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28 Agosto 2024 21:15
28 Agosto 2024 21:15

Processo Consip, Matteo Renzi in tribunale a Roma

"Non ho mai pensato di denunciare penalmente nessuno, perché ci sono state dinamiche molto più alte delle persone coinvolte", ha concluso Renzi. "Ritengo uno scandalo che ci sia stata una deposizione di un pm che dice che due ufficiali le avrebbero detto 'arriveremo a Renzi' e poi si sono candidati in uno schieramento opposto". "Io non ho detto nulla perché non sapevo nulla", è stata l'ultima risposta dell' ex premier.

Davanti ai giudici dell’ottava sezione penale del Tribunale di Roma ha preso il via oggi la testimonianza di presidente di Italia Viva Matteo Renzi nel processo Consip . “Quando ho letto su Repubblica che mio padre si era incontrato in una bettola segreta ci rimango un po’ male. Tutto posso immaginare tranne l’idea che potesse fare traffichini. Anche perché mio padre gli unici soldi che ha preso da questa storia sono quelli delle querele per diffamazione che ha vinto… In questa faccenda ho messo in discussione il mio rapporto con mio padre per una vicenda che politicamente per me non esisteva”. Con queste parole Matteo Renzi, ha descritto la personale genesi della faccenda che vede coinvolti nel processo sulla centrale unica degli acquisti per la pubblica amministrazione, Tiziano Renzi, padre di Matteo, e gli imprenditori Alfredo Romeo e Carlo Russo.

Il fatto è noto e la vicenda ha iniziato il 20 dicembre 2016 quando l’ex amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni, confessa al pm di Napoli Henry John Woodcock di aver saputo dell’esistenza dell’inchiesta sull’appalto Fm4 da 2,7 miliardi di euro, bandito centrale acquisti della pubblica amministrazione. A rivelare l’esistenza dell’indagine, aveva riferito Marroni, sarebbero stati l’ex ministro dello Sport Luca Lotti, il generale dei Carabinieri Emanuele Saltalamacchia e l’ex presidente di Publiacqua Firenze, Filippo Vannoni. L’ indagine per competenza territoriale era stata trasferita a Roma, dove sul registro degli indagati era stato iscritto anche il nome di Tiziano Renzi, (padre dell’allora premier Matteo) che era stato tirato in ballo da un’intercettazione in cui emergeva che un amico di famiglia, Carlo Russo, affermando di parlare anche a nome di Tiziano Renzi, aveva promesso una raccomandazione presso l’ad Marroni all’imprenditore partenopeo Alfredo Romeo

il pm Mario Palazzi della Procura di Roma

L’audizione dell’ex premier era prevista per il 29 novembre scorso, ma il pm Mario Palazzi in apertura d’udienza aveva comunicato l’assenza del leader di Italia Viva che si trovava all’estero. “Per questo processo sono già stato ascoltato diverse volte, questa è la quarta volta ma è giusto che io sia qui”, ha detto Matteo Renzi prima di entrare in aula. “È un processo che tiene insieme molte vicende diverse. Vedremo cosa deciderà la corte. Voi dite che è un processo prescritto. Ma qui c’è anche un tema che è il diritto al non processo. Adesso con la Cartabia in fase di udienza preliminare il giudice deve valutare eventuali prescrizioni – spiega – Nel caso di specie io nel 2017 e 2018 sono stato colpito dal modo in cui i media hanno scelto di intervenire su dinamiche personali e familiari. La Consip quando ero presidente del Consiglio era l’ultimo dei miei pensieri. Nel merito ho già risposto e oggi sono qui a rispondere ancora. Quanto a mio padre, dopo le assoluzioni dei miei genitori ora c’è un altro atteggiamento” ha continuato Renzi.  “Certo pensare che pezzi dello stato mettevano i sotto controllo le mie abitazioni quando ero premier mi lascia perplesso. La cicatrice del dolore morale ormai c’è ma noi rispettiamo i giudici, a differenza del pm di Firenze che non rispetta la Cassazione“. 

Le conseguenze dell’indagine e dei successivi processi sono numerosi e sono già costati diverse condanne ad alcuni dei protagonisti di questa storia. Ma oggi, 6 dicembre 2022, nel processo principale, il testimone Matteo Renzi ha risposto alle domande del pm Mario Palazzi che chiedeva dei rapporti con i vari protagonisti dell’indagine. la sua domanda è stata: “A prescindere dalla separazione politica con Luca Lotti come sono e come erano i vostri rapporti?” alla quale Renzi ha risposto : “Strettissimi. Avevamo molto più di una semplice relazione tra colleghi. Poi i rapporti, anche personali, si sono raffreddati”. “E con Marroni?”, ha chiesto il pm. Renzi: “Mi è stato presentato al telefono all’inizio degli anni 2000 quando è stato scelto come figura apicale nella sanità toscana. Poi è diventato assessore regionale del presidente Rossi. Io l’ho scelto come capo della struttura Consip, è stata una mia decisione di intesa con il ministero dell’Economia e contro il parere di una schiera di miei collaboratori che volevano una persona più vicina a noi”, ha spiegato Renzi precisando i successivi rapporti: “Non avevo frequenti incontri con Marroni, vedevo di più i dirigenti di Eni. Ma con lui avevo un rapporto buono”

E su Carlo Russo ? Ha chiesto il pm Palazzi : “Ho ricostruito che era una persona che si era avvicinata a noi in campagna elettorale e non so se ho avuto incontri diretti, sicuramente non ne ho parlato con mio padre“, ha risposto Matteo Renzi. “Quando ero presidente del consiglio avevo una vita familiare complessa, rarissimamente parlavo di questioni legate alle mie responsabilità, mi ero ritagliato uno spazio per me”. Dopodichè va al dunque: “Io conoscevo Alfredo Romeo, l’idea che lui cerca Russo che cerca mio padre che cerca me…poteva benissimo chiamarmi”.

Matteo Renzi ha quindi illustrato i rapporti con suo padre imputato nel processo : “Come è noto con mio padre ho avuto parecchie discussioni. Quando ho letto su Repubblica che mio padre si era incontrato in una bettola segreta ci rimango un po’ male. Questo è un problema, riguarda una dimensione umana padre e figlio. Dopodiché nel merito mio padre non mi ha mai parlato di tutto ciò. A me questa roba non mi riesce di metterla in fila“, ha aggiunto. “Tutto posso immaginare tranne l’idea che potesse fare traffichini. Anche perché mio padre gli unici soldi che ha preso da questa storia sono quelli delle querele per diffamazione che ha vinto. La dinamica economica dei miei genitori è quella di un figlio che paga il mutuo. In questa faccenda ho messo in discussione il mio rapporto con mio padre per una vicenda che politicamente per me non esisteva“.

l’ex ufficiale del NOE, il maggiore Scafarto

“Io non riesco a renderla la dimensione umana, Scafarto (ufficiale del NOE dei Carabinieri n.d.r.) ci chiede scusa ma io le scuse di Scafarto non vi dico dove me le metto“, prosegue Matteo Renzi. “Nel pacchetto di cose che non tornano ci sono due (i carabinieri De Caprio Scafarto, ndr) che hanno fatto quello che hanno fatto e poi si schierano con partiti rivali al mio“. Continua: “Perché tutta questa roba esce quando sono andato via? Scusate sto esponendo i miei dubbi e non mettendo a disposizione i fatti, ma non li conoscevo“, dice Matteo Renzi. “Se c’era un’indagine che la politica sapeva io la sapevo“, riflette, “io l’idea che Lotti e Marroni vadano li a dire cose…ci sono troppe cose che non tornano in questa vicenda”

“Non ho mai pensato di denunciare penalmente nessuno, perché ci sono state dinamiche molto più alte delle persone coinvolte”, ha concluso Renzi. “Ritengo uno scandalo che ci sia stata una deposizione di un pm che dice che due ufficiali le avrebbero detto ‘arriveremo a Renzi’ e poi si sono candidati in uno schieramento opposto“. “Io non ho detto nulla perché non sapevo nulla”, è stata l’ultima risposta dell’ ex premier.

Matteo Renzi nella sua enews oggi ha scritto ” Il segreto di rustichellaOggi Giuseppe Conte è intervenuto sulla vicenda autogrill in una intervista al quotidiano l’Identità diretto da Tommaso Cerno. E Conte dice che viene a conoscenza  del fatto quando sta finendo l’esperienza del governo. La cosa è interessante. Ma come faceva Conte a sapere dell’incontro all’autogrill con Mancini «verso la fine del suo governo», quando la notizia diventa pubblica a maggio del 2021? A maggio 2021 il premier era già Draghi da tre mesi…strano, no? Conte si confonde oppure mente oppure nasconde qualcosa? La vicenda de «Il Mostro» continua a essere più attuale che mai…” .

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