di Alessia Di Bella
Per diversi governi si è trattato di un dettaglio automatico: le auto ufficiali utilizzate dai capi di governo della Repubblica italiana erano prevalentemente Lancia o Alfa Romeo, anche perché la casa del Biscione è appartenuta allo Stato fino al 1986. Poi le cose sono cambiate, la dotazione della presidenza del Consiglio si è allargata a marche differenti, anche straniere. Ad esempio le Audi di Silvio Berlusconi o, recentemente, le Volkswagen Station Wagon di Mario Draghi. Oggi c’è stato il ritorno dell’Alfa.
Il nuovo presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha voluto un auto italiana ed ha viaggiato su un’Alfa Romeo per farsi accompagnare alla prima riunione dell’Esecutivo da lei diretto, nella mattinata di domenica 23 ottobre, in cui è avvenuto il rituale passaggio di consegne col suo predecessore. La cosiddetta “cerimonia del campanello” (lo strumento che il capo del Governo utilizza per avviare le riunioni all’ordine del giorno), consegnatole da Mario Draghi.
A scortare l’Alfa Romeo Giulia in cui viaggiava la Meloni, un’altra Alfa: un Suv Stelvio per gli agenti della scorta. Quello col Biscione è il secondo “trasporto” per il nuovo capo del Governo da quando il presidente della Repubblica ha affidato l’incarico governativo alla vincitrice delle elezioni del 25 settembre. Sabato per il giuramento sull’Audi A6 blindata, perché formalmente non era ancora presidente del Consiglio. Ma, dopo la cerimonia, Giorgia Meloni ha chiesto proprio un’auto italiana. Che è tra le sue preferenze, utilizzando come vettura personale una Fiat 500X. Presto arriverà una Stelvio blindata per il nuovo premier che con la sua scelta vuole far capire a tutti di essere italiana a 360°