Retrocessione in Lega Pro ed una pesante penalizzazione per il Catania, oltre alla squalifica di almeno 5 anni all’ ex presidente Nino Pulvirenti. Sono queste le sanzioni richieste dalla Procura Federale che verranno presentate oggi in avvio del processo al club siciliano e agli altri tesserati coinvolti nelle presunte combine, con 6 partite dell’ultimo campionato di B, che sono state ritenute “comprate” dalla Procura di Catania, titolare dell’ inchiesta “I treni del gol“. Sarà il procuratore Stefano Palazzi a proporle ai giudici del Tribunale Figc di primo grado.
Se arriverà il semaforo verde della corte, le decisioni diventeranno esecutive e definitive. Ma è necessario spiegare bene le ragioni tecnico-federali che potrebbero consentire al Catania di evitare la D, e finire in LegaPro con una forte penalizzazione: La vicenda, infatti, potrebbe fare giurisprudenza e mettere in evidenza una follia giuridica contemplata dal nuovo codice di giustizia sportiva (in vigore dalla scorsa estate). Di fatto quello che si sta mettendo in pratica non è un “classico patteggiamento”, impossibile da realizzare per una serie di questioni regolamentari: l’ articolo 23 (comma 3) lo vieta nei casi di illecito.
Si sarebbe potuti passare sull’ articolo 32 (comma 6) che consente la facoltà alle parti di trovare un accordo sulle sanzioni. Anche se, l’ostacolo delle combine è presente anche su questa strada, ma è il passaggio precedente (al punto 2) a rendere ardua la salita. Perché un ipotetico accordo deve essere illustrato da Palazzi al procuratore capo dello sport voluto dal Coni (il generale Cataldi), ma soprattutto poi spedito al presidente Figc che ha 15 giorni di tempo per effettuare delle osservazioni. Tavecchio in seguito dovrà convocare ed ascoltare il parere del Consiglio federale per ratificare la sanzione, se considerata giusta.
Oltre ai tempi lunghi che mal si conciliano con la celerità dei processi richiesta dal Coni, quello che che è evidente agli occhi di tutti, e’ la prevaricazione da parte del potere legislativo, nei confronti del potere esecutivo. In pratica è come se un pubblico ministero si rivolgesse al Governo (o al Parlamento) per ricevere il semaforo verde sul patteggiamento di un suo indagato invece di riceverlo (come previsto dal codice) dal giudice delle indagini preliminari. Una enormità.
E allora come si arriverà al probabile, se non certo, accordo sul Catania ? Grazie all’ articolo 24 che prevede in caso di ammissione delle responsabilità e di collaborazione fattiva, la riduzione delle sanzioni. Il Presidente del Catania Pulvirenti ha soddisfatto entrambe le richieste nella audizione con Palazzi: ha ammesso le colpe sulle combine contestate, ma soprattutto è andato oltre ed ha aggiunto altre ammissioni, oltre a quando dichiarato in sede penale al gip e al pm di Catania , grazie alle quali aveva ottenuto la revoca degli arresti domiciliari.
Pulvirenti ha svelato alla procura sportiva dei nuovi fatti: ha fatto i nomi dei giocatori avvicinati delle altre squadre; ha raccontato perché aveva imposto al tecnico di non schierare a Bologna Schiavi e Sciaudone (ritenuti “corruttibili” avendo come agente il figlio di Corvino, dirigente del Bologna); svelando che Cosentino l’ amministratore delegato del Catania era perfettamente a conoscenza del tentativo di comprare il match col Livorno.Gli avvocati (Grasso e Lattanzi) di Pulvirenti e quello del Catania (Eduardo Chiacchio) hanno pertanto presentato una istanza a Palazzi, richiamando proprio l’ articolo 24.
Da nostre fonti autorevoli interne alla FIGC, il procuratore capo Palazzi intende seguire questa via e quindi starebbe preparando le richieste da sottoporre ai giudici con l’assenso della difesa: retrocessione in Lega Pro con penalizzazione (-10?) e cinque anni di stop a Pulvirenti. Ed ecco la 54ma ed ultima squadra necessaria alla Lega Pro per compilare i tre gironi.