Nella seduta odierna Il Copasir comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ha audito l’ Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, sottosegretario Franco Gabrielli per un’ora e mezza. Nel corso dell’audizione sono stati forniti elementi, riguardanti le recenti dichiarazioni rese dall’amministrazione USA in ordine alle attività di ingerenza russa nei processi democratici di diversi Paesi, dai quali non sono emersi profili concernenti la sicurezza nazionale del nostro Paese.
Il sottosegretario Gabrielli appare infastidito: “istituzionalmente sgarbato – ha affermato ad Agorà il programma di Rai Tre – che io vada ad essere audito su questo argomento e vi dica chi è l’assassino“. Alla domanda se vi sia un “assassino” risponde: “Fortunatamente no”, escludendo quindi che nel dossier ci siano nomi di italiani. “Ma le cose possono cambiare” spiega il presidente del Copasir Urso. I partiti, in questo senso, chiedono chiarezza prima del voto. “Noi da tempo proponiamo una Commissione d’inchiesta sui rapporti tra leader e partiti italiani e Russia. E’ molto importante che si faccia chiarezza”. Così il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
Da quanto si apprende, sulla base di due rapporti redatti da Dis e Aise relativamente alle informazioni contenute nel rapporto americano su fondi russi a partiti di vari Paesi, il sottosegretario Franco Gabrielli avrebbe riferito al Copasir che non ci sono nelle carte riferimenti a partiti italiani.
Gabrielli, sempre a quanto si apprende, ha anche riferito del colloquio di ieri fra il premier Mario Draghi ed il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, nel corso del quale quest’ultimo ha garantito che non ci sono riferimenti a partiti italiani nel dossier, allo stato.
Il premier Mario Draghi nella conferenza stampa convocata oggi a Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei ministri , a sua volta potrebbe fornire rassicurazioni che nel dossier sui 300 milioni di dollari distribuiti dalla Russia a venti Stati, l’ Italia non sarebbe presente. Le fibrillazioni che avevano segnato le ultime 48 ore con le notizie fatte filtrare negli Stati Uniti su finanziamenti a partiti e uomini politici stranieri, lo avevano convinto sulla necessità di ottenere un chiarimento con l’amministrazione di Joe Biden.