Aperta un’inchiesta dalla Procura di Taranto per accertare le cause e responsabilità del decesso di Irene Francia, quarant’anni deceduta sabato scorso all’ospedale Santissima Annunziata, tre giorni dopo essere stata sottoposta ad una operazione alla testa in conseguenza di una forte emorragia. Leggendo l’esposto presentata dal marito della donna deceduta, assistito dall’avvocato Maria Letizia Serra, la moglie si era rivolta il 14 e il 17 luglio scorsi dapprima all’ospedale Moscati e quindi al Santissima Annunziata a causa di un forte mal di testa, chiedendo una tac urgente e segnalando che sua madre era morta di aneurisma e quindi aveva il timore che anche a lei potesse capitare lo stesso destino.
Ma in entrambe le visite al pronto soccorso, come spiegato dall’avvocato, la donna era stata dimessa senza essere stata sottoposta all’esame strumentale con diagnosi di cefalea o gastroenterite, visto che aveva anche nausea e annebbiamento della vista. Il 22 luglio scorso, la 40enne è stata riportata d’urgenza già in coma, all’ospedale Moscati e successivamente con ambulanza trasferita all’ Ospedale Santissima Annunziata, dove è stata immediatamente sottoposta a un intervento chirurgico alla testa.
La donna, che lascia tre figlie di cinque, nove e 23 anni, purtroppo sabato è morta,e quindi il marito ha giustamente presentato denuncia nei confronti dei medici dei due ospedali e della ASL Taranto chiedendo il sequestro delle cartelle cliniche. Il marito della donna deceduta nel suo esposto-denuncia ha fatto ampio riferimento ai ritardi dovuti alla burocrazia, nonché alla tutela del diritto alla salute e alla vita, che è stata frenata dai turni estivi delle strutture sanitarie. Secondo l’ ASL di Taranto nessuno dei reparti in cui è stata visitata o ricoverata la donna , e cioè Neurochirurgia e Neurologia dell’ospedale Santissima Annunziata, Cardiologia dell’ ospedale Moscati e Rianimazione di entrambe le strutture, sarebbe stato interessato “da alcun tipo di ridimensionamento di personale o di accorpamento con altre strutture mediche“. Ma questo in realtà è ancora peggio !
L’ ASL Taranto ha annunciato nel contempo “l’avvio di una indagine interna“, auspicando “che l’inchiesta della magistratura faccia rapidamente chiarezza sull’accaduto“, nella speranza “che non vi siano state responsabilità da parte del personale medico e infermieristico“. Parlare con il direttore dell’ ASL Taranto è impresa ardua, se non impossibile, tantomeno possibile è rintracciare l’addetto stampa dell’ ASL Taranto da mesi “latitante” con questo giornale. Ma adesso la Magistratura si occuperà anche di loro visto che sono pagati per comunicare e non lo fanno.