Nelle prime ore della mattinata odierna, a seguito di articolate indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Potenza e condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Matera, dal Commissariato di P.S. di Policoro e dalla Direzione Investigativa Antimafia – Sezione Operativa di Potenza è stata data esecuzione alla ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Potenza che ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di Davide Suriano, di 39 anni, ritenuto responsabile di 5 incendi a stabilimenti balneari ed opifici avvenuti nel Maggio del 2022 a Scanzano Jonico.
L’ arrestato deve rispondere delle accuse di incendio doloso e danneggiamento seguito da incendio, tentata estorsione, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, aggravati dal metodo mafioso, dall’aver agito per motivi abbietti o futili, dalle circostanze che ostacolavano la difesa e dall’avere cagionato un danno patrimoniale “di rilevante gravità alle persone offese”. A seguito del risultato delle indagini condotte dalla Polizia di Stato , l’indagato “sarebbe stato l’organizzatore e in alcuni casi anche l’esecutore materiale degli incendi, in concorso con complici al momento rimasti ignoti“.
Gli incendi divamparono nel periodo intercorrente fra il 15 ed il 25 maggio 2022, in alcuni stabilimenti balneari, per due dei quali lo stabilimento “Baia delle Scimmie” in località Bufaloria ed al lido “La Kicca” si trattava di una ritorsione contro i custodi, dai quali Suriano “pretendeva somme di denaro“, successivamente presso un deposito di attrezzature agricole, di proprietà di un poliziotto in servizio presso il commissariato di Pollicoro impegnato nelle indagini antimafia in quel contesto territoriale, nei cui confronti avrebbe mostrato un particolare astio, legato sia alla sua attività d’indagine, sia al fatto che lo stesso (insieme ad altro personale del Commissariato di Policoro) lo aveva arrestato in flagranza in passato per altri reati.
L’incendio dell’opificio “Suriano Frutta – Commercio Ortofrutticolo”, con sede sempre a Scanzano e di proprietà della famiglia di Suriano, sempre sulla base degli indizi raccolti, venne provocato dall’arrestato per presentarsi come l’ultima vittima della scia di incendi che si erano verificati a Scanzano Jonico e per depistare le indagini e per convincere i propri parenti a versargli somme di denaro.
Le modalità dei reati contestati al 39enne sulla base delle investigazioni svolte, non erano casuali ma bensì finalizzate ad intimidire in modo rilevante le vittime, con l’utilizzo di un metodo, che la Direzione distrettuale antimafia ha ritenuto mafioso.
Il procuratore capo di Potenza Francesco Curcio, che guida anche la DDA della Basilicata, nel corso dell’ odierna conferenza stampa ha spiegato che le indagini hanno consentito di accertare, a livello di gravità indiziaria, che Davide Suriano sarebbe stato l’organizzatore ed in alcuni casi anche l’esecutore materiale degli incendi, in concorso con complici al momento rimasti ignoti. Le indagini avviate subito dopo gli incendi, sono state effettuate anche attraverso l’analisi di immagini di telecamere presenti nei luoghi limitrofi agli incendi, con acquisizioni documentali, dichiarazioni rese da persone informate sui fatti, dall’analisi dei tracciati GPS di autovetture di persone a vario titolo coinvolte nella vicenda, analizzando anche le risultanze dei tabulati di traffico telefonico, ed intercettazioni che si sono rivelate di fondamentale importanza.