“Cari concittadini e care concittadine, un anno addietro, rivolgendomi a voi in questa occasione, definivo i sette anni precedenti come impegnativi e complessi. Lo è stato anche l’anno trascorso, così denso di eventi politici e istituzionali di rilievo”. Con queste parole, alle 20:30 di oggi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha iniziato il suo consueto messaggio di fine anno, trasmesso in diretta tv da quasi tutte le reti.
Molti i punti trattati dal capo dello Stato, che dopo la sua rielezione lo scorso febbraio (“in modo per me inatteso, mi ha impegnato per un secondo mandato”, ha detto il presidente), è al suo ottavo discorso agli italiani. La guerra in Ucraina e la crisi energetica, le difficoltà di imprese e famiglie, il “compleanno” della nostra Costituzione che nel 2023 spegnerà 75 candeline e i giovani, con le loro speranze per il futuro. E ancora il Covid, con l’invito a fidarsi della scienza e a vaccinarsi.
Il presidente della Repubblica ha dedicato i primi minuti del suo discorso a un riassunto dei momenti decisivi del 2022. A cominciare da quelli politici, elezioni incluse: “Il chiaro risultato elettorale”, ha detto, “ha consentito la veloce nascita del nuovo governo, guidato, per la prima volta, da una donna“. Per Mattarella, si è trattato di “una novità di grande significato sociale e culturale, che era da tempo matura nel nostro Paese“. Pochi minuti dopo la fine del messaggio di fine anno, da Palazzo Chigi è uscita una nota: “Nel corso di una telefonata al Presidente della Repubblica, che ha seguito il messaggio di Capodanno, il Presidente del Consiglio ha espresso gratitudine per l’incoraggiamento a governare con la responsabilità che la difficoltà del momento esige, dopo le elezioni politiche che per la prima volta vedono una donna alla guida del Governo“.
Discorso-Mattarella-2022“La nostra democrazia si è dimostrata dunque, ancora una volta, – ha aggiunto Mattarella – una democrazia matura, compiuta, anche per questa esperienza, da tutti acquisita, di rappresentare e governare un grande Paese. E’ questa consapevolezza, nel rispetto della dialettica tra maggioranza e opposizione, che induce a una comune visione del nostro sistema democratico, al rispetto di regole che non possono essere disattese, del ruolo di ciascuno nella vita politica della Repubblica. Questo corrisponde allo spirito della Costituzione. Domani, primo gennaio, sarà il settantacinquesimo anniversario della sua entrata in vigore. La Costituzione resta la nostra bussola, il suo rispetto il nostro primario dovere: anche il mio“.
“Siamo in attesa di accogliere il nuovo anno ma anche in queste ore il pensiero non riesce a distogliersi dalla guerra che sta insanguinando il nostro Continente. Il 2022 è stato l’anno della folle guerra scatenata dalla Federazione russa. La risposta dell’Italia, dell’Europa e dell’Occidente è stata un pieno sostegno al Paese aggredito e al popolo ucraino, il quale con coraggio sta difendendo la propria libertà e i propri diritti” ha proseguito il presidente. Poi l’auspicio: “Se questo è stato l’anno della guerra, dobbiamo concentrare gli sforzi affinché il 2023 sia l’anno della fine delle ostilità, del silenzio delle armi, del fermarsi di questa disumana scia di sangue, di morti, di sofferenze”. “La pace” ha ricordato Mattarella “è parte fondativa dell’identità europea“.