Esploso il caso delle coop della moglie e della suocera di Aboubakar Soumahoro deputato eletto con Alleanza Verdi e Sinistra, al centro di un’inchiesta della Procura di Latina su tributi evasi, lavoratori non pagati e migranti costretti a vivere in condizioni terribili, sono state ben poche le voci che anche a sinistra si sono levate a difesa del sindacalista diventato parlamentare.“Sull’onestà di metto la mano sul fuoco. Ha la mia solidarietà totale. Forse nei prossimi giorni ci vedremo qui a Riace. È una persona distrutta, contro di lui c’è una strategia finalizzata alla denigrazione del valore morale e dell’impegno di una vita”.
A provare a difendere Soumahoro è stato Mimmo Lucano l’ ex sindaco di Riace, arrestato nel 2018, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e illeciti nell’affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti a due coop calabresi che utilizzavano migranti, vendendo condannato nel 2021 dal Tribunale di Locri a 13 anni e 2 mesi di carcere per “truffa“, “peculato“, “falso e abuso d’ufficio“, ritenendo che avesse messo su anche una vera e propria associazione per delinquere.
Cosa unisce il “Modello Riace” di Lucano ed il modus operandi della famiglia di Soumahoro ? Esiste un punto di contatto scoperto dal capogruppo della Lega al consiglio regionale del Lazio, Angelo Tripodi, il primo a sollevare una serie di dubbi sugli affari della coop Karibu e del Consorzio Aid denunciando un “sistema Latina“. Stiamo parlando di Carmine Federico, presidente della coop Promidea, indagato insieme a Lucano e ad altri rappresentanti di una serie di cooperative, dalla Corte dei Conti della Calabria che ipotizza un danno erariale milionario nella gestione migratoria, il quale è stato impegnato anche nel Consorzio Aid.
Come evidenziato anche da Tripodi, il Consorzio Aid dal 2009 al 2014, ha avuto la sede legale a Rende in provincia di Cosenza, guarda caso allo stesso indirizzo della coop Promidea guidata da Carmine Federico. Infatti quando il Consorzio Il 31 dicembre 2009 ha approvato il proprio bilancio sul verbale di assemblea compare la firma della presidente Maria Therese Mukamitsindo, la suocera dell’ on. Soumahoro, e dello stesso Carmine Federico, nella veste di segretario. L’emergenza migratoria calabrese sembra collegata all’accoglienza nel Lazio e a Sezze, ma anche con la Lega Braccianti e i ghetti del foggiano.
La Corte dei Conti della Calabria, sulla base degli accertamenti svolti dalla Guardia di finanza, ha contestato a Mimmo Lucano, Carmine Federico ed altre 40 persone un danno erariale di oltre 5 milioni di euro, relativo a irregolarità negli affidamenti per la gestione dei centri di accoglienza per i migranti in Calabria. Il presidente della coop Promidea Carmine Federico risulta anche nel consiglio direttivo del Consorzio Sfide di Roma, costituito nel 2018 per partecipare agli avvisi di Fondimpresa, essere amministratore della società Inet, presidente del CdA della coop Atlante, amministratore di Promidea Impresa Sociale, e risulta persino detenere quote di partecipazione del Cosenza Calcio.
“Sostengo da tempo che c’è un sistema Latina e i fatti sembrano darmi ragione” evidenzia il consigliere regionale Tripodi che aggiunge “Il consorzio Aid ha approvato i bilanci 2012-2014 nella sede di Karibù a Sezze mantenendo la sede legale a Rende. Sono un garantista, però, ci sono processi e inchieste importanti in Calabria, nel Lazio e in Puglia”.