E’ iniziata alle 12,30 di oggi a Brescia l’udienza sulla “richiesta di consegna” chiesto dalle autorità di Bruxelles di Silvia Panzeri, l’avvocata figlia dell’ex europarlamentare Pd-Articolo 1 Antonio Panzeri. Ieri si era svolta l’udienza che ha deciso il trasferimento della madre, Maria Dolores Colleoni, chiesto dalla magistratura belga. La Corte d’appello di Brescia su richiesta della difesa ha deciso oggi di rinviare al prossimo 3 gennaio l’udienza per valutare le condizioni delle carceri in Belgio, in relazione al sovraffollamento. Un chiaro tentativo dei difensori di ostacolare il trasferimento in Belgio della Panzeri.
La donna è accusata come i suoi genitori Antonio Panzeri e Maria Dolores Colleoni di “associazione a delinquere“, “corruzione” e “riciclaggio”. Secondo gli inquirenti belgi, le due donne erano «pienamente consapevoli» dei traffici di soldi e favori con Qatar e Marocco. E avrebbero anche trasportato i regali fatti arrivare dal Marocco tramite il suo ambasciatore in Polonia, Abderrahim Atmoun. Regali che Maria Colleoni ha cercato di ridimensionare all’udienza di ieri, parlando di creme. Silvia Panzeri si trova agli arresti domiciliari come la madre, è entrata in tribunale dal passo carraio del tribunale per sfuggire ai flash dei fotografi e delle telecamere, mentre i suoi legali Angelo de Riso e Nicola Colli l’attendevano in aula.
Il mandato di arresto europeo era stato eseguito dai Carabinieri lo scorso 9 dicembre nell’abitazione della famiglia Panzeri a Calusco d’Adda (Bergamo) dove la successiva perquisizione ha consentito di trovare 17mila euro e orologi di valore. Dopo l’arresto, convalidato, il Gip aveva applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari. Ora alla difesa dell’indagata resta il ricorso in Cassazione – da depositare entro cinque giorni – per bloccare la decisione odierna ed evitare che la 67enne Maria Dolores Colleoni venga trasferita in un carcere in Belgio.
Sono state rese note le motivazioni dei giudici riguardo la posizione della Colleoni. Per i magistrati “sussistono gravi indizi di colpevolezza”. Il collegio, diverso da quello odierno, ha rigettato anche la richiesta della difesa di verificare il trattamento carcerario belga ritenuto che “non sono stati addotti gravi e persistenti problemi di malfunzionamento del sistema penitenziario“.
Eva Kaili confessa. E Panzeri accusa Tarabella
L’ex vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, in carcere dal 9 dicembre scorso nell’ambito dell’inchiesta sul Qatargate, davanti agli inquirenti ha ammesso di aver incaricato il padre di nascondere le mazzette di denaro e di essere a conoscenza dell’attività portata avanti dal marito, Francesco Giorgi, con l’ex eurodeputato Antonio Panzeri, entrambi in carcere. Lo scrive il quotidiano belga Le Soir in base a documenti visionati insieme al settimanale Knack. Anche Panzeri ha riconosciuto in parte il suo coinvolgimento, puntando poi il dito sull’ex collega socialista Marc Tarabella come beneficiario dei “regalì” del Qatar.
La prima udienza davanti alla camera di consiglio del tribunale di Bruxelles dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, in carcere dal 9 dicembre scorso nell’ambito dell’inchiesta sul Qatargate, si terrà giovedì 22 dicembre alle 9. Lo comunica la Procura Federale del Belgio. I giudici belgi dovranno decidere se prolungare la detenzione della politica ellenica, oppure se rilasciarla con o senza condizioni.