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23 Novembre 2024 01:47

Sull’elicottero caduto in Puglia non c’era la scatola nera

Recuperati i corpi delle sette vittime. Ad essere estratti per ultimi dai rottami dell'A109 di Alidaunia sono stati i due piloti. Le salme sono state portate nell'obitorio dell'ospedale di San Severo, dov'è stata prevista un'assistenza psicologica per i parentii

L’elicottero non aveva a bordo scatole nere perché la normativa non prevede che siano obbligatorie su questo tipo di aeromobili.  Tutti i sette corpi delle persone che erano a bordo dell’elicottero caduto ieri mattina nelle campagne di Apricena, in località Castelpagano, in provincia di Foggia, sono stati recuperati.

Le operazioni di recupero sono terminate poco prima delle 14 di oggi e vi hanno partecipato il personale del comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Foggia alla presenza del personale dell’ANSV, delle forze dell’ordine e del sostituto procuratore Matteo Stella, della procura di Foggia. Ad essere estratti per ultimi dai rottami dell’A109 di Alidaunia sono stati i corpi dei due piloti. Le salme sono state portate nell’obitorio dell’ospedale di San Severo, dov’è stata prevista un’assistenza psicologica per i parenti.

Gianni Grassi, presidente del soccorso alpino e speleologico della Puglia, ha descritto gli stati d’animo dei soccorritori nelle ultime 24 ore trascorse prima a cercare l’elicottero aw109 dell’ Alidaunia scomparso dai radar e poi a recuperare i corpi sei sette a bordo.“È stato psicologicamente stressante per tutti i miei uomini. Ci siamo occupati delle ricerche e ora della movimentazione delle salme verso il centro di coordinamento supportando i vigili del fuoco che materialmente hanno estratto sei delle vittime dal cabinato dell’elicottero. Un unico corpo invece era fuori dal mezzo: quello del medico del 118. Sono stati momenti davvero duri”.

Le vittime sono: il medico 64enne di San Severo, Maurizio De Girolamo, i piloti foggiani, il 54enne Luigi Ippolito e il 39enne Andrea Nardelli, oltre alla famiglia slovena composta dal 59enne Bostjan Rigler, direttore tecnico della tv slovena Pro Plus, la moglie 49enne Mateja Curk Rigler e i figli di 13 e 14 anni Liza e Jon. “I parenti dei turisti sloveni non sono arrivati, ma sta arrivando il console e non so se abbiano delegato lui” ha detto il capo della Procura di Foggia, Ludovico Vaccaro, che ha riferito che per quanto riguarda le autopsie “stiamo valutando in che misura procedere”. Sui piloti sarà effettuato l’esame, “verosimilmente non sugli altri passeggeri”.

“Una cosa fatta immediatamente, sin da ieri mattina, è l’aver preso contatti con l’ Agenzia nazionale per la sicurezza del volo: una autorità investigativa amministrativa, istituita nel 1999, che opera in posizione di terzietà sotto la vigilanza della presidenza del consiglio dei ministri. Questo per avere una investigazione più completa possibile ed evitare interferenze o incompatibilità o conflittualità“.

il procuratore di Foggia Ludovico Vaccaro sul luogo del disastro

L’ Ansv ha nominato subito due investigatori che sono arrivati sul posto: un ingegnere aeronautico e un pilota. Anche la procura di Foggia ha nominato “subito tre consulenti tecnici – ha spiegato il procuratore Vaccaro – un professore universitario esperto nella materia e che già ha avuto esperienze analoghe in materia di drammatici eventi di questo tipo di disastri aerei, un colonnello dell’aeronautica ingegnere e un colonnello pilota, per avere la parte teorica e pratica, sia da un punto di vista ingegneristico, che di esperienza di pilota“.

Sempre in procura a Foggia è stato aperto un fascicolo per i reati di disastro aviatorio colposo e omicidio colposo plurimo a carico di ignoti. Le indagini sono affidate al Nucleo investigativo del comando provinciale dei Carabinieri di Foggia. In assenza di scatole nere, il procuratore capo Vaccaro si è comunque detto fiducioso. “La scatola nera aiuta, ma anche se non c’è, i tecnici sono davvero esperti, sono intervenuti subito, stanno facendo i rilievi sul posto, quindi siamo fiduciosi che una ricostruzione si farà a prescindere dalla scatola nera” aggiungendo che “Il rotore” dell’elicottero è stato trovato a circa 100-150 metri di distanza, rispetto alla fusoliera. Dunque, “verosimilmente, il velivolo ha impattato con il suolo prima con il rotore, si è impennato e poi ha impattato il resto dell’elicottero“.

È una delle tante ipotesi che dovranno verificare i tecnici. Un’idea sull’accaduto “ce la siamo fatta, ma non l’abbiamo ancora comunicata ai tecnici: sia perché non abbiamo ancora avuto un incontro, sia perché io voglio che si facciano prima loro l’idea per non condizionarli in nessun modo. È ovvio – ha concluso Vaccaroche abbiamo esaminato già i primi atti d’indagine, abbiamo un’idea, ma come sempre si fa quando si svolgono indagini, bisogna stare attenti anche con il farsi un’idea”.

Sulla rimozione del mezzo, se i tecniciconsentiranno il taglio della carcassa – ha spiegato il procuratore -, allora i tempi saranno più brevi“. Tutti “gli accertamenti sono stati fatti nel massimo rispetto delle salme, ma insieme anche nell’esigenza di preservare le fonti di prova. La prima cosa che abbiamo fatto – racconta Vaccaro – è stata accertare se ci fossero dei sopravvissuti, questo ha comportato un po’ di tempo. Ieri sera abbiamo avuto la certezza che purtroppo c’erano sette morti, cinque passeggeri e due membri dell’equipaggio. A quel punto – ha spiegato – le operazioni non sono potute proseguire, perche’ non potevano essere svolte in sicurezza, per la pioggia, perché l’elicottero si trova su un pendio e rischiava di scivolare, si sentiva un odore di cherosene, di carburante, che poteva anche creare rischio di incendio. Per cui si sono dovute sospendere e proseguire questa mattina”.

Ci sarebbe un testimone oculare che ha visto volare a bassa quota, prima dello schianto l’elicottero dell’Alidaunia precipitato sabato mattina sul Gargano. Si tratta di un agricoltore che subito dopo l’impatto rumoroso avrebbe anche visto il fumo sollevarsi dalla collina. Al momento dell’incidente c’era una fitta nebbia in quella zona del Gargano. Il testimone oculare avrebbe anche fornito indicazioni ai militari per raggiungere la zona del disastro.

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