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22 Luglio 2024 13:14
22 Luglio 2024 13:14

Margherita Cassano, la prima donna nella storia candidata a guidare la Corte di Cassazione

Oggi la quinta commissione (incarichi direttivi) del Csm ha votato all'unanimità la proposta della sua nomina a presidente della Suprema Corte al posto di Pietro Curzio, attuale presidente eletto due anni fa, che il prossimo 5 marzo andrà in pensione
di Alessia Di Bella

Nata a Firenze, famiglia di origine lucana, il padre di San Mauro Forte, la madre di Grassano due piccoli paesi in provincia di Matera. Suo padre Pietro Cassano, anche lui magistrato famoso a Firenze per aver presieduto tanti processi negli anni di piombo, tra cui la condanna a Renato Curcio il fondatore della Brigate Rosse , Margherita Cassano è entrata in magistratura nel 1980: dal 1981 al 1998 è stata pubblico ministero a Firenze, dove  ha seguito per la Dda, inchieste su associazioni di stampo mafioso e traffico internazionale di stupefacenti. Dal 1998 è stata togata di Magistratura Indipendente al Csm per quattro anni.

E’ stata componente delle Sezioni Unite della Cassazione, ma anche della prima sezione penale dove è stata relatrice della sentenza di condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa dell’ex senatore Marcello Dell’Utri (Forza Italia) .  Dal gennaio 2016 fino al luglio 2020 ha presieduto la Corte d’appello di Firenze dove è rimasta , quando è stata nominata presidente aggiunto della Cassazione. 

Presidente della Corte d’Appello di Firenze dal 2015 ed allieva del Procuratore Nazionale Antimafia Pier Luigi Vigna, la Cassano ha ricoperto anche il ruolo di presidenza della Prima sezione penale della Cassazione, che si occupa di omicidi e violenze gravi, ed è stata consigliere al Csm ed alla Direzione Distrettuale Antimafia.

Margherita Cassano commentò con queste parole la sua elezione all’unanimità due anni fa come presidente aggiunta della Corte di Cassazione: “Verrà il giorno in cui una nomina come la mia non sarà più una notizia, e allora sì, per davvero, quello sarà un gran giorno per tutte le donne“. Ed oggi la quinta commissione (incarichi direttivi) del Csm ha votato all’unanimità la proposta del relatore, il togato indipendente Andrea Mirenda, della sua nomina a presidente della Suprema Corte al posto di Pietro Curzio, attuale presidente eletto due anni fa, che il prossimo 5 marzo andrà in pensione. I due concorrenti per la guida della Cassazione erano solo due: oltre alla Cassano, infatti, aveva presentato domanda Giorgio Fidelbo, presidente di sezione in Cassazione.

Palazzo dei Marescialli, sede del Csm

Il voto finale avverrà con la seduta del plenum del Csm del prossimo primo marzo, presieduta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.  Dopo l’elezione nel 2019 di Marta Cartabia prima donna a diventare Presidente della Corte Costituzionale, diventata in seguito ministro Guardasigilli , e di Giorgia Meloni, prima donna Presidente del Consiglio nel 2022, questa volta è il turno del cosiddetto “Palazzaccio” di piazza Cavour. Dal prossimo primo marzo sarà la Cassano diventerà il giudice più alto in grado d’Italia. entrando di diritto a far parte dell’organo di autogoverno delle toghe, il Csm. E tutto questo, conquistato senza le “quote rosa”. Tutto a pieno merito.

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