“In questo momento più che mai, a Taranto occorre una visione strategica per il futuro. Servono chiarezza e certezza. Chiarezza sulla visione dello sviluppo, certezza dei tempi di questo processo. Chiarezza sulle ricadute degli interventi per i cittadini e le imprese. Chiarezza, soprattutto, sulla volontà di uscire dalla logica della mera spesa di risorse pubbliche per avviare un virtuoso processo di investimenti che sia un reale volàno per l’economia locale di un’area che si dibatte nella gestione delle emergenze, senza riuscire a progettare il proprio futuro”.
Lo afferma il cav. Luigi Sportelli, presidente della Camera di commercio di Taranto all’indomani della pubblicazione del Rapporto Taranto 2015 che conferma lo stato di grande difficoltà dell’economia provinciale. La Camera di commercio di Taranto è uno dei soggetti chiamati dalla legge 20/2015 a far parte del Tavolo Istituzionale ed ha portato all’attenzione del Governo la necessità inderogabile di definire un Piano Integrato di Sviluppo per l’Area di Taranto. “Non solo come si destinano le risorse – aggiunge Sportelli – ma anche a quale scopo e con quali effetti perché è urgente e necessario costruire una proposta realmente efficace. La priorità è uscire dalla crisi, gli interventi che si stanno programmando per il futuro della nostra area dovranno garantire ricadute reali sul territorio. Le nostre imprese, il partenariato socio-economico, la cittadinanza vanno coinvolti attivamente per avviare un urgente processo di rigenerazione del tessuto industriale e artigiano, di quello commerciale e agricolo. Non è più tempo di accettare passivamente scelte prese altrove, adattandoci ancora a modelli di sviluppo eterodiretti”.
“Il metodo che abbiamo proposto al Governo, sin dalla prima riunione del Tavolo, nel maggio scorso – continua il presidente della Camera di commercio ionica – prevede la ricognizione degli interventi (in corso, programmati e da programmare) con verifica della loro rilevanza in termini di sviluppo economico; l’individuazione delle soluzioni per il superamento degli ostacoli alla cantierabilità; la selezione delle azioni prioritarie per massimizzare la ricaduta sui cittadini (benessere e occupazione) e sulle imprese (riconversione e rigenerazione economica e rilancio della competitività)”.
Sul tema specifico della città vecchia le proposte della Camera di commercio di Taranto sono tese non solo a procedere con urgenza all’indispensabile messa in sicurezza degli immobili e, quindi, alla rigenerazione del centro storico ma, soprattutto, a riempire di contenuti efficaci i contenitori recuperati. Ciò al fine di consentire da un lato una effettiva valorizzazione – anche sul piano della sostenibilità economica – degli immobili di proprietà pubblica riqualificati attraverso il Piano, dall’altro di facilitare una reale rigenerazione, oltre che urbana, anche imprenditoriale ed economica del territorio. Questo, certamente in un’ottica di integrazione sia con le altre iniziative previste dal CIS (Contratto Istituzionale di Sviluppo), sia con il Distretto urbano del commercio di Taranto, alla cui definizione la Camera di commercio sta apportando ampio contributo, e che vede proprio la Città Vecchia e il Borgo come distretto unico.
“Tutti i settori economici e quindi anche il commercio – sottolinea il presidente Sportelli – sono stati colpiti sia dalla recessione generale, sia dagli aspetti della crisi più strettamente connessi alle vicende locali. A proposito del commercio va detto che la sua rivitalizzazione è una delle azioni imprescindibili per il recupero della città storica. Un recupero che sarebbe ancora più efficace se gli immobili riqualificati fossero da subito utilizzati quali luoghi di incubazione ed accelerazione d’impresa, con attenzione particolare a segmenti emergenti: maker/artigiani digitali; startup innovative; industria culturale e creativa; imprese sociali”.