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24 Agosto 2024 19:31
24 Agosto 2024 19:31

Raggiunto l’accordo sul gas al Consiglio europeo: “Agire insieme”

Dopo quasi dodici ore di trattativa, dal summit dei capi di Stato e di governo arriva un mandato "pieno e chiaro" alla Commissione europea di adottare "decisioni concrete" sul price cap al Ttf di Amsterdam. Cosa prevedono le nove proposte dell'intesa

Dopo una riunione del Consiglio europeo durata quasi dodici ore, alla fine l’intesa è arrivata. I ventisette capi di Stato e di Governo hanno concordato di dare un mandato “pieno e chiaro” alla Commissione europea di adottare “decisioni concrete” sul price cap al Ttf di Amsterdam (ovviamente alle condizioni stabilite, ossia che debba essere temporaneo, di ultima istanza e che non metta a rischio le forniture).

“Sono soddisfatto del vertice, sono state accolte tutte le nostre proposte”. Così il presidente uscente del Consiglio Mario Draghi ha commentato le misure Ue sul gas adottate la scorsa notte: “Decisioni prese stanotte hanno già portato a un calo del gas di circa un terzo. Il che dimostra che esiste una speculazione legata alla crisi”.

Ed ha aggiunto: Ci aspettiamo che nelle prossime settimane i ministri dell’Energia e anche l’Ecofin arrivino a una decisione operativa sull’energia e il finanziamento del fondo comune. Questo è l’auspicio che tutto il Consiglio europeo ha espresso“. E ancora: “C’è un aspetto che mi rende particolarmente orgoglioso. Tutte queste misure sono iniziative del governo italiano, voglio ringraziare il ministro Cingolani e il sottosegretario Amendola e tutti i diplomatici che hanno lavorato al dossier. E’ la dimostrazione che l’Italia può tracciare un sentiero in Europa“.

Secondo DraghiIl problema non è la disponibilità di gas. Noi continuiamo ad esportare, i nostri stock sono pieni, e quindi quello che arriva lo stiamo esportando. Il problema è il prezzo a cui viene acquistato il gas. Su questo fronte non c’erano proposte“. Il premier ha ribadito che “il nostro problema non è la disponibilità di gas tant’è che lo esportiamo“. Sul colloquio con Scholz ha detto: “Abbiamo ripercorso la discussione di ieri. Io ho dato credito a lui di aver compreso la posizione italiana e di averla infine sostenuta e lui ha dato credito a me di averla difesa e spiegata bene: è stata una conversazione bella, due persone che erano su punti di vista totalmente opposti e hanno trovato una convergenza“.

Sugli eventuali consigli al nuovo governo Draghi taglia corto: “Non do consigli al nuovo governo, quello che un governo uscente può fare è lasciare la testimonianza di quello che ha fatto, questo è quello che un presidente del Consiglio uscente lascia a quello che arriva. Abbiamo cercato di lasciare una transizione serena in modo tale che il nuovo governo possa rapidamente iniziare la propria attività“. Ed ha concluso il colloquio con la stampa dicendo che “da oggi l’Ue è più unita e nessuno se lo aspettava“.

I leader però hanno dato mandato alla Commissione e ai ministri dell’Energia anche di analizzare un quadro per il “price cap” al gas utilizzato per la produzione di energia elettrica per una estensione del modello iberico. Inoltre, tra le proposte della Commissione, viene confermato l’acquisto congiunto di gas (con il vincolo obbligatorio per il 15% degli stoccaggi) e la creazione all’inizio del 2023 “un nuovo benchmark complementare che rifletta in modo più accurato le condizioni del mercato del gas“.

Sul fronte economico i leader Ue invitano la Commissione a mobilitare gli strumenti pertinenti a livello nazionale e dell’Ue “per rafforzare la resilienza delle nostre economie, preservando nel contempo la competitività globale dell’Europa e mantenendo condizioni di parità e l’integrità del mercato unico“.

Il Consiglio europeo si dice impegnato in uno stretto coordinamento delle risposte politiche e sottolinea l’importanza di uno stretto coordinamento e di soluzioni comuni a livello europeo, ove appropriato, e si impegna a raggiungere gli obiettivi politici in modo unito.

Insomma il primo messaggio è di unità. “C’è una forte determinazione, condivisa all’unanimità, ad agire insieme come europei per raggiungere tre obiettivi: abbassare i prezzi, garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e continuare a lavorare per ridurre la domanda”, ha spiegato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

“Ora abbiamo una roadmap solida per continuare a lavorare sul tema dei prezzi dell’energia“, ha aggiunto von der Leyen annunciando che “le prime proposte concrete potranno essere analizzate già la prossima settimana dai ministri dell’Energia” che si riuniranno martedi’ prossimo a Lussemburgo. Per il 18 novembre è stato fissato invece un altro Consiglio Energia straordinario.

Il secondo messaggio è l’urgenza. Ora dobbiamo lavorare sull’attuazione degli strumenti che abbiamo approvato. A partire dagli acquisti comuni, dalla condivisione del gas e dalla limitazione dei prezzi eccessivi“, ha evidenziato la von der Leyen.

La tabella di marcia l’ha descritta il presidente francese, Emmanuel Macron:Abbiamo chiesto alla Commissione di agire in maniera molto urgente nelle prossime settimane. La prossima settimana si terrà un Consiglio Energia che ci permetterà di progredire e ci sarà il lavoro della Commissione che ora ha ricevuto un sostegno su tutte le proposte che ha fatto“.

Le prossime due-tre settimane permetteranno alla Commissione di produrre chiaramente questo meccanismo. “A fine ottobre inizio novembre potremo averlo all’opera. In particolare per quanto riguarda il meccanismo di corridoio dei prezzi del gas e della solidarietà possiamo andare molto veloce ora sull’attuazione” ha concluso Macron.

L’altro capitolo che ha tenuto i leader occupati nella discussione per diverse ore riguarda l’economia. Molti Paesi hanno chiesto maggiore impegno da parte dell’Unione europea, anche per evitare la frammentazione del mercato unico. Macron sembra aver fatto un passo indietro: “Al momento non è sul tavolo un nuovo strumento di debito comune, non ci serve. E quando servirà abbiamo già gli strumenti che potranno essere adattati. Inoltre ci sono ancora i fondi non utilizzati del 2020“, ha spiegato. Da parte sua, Scholz osserva che la Commissione “ha mandato di valutare ogni scenario possibile con il focus ovviamente di utilizzare i fondi disponibili”La Commissione per ora mette sul tavolo i 40 miliardi di euro rimasti inutilizzati dal bilancio 2014-2020.

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