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21 Novembre 2024 19:00

Arrivano le stangate sulle bollette: quella della luce a ottobre rischia un aumento del 60%, senza interventi del governo del 100%. Quella del gas del 70%

Gli stoccaggi di gas in Italia sono arrivati al 90%, che era l'obiettivo fissato dal governo Draghi. L’ Arera cioè l' autorità pubblica fissa le tariffe energetiche renderà noto l'aggiornamento del costo della luce entro la fine di settembre

Sono le previsioni che fa Nomisma Energia, e la causa dei rincari è sempre la stessa: la corsa del prezzo del metano. A partire da ottobre, quindi nell’ultimo trimestre dell’anno, le bollette elettriche in Italia potrebbero aumentare del 60% arrivando al + 100% in mancanza di interventi del governo, . La bolletta del gas per gli italiani a fine ottobre potrebbe aumentare del 70% .

Per fortuna arriva la notizia positiva che gli stoccaggi di gas in Italia sono arrivati al 90%, che era l’obiettivo fissato dal governo Draghi. Il rischio razionamento però non è finito: se avremo un inverno rigido, e se la Russia chiuderà i rubinetti, potrebbe diventare necessario tra febbraio e marzo tagliare i consumi. Nomisma stima che nel prossimo trimestre le bollette elettriche potrebbero aumentare di circa il 60%, con un nuovo massimo del prezzo dell’elettricità di 66,6 centesimi per kWh, cioè 25 centesimi in più rispetto al trimestre precedente. Senza interventi del governo, l’aumento sarebbe addirittura del 100%.

L’ Arera cioè l’ autorità pubblica fissa le tariffe energetiche renderà noto l’aggiornamento del costo della luce entro la fine di settembre. Per quello del gas, invece bisognerà aspettare l’inizio di novembre quando viene autorizzata l’accensione delle caldaie di riscaldamento. Secondo la stima preliminare di Nomisma Energia è prevedibile di un rialzo del 70%.

“Dopo due trimestri in cui le bollette sono rimaste ferme grazie ai forti interventi del governo, l’ Arera è costretta a rivederle al rialzo da ottobre, almeno per quelle dell’elettricità – spiega Davide Tabarelli presidente di Nomisma Energia  –. Per quella del gas, occorre aspettare la fine del mese di ottobre, perché con il nuovo meccanismo approvato la scorsa estate, le variazioni saranno mensili e si determineranno con i prezzi effettivi del mese concluso“. Secondo Tabarelli, “assumendo che i prezzi del gas al mercato italiano all’ingrosso PSV, molto più basso del TTF di Amsterdam, si stabilizzino su tutto il mese di ottobre, si avrebbe una variazione del 70% della tariffa del gas al tutelato, a 210 centesimi per metro cubo”.

Sul fronte degli stoccaggi, è arrivata la notizia che l’Italia a fine settembre ha già riempito al 90% le sue riserve di gas. Il database Agsi+ di Gas Infrastructure Europe (Gie), l’organizzazione degli operatori europei delle infrastrutture del gas (gasdotti, depositi, rigassificatori) indica che le riserve nazionali di metano sono a 173,36 terawattora, l’89,62% della capacità complessiva. Un dato migliore di quello medio dell’ Unione Europea. Qui le riserve sono all’87,73%, 976,95 TWh. Ed anche questa è una conseguenza della strategia attuata dal premier Draghi e di Claudio De Scalzi l’ amministratore delegato del Gruppo ENI.

Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha affermato più volte che l’obiettivo del governo è arrivare al 90% degli stoccaggi entro l’autunno. Obiettivo raggiunto oggi. Ma, i pericoli non sono spariti. “Che gli stoccaggi nazionali di gas siano arrivati quasi al 90% è una buona notizia – spiega Tabarelli –, ma non ci permette di essere completamente tranquilli per l’inverno. Se ci saranno molti giorni freddi e il consumo aumenterà, a fine febbraio o inizio marzo potremmo essere costretti a razionare il gas. Questo inverno non potremo ancora contare sul nuovo rigassificatore di Piombino e sull’aumento della produzione nazionale. Se la Russia dovesse chiudere del tutto i rubinetti, la situazione sarebbe ancora più difficile“.

Il ministro Roberto Cingolani

Il governo uscente per evitare di arrivare al razionamento ha varato ai primi di settembre un piano di risparmi del gas per questa stagione fredda: meno 1 grado di riscaldamento negli edifici, 15 giorni in meno di accensione delle caldaie ed 1 ora in meno al giorno (operazioni queste che con sentirebbero un risparmio di 3,2 miliardi di metri cubi); spinta alla produzione di energia da fonti diverse dal metano (2,1 miliardi di metri cubi in meno ); una campagna per promuovere comportamenti virtuosi da parte dei cittadini (con un risparmio di 2,9 miliardi di metri cubi). Questo piano consentirebbe in totale un risparmio per singola famiglia di 607,58 euro all’anno in meno sulle bollette da pagare.

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