di Marco Ginanneschi
Gli industriali accolgono a braccia aperte il piano del governo Renzi per alleggerire la pressione fiscale: “La priorità dell’Italia” deve essere ora quella di “rafforzare la lenta risalita dell’economia proseguendo lungo la strada delle riforme strutturali, inclusa la riduzione del carico fiscale che zavorra la competitività delle imprese“.
E’ il segnale che arriva da viale dell’Astronomia, sottoscritto dal Csc il Centro Studi Confindustria , che ha riscontrato “progressi in linea o perfino superiori” alle ultime stime. Nella congiuntura flash, infatti, si sottolinea che “i recenti progressi dell’economia italiana sono in linea o perfino superiori a quelli indicati dal Centro studi di Confidustria nello scenario di metà giugno“. La lentezza della ripresa, però, deve essere combattuta proprio con gli interventi fiscali.
“Nell’industria produzione, fatturato e ordini accelerano, tirati dalla domanda interna come prova il balzo dell’import. L’occupazione è ripartita e consolida fiducia e capacità di spesa delle famiglie. Gli indicatori danno investimenti in recupero. L’offerta di credito si allenta e le misure appena varate per smaltire le sofferenze aiuteranno il rilancio dei prestiti bancari“, spiega infatti il Csc.
Sulla base di queste considerazioni, per il Csc “aumentano le probabilità di una revisione al rialzo delle stime per il 2015 (+0,8%), grazie anche all’allentamento delle tensioni causate dalla crisi greca“. Secondo l’analisi del Centro studi, la produzione industriale in accelerazione del secondo trimestre mostra un andamento coerente con una dinamica del Pil analoga a quanto registrato nel primo (+0,3% sul quarto 2014) e migliore dell’atteso.