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28 Novembre 2024 14:37

Rivendita illecita di gasolio agricolo: la Finanza sequestra 57 milioni di euro a Taranto

Le complesse investigazioni svolte dalle Fiamme Gialle di Salerno hanno svelato l’esistenza e l’operatività di un sodalizio criminale, con base operativa a Taranto e ramificazioni nella provincia di Salerno, che, attraverso una società a responsabilità limitata, da loro detenuta ed amministrata, esercente l’attività di commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi, avrebbe acquistato ingentissimi quantitativi di gasolio ad uso agevolato (c.d. agricolo), per un quantitativo complessivo di 60 milioni di litri per la successiva rivendita a soggetti non legittimati che lo utilizzavano per usi diversi da quello oggetto dell’agevolazione fiscale

I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Taranto hanno dato esecuzione a un decreto, emesso dal locale Tribunale su richiesta di adozione della Procura della Repubblica, applicativo del sequestro “diretto” e “per equivalente” di beni mobili e immobili, quote sociali e disponibilità finanziarie del valore di circa 57 milioni di euro, in relazione a diverse ipotesi di reato di natura tributaria.

Il provvedimento cautelare rappresenta l’epilogo di complesse investigazioni svolte dalle Fiamme Gialle di Salerno, avviate dalla Procura della Repubblica a quella sede e dirette soltanto a partire dal 2022 dalla Procura della Repubblica di Taranto, che avrebbero permesso di disvelare l’esistenza e l’operatività di un sodalizio criminale, con base operativa a Taranto e ramificazioni nella provincia di Salerno, che, attraverso una società a responsabilità limitata, da loro detenuta ed amministrata, esercente l’attività di commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi, avrebbe acquistato ingentissimi quantitativi di gasolio ad uso agevolato (c.d. agricolo), per un quantitativo complessivo di 60 milioni di litri per la successiva rivendita a soggetti non legittimati che lo utilizzavano per usi diversi da quello oggetto dell’agevolazione fiscale, omettendo altresì di presentare le dichiarazioni fiscali ai fini I.V.A e II.DD. per gli anni 2016 e 2017.

Le investigazioni avrebbero altresì fatto emergere che la maggior parte delle operazioni per un ammontare complessivo, cosi come ricostruito dalle Fiamme Gialle, di circa 31 milioni di euro – sarebbero state regolate in contanti al fine di non consentire la tracciabilità dei flussi di gasolio e l’identificazione degli acquirenti.

Nel corso delle operazioni si è provveduto a notificare, nei confronti dei 3 soggetti indagati, un’informazione di garanzia emessa dall’Autorità Giudiziaria inquirente in ordine alle predette ipotesi di reato. Per il principio di “presunzione di innocenza” la responsabilità delle persone sottoposte a indagini sarà definitivamente accertata solo ove intervenga una sentenza irrevocabile di condanna.
L’operazione di servizio condotta testimonia l’impegno della Procura della Repubblica jonica e della Guardia di Finanza nell’azione di prevenzione e repressione dei reati economico-finanziari, che trova nell’aggressione patrimoniale la forma più incisiva di contrasto dell’impresa criminale.

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