di Marco Ginanneschi
Finalmente chiuse le trattative tra Wind e 3 Italia. L’annuncio dell’operazione è stato ufficializzato da Jean Yves Charlie, amministratore delegato di Vimpelcom durante la conference call con gli analisti sui risultati semestrali. La nuova società sarà una joint venture 50%-50% tra la Vimpelcom la società controllante russa di Wind e la cinese Ck Hutchinson Holding, controllante di 3 Italia. La guida della nuova società sarà affidata a Maximo Ibarra attuale ceo di Wind.
Dopo anni di trattative cominciate e interrotte, di accordi quasi fatti e finiti nel nulla, si è arrivati ad una conclusione dell’operazione . Le voci circolavano da tempo, addirittura un annuncio sulla conclusione della trattativa era stato addirittura messo on line nei giorni scorsi e poi immediatamente fatto sparire. La fusione dà vita a un gruppo che controlla quasi un terzo del mercato degli operatori mobili in Italia arrivando a confrontarsi con i big Tim e Vodafone.
Con oltre 31 milioni di clienti nella telefonia mobile e 2,8 milioni di clienti nella rete fissa (di cui 2,2 mln clienti banda larga), dalla fusione si dovrebbero ricavare sinergie per oltre 5 miliardi di euro. Vodafone Italia, al 30 giugno di quest’anno, contava 25,5 milioni di linee mobili (fonte:Agcom – Osservatorio trimestrale telecomunicazioni ), Tim 30,1 milioni al 31 marzo 2015.
La joint venture paritetica che ha condotto alle “nozze” fra Wind e 3 Italia porta in dote da parte della casa madre Hutchison 200 milioni di cash, 3 Italia è libera da debito mentre Vimpelcom apporta Wind con il suo debito attuale (10,1 miliardi nel secondo trimestre 2015). Dopo l’operazione,”non ci saranno altri contributi cash” hanno precisato i vertici nella presentazione . Gli accordi prevedono inoltre un lock up di un anno, durante il quale nessuno potrà scendere sotto il 50% mentre dopo tre anni i soci possono appellarsi a un meccanismo di “acquisto/vendita“».
L’integrazione delle due società porterà, nelle attese, 700 milioni di euro di sinergie annue a regime dei costi, il 90% atteso dal terzo anno post-chiusura dell’esercizio; oltre 5 miliardi di euro di sinergie di costo NPV previsto, al netto degli oneri di integrazione. È stato calcolato un rapporto 4,9x Debito netto/ Ebitda alla firma dell’accordo, e un rapido deleverage nei prossimi 3 anni con l’obiettivo di arrivare a 3x. I ricavi pro forma sono di 6,4 miliardi di euro.
La fusione annunciata oggi tra 3 Italia e Wind e’ “una buona cosa, poiche’ offre l’opportunita’ di avere un terzo gestore in Italia, particolarmente attivo dal punto di vista tecnologico, aumentando il livello di concorrenza nel settore”. Lo sottolinea Franco Tato’, gia’ amministratore delegato di Enel, Fininvest e Mondadori. Un terzo gestore “forte”, secondo il manager, potrebbe “spingere gli altri due gestori, che da qualche anno dormono, a migliorare i propri servizi”.