“Piena fiducia nel Guardasigilli”. Con queste parole il premier Giorgia Meloni prima di partire per l’Algeria fa diffondere una nota ufficiale da Palazzo Chigi per blindare la posizione del ministro di Giustizia Nordio e riportare la calma nella maggioranza dopo l’affondo sulle intercettazioni telefoniche del ministro guardasigilli Carlo Nordio. Un crescendo di tensioni che la presidente del Consiglio ha voluto immediatamente stoppare con il suo intervento.
“Spiace deludere ma il clima nel Cdm è ottimo e tutti i ministri lavorano in piena sinergia con palazzo Chigi. – si legge nella nota – Nello specifico, il presidente Meloni ribadisce la sua piena fiducia nel Guardasigilli, che ha fortemente voluto a via Arenula e con il quale mantiene contatti quotidiani“. Inoltre, viene precisato, che i due “si incontreranno in settimana per definire il cronoprogramma delle iniziative necessarie a migliorare lo stato della giustizia italiana” con l’obiettivo di “portare avanti e ad attuare il programma di coalizione votato dai cittadini per dare all’Italia una giustizia giusta, veloce e vicina a cittadini e imprese“.
Nell’incontro annunciato dalla premier si farà il punto della situazione, anche sulla proposta avanzata da Fdi di intervenire sui giornali che pubblicano piuttosto che limitando la possibilità dei magistrati di intercettare. Proposta che il ministro Nordio avrebbe appreso solo leggendo i giornali. Il capogruppo di Fratelli d’ Italia alla Camera Tommaso Foti precisa: “Siamo d’accordo con il ministro Nordio sia sul mantenimento delle intercettazioni telefoniche, per reati di mafia, terrorismo, eversione e reati satelliti, sia per quanto riguarda l’abuso delle intercettazioni stesse, che non possono diventare uno strumento di gogna mediatica”.
Anche Forza Italia si schiera senza indugi accanto al ministro Nordio . La senatrice Licia Ronzulli, capogruppo dei forzisti al Senato, lo conferma: “Da Forza Italia ci sarà tutto il supporto necessario all’attività del ministro Nordio: siamo assolutamente d’accordo con il suo programma, che coincide con il nostro. Non vedo tensioni nella maggioranza in tema di giustizia. Ci possono essere sensibilità diverse su alcuni aspetti, ma l’obiettivo comune è quello di dare vita a una riforma seria ed efficace“. Di sicuro le “sensibilità diverse ci sono, se il Guardasigilli, sabato sera, è arrivato a citare Giobbe per descrivere la pazienza che deve usare di fronte alle critiche, anche della maggioranza” con un riferimento molto chiaro alla Lega ed alle dichiarazioni di Matteo Salvini che nei giorni scorsi aveva frenato la sortita di Nordio e ieri è tornato a esternare dei distinguo paletti. “Certo – ha detto il leader della Lega – bisogna punire gli abusi, usare le intercettazioni per interventi politici è indegno di un Paese civile. Leggere sui giornali intercettazioni private senza alcuna rilevanza penale è vergognoso. Chi lo fa – chi le fa uscire e chi le pubblica – deve essere punito“. Ma, ha poi continuato, “non dobbiamo tornare allo scontro fra politica e magistratura, fra poteri dello Stato, perché non si va da nessuna parte. La riforma della giustizia deve essere fatta con gli avvocati e i magistrati, non contro nessuno”. In poche parole per Salvini, va bene intervenire, ma senza cercare lo scontro con le procure.