Con una nota l’ on. Dario Iaia, componente della commissione parlamentare ambiente e lavori pubblici della Camera dei Deputati e coordinatore Provinciale di Fdi – Taranto) ha commentato la manifestazione dei sindacati ieri a Roma. “L’ex-Ilva è uno dei tanti temi complessi sul tavolo del governo Meloni ereditato dai governi precedenti. Il governo di centro destra è intervenuto tempestivamente con un decreto legge che ha sbloccato risorse importanti tese ad evitare il collasso dell’azienda e la consequenziale perdita di migliaia di posti di lavoro. Oggi quei fondi sono imputati a titolo di finanziamento soci, e potranno essere utilizzati come aumento di capitale su richiesta di Invitalia.
“Nei giorni scorsi, si è svolto incontro presso la commissione della Camera Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, della quale faccio parte come componente, grazie alla disponibilità del Presidente Mauro Rotelli, con alcune organizzazioni sindacali, il presidente della giunta della Puglia Michele Emiliano ed alcuni sindaci della provincia di Taranto”. aggiunge l’on. Iaia “L’incontro si è svolto in un clima assolutamente costruttivo che dovremmo cercare di portare anche fuori dalle sedi istituzionali per individuare una soluzione comune che abbia come obiettivo la riconversione in termini green della fabbrica”.
“Per questa ragione, come rappresentante della maggioranza di governo, mi permetto di lanciare un appello per la città che coinvolga i lavoratori, cittadini, partiti, sindacati e le istituzioni tutte al fine di lavorare insieme per raggiungere un obiettivo possibile che è quello di ambientalizzare il siderurgico, garantendo così sia il diritto alla salute che quello al lavoro.” prosegue la nota del parlamentare di FdI.
Secondo l’ on. Iaia la città di Taranto potrebbe diventare “un’eccellenza nella produzione dell’acciaio primario ottenuto anche da forni elettrici alimentati tramite Dri. La tecnologia in tal senso, ha compiuto passi avanti importanti che consentono alla fabbrica di diventare più moderna e rispettosa dell’ambiente. La remota ipotesi di chiudere lo stabilimento rappresenta invece una scelta sbagliata perché avremmo l’ennesima cattedrale nel deserto, non essendo disponibili i fondi per la bonifica di un’area vasta due volte e mezzo la città“.
“Ma per fare questo, è indispensabile unire le voci, remare nella stessa direzione ed evitare posizioni demagogiche che frenano la riconversione, esasperano gli animi e non fanno bene alla città. Chiedo dunque a tutte le parti coinvolte di aprire una fase di dialogo, tutti insieme e di stipulare una intesa per Taranto. Solo con il dialogo si potrà raggiungere una soluzione” conclude l’ on. Iaia.