Politico carismatico e uomo di cultura, Giuseppe Tatarella, detto Pinuccio, fu tra i fondatori di Alleanza Nazionale. Parlamentare per un ventennio, militando prima tra le file del Movimento Sociale Italiano e poi nel partito Alleanza Nazionale fondato da Gianfranco Fini, ricoprì la carica di vicepresidente del consiglio e ministro per le Telecomunicazioni nel primo governo Berlusconi (1994). E’ stato senza alcun dubbio il simbolo della destra moderata, abile mediatore ma allo stesso tempo oppositore fermo di quei “poteri forti capaci di orientare le scelte dei decisori politici in tempi di stabilità istituzionale e di rovesciare quelli scomodi”. Persino quelli che sono sempre stati dall’altro lato della barricata, come il sindaco di Milano, Beppe Sala, gli hanno riconosciuto il ruolo di “padre della destra di governo italiana”.
Il giorno dopo la scomparsa di Pinuccio Tatarella, deceduto l’8 febbraio del 1999 all’ospedale Molinette di Torino, Gino Agnese giornalista del quotidiano Il Tempo scriveva : “Dal suo archivio si ricostruirà la storia della destra” riferendosi alle carte conservate negli anni dal “numero uno-bis di Alleanza Nazionale“, come amava definirsi. Un raccolta incredibile di giornali, libri, manifesti, riviste, volantini, ma anche tante lettere e addirittura bigliettini ricevuti da colleghi autorevoli durante gli anni al servizio delle istituzioni. Un vero e proprio tesoro “storico” che racconta uno spaccato di storia della Repubblica, e che viene conservato dal 2002 negli archivi della Fondazione Tatarella, istituita per volere di suo fratello Salvatore quando era parlamentare europeo.
Fabrizio Tatarella, nipote di Pinuccio ed anima della fondazione di cui è vice presidente, con sede a Bari che ha per obiettivo quello di custodire il patrimonio immateriale della destra italiana, dice“Fu il precursore del centrodestra, un conservatore entrato di diritto nel Pantheon della nostra parte politica. È stata un’emozione quando, nel suo discorso di insediamento, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, lo ha ricordato e tutti si sono alzati in piedi per un lungo e forte applauso”
Un’eredità per troppo tempo relegata ai margini della storia. Una cultura spesso negata e considerata di seconda categoria dalla sinistra-radical chic. “Per troppi anni alla destra italiana è stato negato il diritto ad esistere, per troppo tempo la sinistra, sbagliando, ha sostenuto che in Italia non esisteva una cultura di destra, ma questa storia e questa cultura sono parte integrante della storia della nostra nazione”, rivendica Fabrizio Tatarella. Il lavoro che porta avanti oggi è quello di raccogliere e catalogare “riviste, documenti, libri sulla destra italiana, rendendoli accessibili a tutti affinché studiosi e giovani ricercatori possano approfondire, studiare e far conoscere come in Italia è esistita una destra che è stata esclusa per anni dal gioco democratico e che grazie alla sua evoluzione e alla sua cultura politica, dopo oltre settanta anni è arrivata al governo dell’Italia”.
In Italia non esistono archivi ufficiali dei partiti e dei movimenti di destra, dal Movimento Sociale ad An. Uniche eccezioni la Fondazione Spirito – De Felice e quella dedicata a Pinuccio Tatarella. Nella biblioteca della sede della Fondazione Tararella in via Piccinni nel centro di Bari sono custoditi ed archiviati oltre 12mila volumi: dagli archivi di Pinuccio e Salvatore, ai documenti dell’Msi e di Alleanza Nazionale, le serie rilegate di quotidiani, riviste e periodici della destra, come Il Borghese, Il Candido, Il Secolo d’Italia e molti altri. Negli anni si sono aggiunti alla collezione centinaia di libri .
Il ministero dei Beni Culturali ha definito il materiale conservato nella sede della fondazione “di eccezionale interesse culturale” e di “interesse storico particolarmente rilevante”. Per far conoscere questo patrimonio ogni anno vengono organizzati eventi, convegni, dibattiti, corsi e anche una scuola di formazione politica rivolta ai più giovani.
“Non esistono più le scuole di partito, le sezioni dove si costruiva il pensiero politico e dove si selezionava una classe dirigente adeguata, oggi fondazioni, think thank, riviste, sono gli ultimi luoghi dove vive la sacralità del ragionamento politico e dove studiare la storia e la cultura politica”, spiega il vice presidente dell’istituto culturale, che fa parte dell’Aici. Ora che Giorgia Meloni “ha realizzato il sogno di Pinuccio”, quello di creare “un grande partito conservatore di massa autenticamente alternativo alla sinistra”, prosegue e conclude Fabrizio Tatarella , “la sfida sarà quella di continuare a costruire e custodire il patrimonio storico e culturale della destra”. “Costruire una società in cui il senso della tradizione, l’amore verso la patria, intesa come terra dei padri, e verso la famiglia, cellula fondamentale di ogni società, erano, sono e resteranno i valori eterni in grado di portarci fuori da qualunque crisi economica, sociale e geopolitica”.