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22 Novembre 2024 22:37

Blitz nella caserma di Asso, catturato il carabiniere fuori di testa che ha sparato e ucciso il suo comandante

Antonio Milia era stato ricoverato in psichiatria per problemi di disagio psicologico e successivamente era stato dimesso e giudicato idoneo al servizio. Il comandante generale Luzi: "Massima trasparenza nell'accertamento dei fatti"

È stato preso vivo dai reparti speciali del GIS dell’ Arma il carabiniere Antonio Milia, che si era asserragliato per dodici ore nella caserma di Asso (Como) dove era in servizio da anni. Non c’è stato invece purtroppo nulla da fare per il comandante della stazione, Doriano Furceri 57 anni, che lascia moglie e tre figli. Era morto, probabilmente dalle 17.30 di ieri, dopo che il brigadiere Milia gli aveva sparato. “L’ho ammazzato”, aveva gridato Milia.

Doriano Furceri il comandante della stazione deceduto

L’epilogo della situazione cominciato ieri, è arrivato alle 5.40 quando una squadra del Gruppo intervento speciale dell’Arma ha fatto irruzione nel caseggiato giallo dopo che non avevano avuto successo le trattative intavolate prima da negoziatore, proveniente dal reparto operativo di Varese, e poi da uno dello stesso Gis. Il brigadiere-killer Antonio Milia ha sconfinato orari in cui sembrava dovesse ormai capitolare. Orari in cui, nel passato, altri più strutturati di lui, magari con esistenze da balordi e assassini di professione, erano caduti. Le tre, le quattro di notte. Fasi di crollo fisico ed emotivo, di stanchezza, di sonno che supera l’adrenalina. Ma lui, niente. Se non le lacrime, se non quel ripetere continuamente ai mediatori del Gis “L’ho ammazzato”.

Un’azione repentina preparata in un quartiere generale improvvisato, la sede di un’azienda di pompe funebri. Prima di essere disarmato e bloccato il brigadiere 57enne ha sparato un altro colpo ferendo al ginocchio un operatore del reparto delle forze speciali. Nell’area operativa della Caserma non erano presenti altri Carabinieri, soltanto una donna militare si trovava in una camerata, mentre i familiari degli altri erano tutti al sicuro nel piano superiore. 

Il carabiniere Millia dopo un iniziale ricovero all’ospedale Sant’Anna, a causa di problemi legati a una forma di disagio psicologico ed una convalescenza durata diversi mesi, era stato riammesso in servizio a seguito del giudizio di una commissione medico ospedaliera, ente sanitario esterno all’Arma, e dopo copiosa documentazione medico sanitaria di una struttura ospedaliera pubblica. Dopo un’assenza di mesi, con i disturbi forse acuiti dal lungo periodo pandemico, il brigadiere Milia aveva ottenuto il “” al lavoro soltanto una settimana. 

Millia era però stato messo in ferie dai suoi superiori. Anche i componenti della Commissione medica, quelli che hanno acconsentito alla piena operatività di un uomo che andava destinato ad altra occupazione, saranno tra i primi a essere ascoltati, insieme allo psicologo, dalla Procura di Como, che coordina le indagini sull’omicidio del comandante Furceri. Il brigadiere è stato arrestato e nelle prossime ore sarà interrogato dal pm di turno della Procura di Como anche per chiarire i motivi del gesto. Il luogotenente Furceri era arrivato ad Asso lo scorso febbraio dopo essere stato per 18 anni a Bellano, comune che affaccia sul ramo lecchese del Lago di Como.

La strategia d’intervento degli uomini del Gis si è sviluppata su due canali. Un primo gruppo si è posizionato a ridosso della cancellata dalla caserma, cancellata oltre la quale c’era Milia, per occuparsi della mediazione. Una seconda squadra del Gis ha ècreato un varco bucando la rete sul perimetro posteriore della caserma, entrando e raggiungendo via via le persone all’interno della struttura: i famigliari dei due carabinieri, una carabiniera che ha avuto il merito di gestire queste lunghissime ore aiutando nel controllo dei medesimi parenti. 

Le priorità dei carabinieri del gruppo intervento speciale erano la salvaguardia delle vite umane, nessuna esclusa. Infatti il Gis mettendo da parte l’enfasi mediatica, non ha condotto alcuna azione muscolare scegliendo di rendere inoffensivo il brigadiere con due taser, le pistole elettriche, e l’ausilio dell’unità cinofila.

Il carabiniere Milia nel pomeriggio è stato interrogato dal pm di turno di Como alla presenza anche due magistrati della procura militare di Verona, competenti sui reati commessi dagli appartenenti alle forze armate.

I tragici fatti avvenuti all’interno della Stazione Carabinieri di Asso in provincia di Como “addolorano profondamente tutta l’Arma” ha detto il comandante generale Teo Luzi, a nome di tutti i Carabinieri, che “si stringe attorno alla famiglia della vittima, garantendo la massima trasparenza nell’accertamento dei fatti“. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri un messaggio dicendosi “profondamente scosso e rattristato dalle notizie dei tragici fatti” di Asso. “Questi eventi non dovranno più accadere” ha commentato il ministro della Difesa Guido Crosetto. Anche il presidente del consiglio Giorgia Meloni dice: “Sono rimasta profondamente colpita dalla notizia della tragica scomparsa presso la stazione dei Carabinieri di Asso del luogotenente carica speciale Doriano Furceri aggiungendo sui social : “Alla famiglia, ai suoi cari e all’Arma dei Carabinieri giunga il cordoglio e la vicinanza del governo. Al carabiniere del Gruppo intervento speciale rimasto ferito rivolgiamo i migliori auguri di pronta guarigione

Questa sera ad Asso si terrà una fiaccolata, a cui parteciperà anche il parroco, in solidarietà alle due famiglie coinvolte, quella dell’omicida e della vittima, e in segno di “riconoscimento” della dedizione al lavoro e dell’umanità del luogotenente ucciso. Lo ha spiegato il sindaco del paese del Comasco, Tiziano Aceti, che ha espresso lo sconcerto della sua comunità. “Furceri era un punto di riferimento, un esempio sul lavoro – ha detto il sindaco -. Per quanto riguarda Milia, solo lui può essere in grado di spiegare che cosa ha fatto. Ora dobbiamo affrontare la tragedia di due famiglie“.

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