di Silvia Signore
I dati della Guardia di Finanza relativi ai controlli presso le pompe di benzina e alle violazioni riscontrate in tema di prezzi parlano chiaro e confermano le preoccupazioni dei consumatori. In audizione alla Commissione Attività produttive della Camera, circa la trasparenza dei prezzi dei carburanti, il colonnello Alberto Nastasia, capo Ufficio tutela uscite e mercati del Comando generale della Guardia di Finanza, ha evidenziato che a seguito delle direttive “impartite” dal governo è stata disposta “un’ulteriore intensificazione dell’azione di controllo“.
Nel corso dell’audizione Nastasia ha evidenziato che nel 2022 “l’accisa evasa sui carburanti è stata quantificata in oltre 450 milioni di euro”. Il tutto “a valle di 2.514 controlli su accise e Iva, rilevando 1.084 violazioni e deferendo all’autorità giudiziaria competente 866 soggetti, di cui 15 tratti in arresto“.
Il prezzo dei carburanti nel frattempo cresce su livelli elevati mentre continua a fare discutere l’aumento da inizio gennaio del prezzo della benzina, conseguenza della decisione di non prorogare lo sconto sulle accise che era stato varato dal governo Draghi.
“Nel solo mese di gennaio sono stati eseguiti 2.518 interventi, contestando 989 violazioni alla disciplina prezzi, di cui 341 per mancata esposizione e/o difformità dei prezzi praticati rispetto a quelli indicati e 648 per omessa comunicazione al ministero“.
Immediata la reazione delle associazioni di consumatori. “Le violazioni sul fronte dell’esposizione dei prezzi al pubblico, le irregolarità e l’omessa comunicazione dei listini al ministero proseguono indisturbate – denuncia il Codacons – Una situazione grave che conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, tutte le nostre denunce circa le anomalie dei prezzi e i comportamenti scorretti a danno dei consumatori” aggiungendo “I numeri della Guardia di Finanza accertano come sia indispensabile garantire agli automobilisti maggiore trasparenza in fatto di prezzi alla pompa, e come serva incrementare le sanzioni verso i benzinai scorretti perché quelle attualmente in vigore fanno il solletico ai gestori e non rappresentano un adeguato deterrente” .
Sul dossier benzina è intervenuto nei giorni scorsi Adolfo Urso ministro dell’Industria e del Made in Italy . “Siamo disponibili, sulla base delle sollecitazioni che giungeranno in Parlamento, ad eventuali ulteriori modifiche migliorative sempre a garantire la trasparenza“, ha detto il ministro ribadendo la posizione del governo nel tentativo di rassicurare la categoria che mercoledì scorso ha sospeso lo sciopero di due giorni – poi ridotti a uno – contro il decreto “trasparenza”, ma non la mobilitazione.