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22 Luglio 2024 16:54
22 Luglio 2024 16:54

Indagati a Roma altri due poliziotti del commissariato di Primavalle

L’appartamento in cui Hasib sarebbe stato torturato è stato posto di nuovo sotto sequestro. I poliziotti sono accusati di depistaggio per aver "modificato lo stato dei luoghi" della casa.

L’elenco dei poliziotti indagati nell’inchiesta della Procura di Roma su quanto accaduto nella tarda mattinata del 25 luglio scorso ad Hasib Omerovic, il 36enne sordomuto precipitato dalla finestra dell’appartamento in cui viveva con la sua famiglia e che ora è stato nuovamente posto sotto sequestro, si allarga con una nuova iscrizione nel registro degli indagati . Oltre ai quattro agenti della Polizia di Stato in servizio nel commissariato di Primavalle, che in quel momento si trovavano all’interno dell’abitazione per un controllo immotivato, sono stati indagati dal pm Stefano Luciani altri due poliziotti dello stesso distretto: la vice dirigente Laura Buia (in seguito rimossa) ed Alessandro Calogero

Entrambi gli appartenenti della Polizia di Stato sono chiamati a rispondere dalle accuse di depistaggio, perché come riportato nel capo d’imputazione “in concorso con altri appartenenti alla Polizia di Stato, al fine di sviare le indagini in merito alle cause per le quali Omerovic precipitava nel vuoto dalla finestra della sua stanza da letto, modificavano artificiosamente lo stato dei luoghi dell’appartamento sito in via Gerolamo Aleandro, prima del sopralluogo” eseguito dagli investigatori della Polizia Scientifica. Inoltre l’ex vice dirigente del commissariato Laura Buia ed il collega Alessandro Calogero vengono accusati di “aver affermato il falso in sede di sommarie informazioni testimoniali rese al pubblico ministero, in merito alla continuativa presenza presso lo stabile di via Gerolamo Aleandro di personale del XIV distretto di Primavalle in attesa dell’intervento della polizia scientifica, nonché in relazione alle condizioni dell’appartamento dove abitavano gli Omerovic“.

la Procura di Roma a piazzale Clodio

Il pm Stefano Luciani della Procura di Roma ha disposto per questi motivi un nuovo sequestro dell’abitazione al piano rialzato del civico 24/M si legge nel decreto “al fine di rilevare eventuali tracce biologiche (in particolare ematiche) e impronte papillari lasciate all’interno dell’immobile” dagli indagati.

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