La premier Giorgia Meloni è appena arrivata a Kiev a bordo del treno partito nella notte dalla stazione ferroviaria di Przemysl. La presidente del Consiglio è attesa nel pomeriggio da Volodymyr Zelensky, con cui terrà una conferenza stampa. La sua missione in Ucraina ha avuto inizio realmente, proprio come aveva promesso a Volodymyr Zelensky: “Prima del 24 febbraio“. E prima che, con un giro immenso che ha però già scavallato le Politiche e le Regionali, la sua maggioranza torni ad apparire spaccata nel sostegno all’Ucraina.
D’altro canto il senso della giornata per la premier è quello di dimostrare che, dichiarazioni e voti in Parlamento a parte, l’Italia c’è. Anche nelle manifestazioni e nella comunicazione che Zelensky reputa centrale. L’Italia c’è e non solo con le armi. Il Samp-T, il sistema di difesa aerea italo-francese a lungo agognato dagli ucraini perché indispensabile a difendere le città dai continui bombardamenti russi su obiettivi civili. O ancora, con il suo assenso ai jet europei, il bottino più ambito dalla resistenza in questa fase della guerra.
La Meloni è arrivata all’aeroporto di Rzeszôu, con una sosta obbligata di circa un’ora in attesa che l’Air Force Four con a bordo il presidente americano Joe Biden si alzasse in volo. I due aerei sono stati a lungo ‘posteggiati’ a circa un chilometro di distanza, e tra i due presidenti non c’è stata possibilità di incontro per motivi di sicurezza. L’agenda blindata di Biden non ha consentito cambi di programma in corsa, ma ‘ è stata una lunga telefonata tra i due che ha ribadito il sostegno di entrambi all’Ucraina. I due leader hanno discusso del loro stretto coordinamento in corso sul sostegno all’Ucraina, compresa l’assistenza in materia di sicurezza, economica e umanitaria.
Dopo la missione a sorpresa a Kiev, Joe Biden oggi continua la visita in Polonia secondo il programma che era stato annunciato mentre si preparava in gran segreto il blitz in Ucraina. E c’è grande attesa per il discorso che questo pomeriggio il presidente americano pronuncerà al castello reale di Varsavia sul primo anniversario dell’inizio dell’invasione russa. Discorso che arriverà poche ore dopo quello di Vladimir Putin, atteso per questa mattina a Mosca. Oltre all’incontro con il presidente polacco Andrzej Duda, la visita di Biden a Varsavia prevede domani un vertice con i leader del gruppo “Bucharest Nine”, Paesi ex sovietici che attualmente fanno parte della Nato: Polonia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Romania e Slovacchia.
Giorgia Meloni è arrivata a Kiev, per la sua prima visita in Ucraina. Nella notte, attorno alle due, una tappa per i controlli a Leopoli, dopo avere attraversato con un treno blu, un convoglio speciale partito dalla stazione di Przemysl, il confine con la Polonia diretta nella capitale ucraina. La premier con la delegazione italiana (con lei, tra gli altri, il sottosegretario alla presidenza Giovanbattista Fazzolari) era arrivata ieri pomeriggio a Varsavia dove ha incontrato il primo ministro Morawietcky e il presidente Duda e poi si è diretta a Kiev. In mattinata prevista la visita ad alcuni dei luoghi simbolo della resistenza ucraina, e nel pomeriggio l’incontro con Zelensky nella capitale.
“La visita a Kiev del Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana Giorgia Meloni, alla vigilia dell’anniversario dell’invasione su vasta scala del suolo ucraino da parte della Russia, è senza dubbio un segnale forte del sostegno dell’Italia all’Ucraina e al popolo ucraino in questo periodo difficile per il nostro Paese“. dice all’Adnkronos Yaroslav Melnyk, ambasciatore d’Ucraina in Italia. “Siamo sinceramente grati all’Italia per la sua posizione chiara e incrollabile sulla sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina – aggiunge – che è stata ripetutamente espressa dai nostri amici italiani nell’arena politica internazionale“.
La premier italiana sorridente, è stata accolta accolta con un mazzo di fiori sul binario dal vice ministro degli Esteri, Yehven Perebynis e dall’ambasciatore ucraino a Roma, Yaroslav Melnyk, prima di uscire dalla stazione e salire in auto per trasferirsi in hotel. “Sono curiosa, determinata a capire quello di cui questo popolo ha bisogno”. Così la Meloni rispondendo a chi le domandava se fosse emozionata., scendendo dal treno a bordo del quale è giunta a Kiev. “Credo sia doveroso essere qua per ribadire la posizione del governo italiano e forse anche rendersi conto personalmente di quel che serve a un popolo che si batte per la libertà. È sempre diverso vedere con i propri occhi credo che aiuti anche gli italiani a capire“.
Il premier Giorgia Meloni si è recata a Bucha, una delle città-martiri ucraine, alle porte di Kiev. Il presidente del Consiglio ha fatto tappa nella chiesa ortodossa di Sant’Andrea e deposto una corona di fiori per le vittime delle fosse comuni. Ad aprile 2022, quando venne scoperto il massacro, le fosse comuni e le altre atrocità commesse dalle forze russe a Bucha, il mondo intero si strinse nella commozione e nell’indignazione all’Ucraina. Mosca ha sempre negato la responsabilità di quei crimini parlando di una ‘trappola mediaticà dell’Occidente. Bucha è diventata uno dei luoghi simbolo del conflitto ucraino.
Il sindaco di Bucha, Anatoly Fedouk, ha accolto la premier Giorgia Meloni esponendele, nei minimi dettagli, quello che è passato alla storia come il ‘”massacro” della cittadina alle porte di Kiev. Accompagnata da una traduttrice che riportava al premier le parole del primo cittadino. Ad aprile 2022, quando venne scoperto il massacro, le fosse comuni e le altre atrocità commesse dalle forze russe a Bucha, il mondo intero si strinse nella commozione e nell’indignazione all’Ucraina. Mosca ha sempre negato la responsabilità di quei crimini parlando di una ‘trappola mediatica’ dell’Occidente.
A Bucha diventata uno dei luoghi simbolo del conflitto ucraino il premier Giorgia Meloni ha deposto sotto la pioggia battente un mazzo di fiori rossi per rendere omaggio alle vittime davanti a una fossa comune dove si trovano i resti di decine di ucraini uccisi. Davanti a questo luogo simbolico, la presidente del Consiglio si è chiusa in raccoglimento, facendosi il segno della croce. Evidentemente commossa, nella sua visita la premier Meloni ha ascoltato i racconti da varie autorità ucraine delle tragedie causate in questi luoghi dall’aggressione russa. Dopo aver passato in rassegna anche una piccola mostra fotografica con le immagini degli orrori, la presidente del Consiglio ha chiesto all’interprete di tradurre un messaggio ai suoi interlocutori: “Non siete soli“.
“Siamo in attesa del vostro sostegno per creare un tribunale speciale, la Russia è responsabile dell’aggressione, senza questa aggressione non ci sarebbero stati 77 mila casi di crimini di guerra, qui a Bucha e in tante città. Insieme potremo assicurare la giustizia a tutti gli ucraini, è una lotta giustizia non solo per tutto il mondo”, ha detto alla premier Giorgia Meloni il procuratore generale dell’Ucraina, Andriy Kostin. “”L’Italia è stata con voi dall’inizio e lo sarà fino alla fine, avete tutto il nostro sostegno, combatteremo per voi e la vostra libertà” ha detto la presente del consiglio Giorgia Meloni alle autorità locali ucraine, a conclusione della visita sui luoghi dei massacri di Bucha. Una medaglia composta con le pallottole usate: è l’omaggio che le autorità locali ucraine hanno riservato alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante la sua visita a Bucha. La premier ha osservato con attenzione la medaglia e letto con interesse, ad alta voce, l’incisione sul retro: “Città non conquistata“.
Durante la sua successiva visita a Irpin, località oggetto dei bombardamenti andati in scena nelle prime fasi del conflitto la premier Giorgia Meloni ha autografato lasciando la sua firma sulla bandiera della città, accanto a quella di altri leader che in questi mesi hanno visitato quest’area dell’Ucraina particolarmente colpita dall’aggressione russa. Accolta a Irpin dal sindaco, la premier Giorgia Meloni ha ascoltato dal primo cittadino il racconto della distruzione di quest’area rivolgendogli varie domande sulla popolazione e su quanto tempo serve per ricostruire la città. “Avendo i soldi – ha risposto il sindaco -, in due anni si può ricostruire tutta la città“.
A Irpin, tappa lo scorso anno della visita congiunta di Mario Draghi con il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, la premier Meloni ha consegnato alle autorità locali due generatori a supporto delle infrastrutture critiche, che sono parte di un lotto di 52 generatori, per un valore di oltre 660mila euro donati dal governo italiano all’Ucraina. Alla cerimonia simbolica, accanto a due dei 45 mezzi dei vigili del fuoco donati sempre dagli italiani, saranno presenti associazioni italiane attive a Kiev.
“È diverso parlare di numeri o vedere a caldo la vita della gente distrutta senza che ci sia una ragione, abbiamo visto fiori e peluche: è diverso, vale la pena di vederlo” ha detto la premier Giorgia Meloni aggiungendo “Spero di riuscire a trasferire quello che ho visto agli italiani, l’importanza del lavoro che stiamo facendo l’amicizia la riconoscenza, perché anche questo è importante per dare una mano con sempre maggiore impegno” prima di lasciare Irpin per tornare a Kiev, dove incontrerà il presidente ucraino Volodymir Zelensky.
“Incontrerò fra poco il presidente Zelensky e gli chiederò cos’altro possiamo fare per dare una mano. Questa battaglia gli ucraini la stanno combattendo anche per noi”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rispondendo alle domande dei giornalisti ucraini durante la sua visita a Irpin. “L’Italia – ha aggiunto – sostiene l’Ucraina finanziariamente e politicamente”.
La premier Giorgia Meloni ha commentato ad Irpin il discorso del presidente russo Vladimir Putin: “Quello che abbiamo sentito stamattina è stata una propaganda che già conosciamo, i fatti sono diversi. Lui è il responsabile di tutto questo — ha aggiunto Meloni alzando gli occhi ai palazzi divelti, agli alberi carbonizzati —. Dice la propaganda russa che qui in Ucraina c’è un regime e che loro vogliono liberare il popolo ucraino. Ma io qui non vedo un regime, vedo gente che chiede al governo di combattere contro i russi. Sono venuta a vedere a caldo la vita della gente distrutta senza che ci sia una ragione“.
Mentre nella tarda mattinata la premier Giorgia Meloni è arrivata a Kiev, il ministro degli Esteri Antonio Tajani invece sbarcherà a New York in occasione delle iniziative al Palazzo di Vetro dell’ ONU per il primo anniversario della guerra in Ucraina. Il capo della diplomazia italiana parteciperà alla sessione speciale d’emergenza dell’assemblea generale sull’Ucraina, dove verrà discussa una mozione.
È un bilancio tragico quello che emerge dal rapporto di Save The Children a un anno esatto dall’inizio dell’invasione russa. Più di 4 bambini al giorno sono stati uccisi o feriti dall’inizio della guerra in Ucraina. L’allarme è per i tanti bambini, vittime innocenti, di un conflitto che li ha messi in prima linea. Per loro c’è anche il pericolo mine: tanti, troppi, gli ordigni esplosivi disseminati dai russi che incombono sui giochi e sul futuro di almeno 2 milioni di bimbi, stima l’organizzazione internazionale.