Si nascondeva dietro lo pseudonimo di Sasha Manexi, ma come foto profilo il cretino aveva usato una reale immagine del suo volto. La Polizia Postale di Roma, che indaga su mandato della procura della Capitale, non ci ha messo moltoa identificare l’autore delle pesanti minacce social indirizzate alla premier Giorgia Meloni. “Attenta che ti arriva un coltello in pancia a te e tua figlia, tu togli il reddito e io uccido tua figlia SICURO“, scriveva nella pagina Twitter ufficiale della presidente del Consiglio.
Nella giornata di ieri, Sasha Lupo, l’uomo percettore del reddito di cittadinanza, con precedenti per droga per spaccio di droga (86 grammi di marijuana) che risalgono al 2014 aveva pubblicato numerosi tweet sotto il profilo Twitter di Giorgia Meloni, arrivando a minacciare di morte lei e la piccola Ginevra, di appena sei anni, per la manovra di Bilancio che prevede la rimodulazione del Reddito di cittadinanza. «Se togli il reddito ammazzo te e tua figlia». «Ci vuole la morte di lei e sua figlia». «Veramente attenta, finiscila co’ sta cosa di togliere il reddito di cittadinanza sennò ti ammazzo ma lo capisci?». Sono alcuni dei messaggi postati. Nonostante l’utente utilizzasse uno pseudonimo, le attività tecnico-investigative hanno agevolmente consentito l’identificazione dell’uomo e fatto bloccare l’account.
L’autorità giudiziaria della Procura di Siracusa ha disposto la perquisizione domiciliare ed informatica nei confronti di Sasha Lupo 27 anni, disoccupato, residente nella provincia aretusea . Gli operatori specializzati del Centro di Sicurezza Cibernetica Sicilia Orientale della Polizia Postale di retto da Marcello La Bella con la collaborazione della Digos di Siracusa diretta da Guglielmo La Magna hanno proceduto al sequestro di apparecchiature informatiche e dell’account social utilizzato. È bastato infatti analizzare i suoi dispositivi per avere la conferma che proprio lui fosse l’autore di quelle minacce, così violente ed esplicite da aver inizialmente fatto pensare a un troll – un provocatore informatico – nascosto dietro un account falso e un labirinto di indirizzi. Adesso tutti i suoi dispositivi sono stati sequestrati ed a lui toccherà difendersi dall’accusa per violenza privata aggravata nei confronti del Presidente del Consiglio per cui è stato denunciato.
Sul banco degli imputati, da un punto di vista politico, finiscono il Movimento 5 Stelle e il suo leader Giuseppe Conte, paladino della misura contro la povertà e la disoccupazione. Tutto il centrodestra ha espresso la sua vicinanza al premier e alla bambina “Fomentare rabbia sociale per raccattare qualche voto è pericoloso. Spero che Conte ci pensi un minuto e condanni senza esitazione questi violenti”, ha twittato il responsabile Organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli, vicepresidente del Copasir eletto ieri. Da più parti sono arrivati attestati di vicinanza e solidarietà. “Parole intrise di odio molto preoccupanti, mi auguro una condanna trasversale verso l’accaduto“, scrive sempre su Twitter il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
🔵 Indegne minacce apparse sui social contro Giorgia #Meloni e sua figlia. Avanti Presidente, siamo al tuo fianco. pic.twitter.com/xW6dq9gTIc
— Fratelli d’Italia 🇮🇹 (@FratellidItalia) December 6, 2022
“Bisogna fermare questo pericoloso clima di odio crescente e costante, perché sottovalutarlo, o peggio ancora ignorarlo, significherebbe contribuire ad alimentarne la brutalità — ha detto il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, cognato di Giorgia Meloni —. Ora si faccia tutto il necessario per spegnere questi focolai di violenza e ci aspettiamo che tutte le forze politiche, a cominciare da quelle che per prime aizzano le folle nelle piazze e sui social, condannino fermamente simili oscenità“.
“Occorre abbassare i toni”, invita il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. Per Anna Maria Bernini (Forza Italia), ministra dell’Università e della Ricerca, “c’è un limite oltre il quale nulla può essere più derubricato, oggi quel limite è stato ampiamente superato“.
Solidarietà anche dall’opposizione con manifestazioni di condanna per quanto accaduto. Debora Serracchiani, capogruppo alla Camera del Partito Democratico, a nome delle deputate e dei deputati dem, ha dichiarato: “Le gravi minacce alla presidente del Consiglio e a sua figlia sono un atto vile e inaccettabile. Difronte a questo nuovo attacco, ribadiamo la nostra ferma condanna a ogni violenza, in qualsiasi forma si manifesti, ed esprimiamo la nostra solidarietà a Giorgia Meloni e alla sua famiglia“. Scrive su Twitter la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi “per le orribili minacce indirizzate via social a lei e alla sua famiglia. Condanniamo con forza ogni clima d’odio”. Per il leader di Articolo 1 ed ex sministro della Salute, Roberto Speranza, “le minacce alla vita dei familiari sono oltre ogni limite”.
Raffaella Paita, presidente del gruppo di Azione-Italia Viva al Senato, ha scritto su Twitter: “Le minacce di morte rivolte a Giorgia Meloni e a sua figlia sono un atto odioso e intimidatorio che va condannato con forza all’unanimità. Solidarietà totale”.
La solidarietà ipocrita del M5S che difende Conte. “A nome del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle esprimo la più ferma condanna per le gravi minacce ricevute da Giorgia Meloni. La violenza, di qualsiasi tipo, non è mai accettabile. Al tempo stesso respingiamo l’accusa rivolta a Giuseppe Conte di ‘fomentare l’odio‘ o di ‘aizzare le folle’ che viene sollevata in queste ore da esponenti della maggioranza. Quella sul reddito di cittadinanza è una battaglia politica che il Movimento 5 Stelle porta avanti nel rispetto dei principi democratici e della correttezza del dibattito politico. Piena solidarietà a Giorgia Meloni alla sua famiglia, ma nessuno metta in connessione in maniera strumentale la nostra azione politica con le minacce o i messaggi d’odio pervenuti al presidente del Consiglio”. Così la capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, Barbara Floridia.