomini di fiducia al Cremlino

Un alto funzionario Usa ha infatti spiegato chela decisione di gettare luce sulle azioni segrete russe serve a mettere in allerta i partiti che se accettano segretamente soldi dai russi, possiamo svelare” la loro identità. Ed ha fornito l’esempio di un Paese dell’Asia (senza nominarlo) in cui un candidato alla presidenza ha ricevuto soldi dall’ambasciatore russo.

Non è la prima volta che i Servizi segreti USA denunciano una campagna di influenza da parte russa alimentata da soldi recapitati essenzialmente a partiti nazionalisti e antieuropei che rappresentano un quinto di quelli dell’Europarlamento. Nel 2016 la National Intelligence guidata da James Clapper ricevette l’incarico dal Congresso di controllare i finanziamenti russi degli ultimi dieci anni, e la ricerca è tutt’ora in corsa. Già nel 2016 Washington evitò di menzionare i nomi dei partiti e dei movimenti coinvolti nelle donazioni di Putin, ma nel mirino finirono i partiti di destra in Francia, Paesi Bassi Ungheria (Jobbik, non la Fidesz di Orban) ed Italia. A quell’epoca le attenzioni si spostarono sulla Lega di Matteo Salvini il quale negò ogni coinvolgimento.

Le reazioni e commenti della politica italiana

Il segretario nazionale del PD ha commentato:Secondo fonti americane ben informate, la Russia in questi anni ha pagato partiti politici occidentali. Chiedo che ci sia in Italia la dovuta informazione e la dovuta chiarezza prima del voto“. Sono state queste le parole di Enrico Letta intervenendo nel programma “Cartabianca” (RAITRE) . “Chiedo che gli italiani, quando andranno al voto il 25 settembre, sappiano se partiti politici del nostro paese sono stati finanziati da una potenza, la Russia, che ha invaso l’Europa” aggiungendo “Vogliamo chiedere al governo italiano di dare le informazioni e che il Copasir intervenga: credo sia fondamentale che l’opinione pubblica sappia se ci sono partiti politici che hanno preso posizione di sostegno alla Russia perché sono stati pagati dalla Russia stessa“.

Immediata la reazione di Matteo Salvini , considerato “filorusso”: “Gli unici che hanno preso soldi dalla Russia in passato sono stati i comunisti e qualche quotidiano italiano. Liberi di farlo… Io non ho mai chiesto soldi e non ho mai preso soldi. La Lega querela? Ci credo… L’emergenza di chi è davanti al televisore sono le bollette… Dicano nomi e cognomi: chi hanno pagato? Se la Russia ha pagato il Pd, è giusto che si sappia“. Sono le parole di Matteo Salvini, leader della Lega, anche lui a “Cartabianca“: “L’unico paese straniero che nella mia attività politica mi ha offerto un viaggio tutto pagato e spesato, che poi non feci, furono gli Stati Uniti. Io non ci andai, altri ci andarono pagati dal governo americano, liberi di farlo”. Una nota della Lega aggiunge “L’unica certezza è che a incassare denaro dal Cremlino è stato prima il Partito Comunista Italiano e in epoca recente ‘la Repubblica’ che per anni ha allegato la rivista ‘Russia Oggi’. La Lega ha dato mandato ai propri legali di querelare chiunque citi impropriamente il partito e Matteo Salvini come è già accaduto in alcuni contesti televisivi con particolare riferimento al sindaco del Pd Matteo Ricci. Non saranno più tollerate falsità e insinuazioni: ora basta“.

Guido Crosetto, co-fondatore di Fratelli d’Italia ha commenta su Twitter: “Dicono che la Russia abbia finanziato partiti in 20 nazioni, dal 2014, con oltre 300 milioni di dollari. La cosa non mi stupisce perché c’era una tradizione antica da parte loro. Però vorrei sapere i nomi, se esistono, di eventuali beneficiati italiani. Perché è alto tradimento”, ma incredibilmente il tweet subito dopo la pubblicazione è scomparso ?

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