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22 Luglio 2024 16:26
22 Luglio 2024 16:26

Caso Cospito, Gasparri (Forza Italia): “Nordio valuti ispezione dopo le parole di Albamonte”

Chi, piuttosto, in un regime di Stato di diritto pieno, farebbe bene a tacere, sono i magistrati, i quali dovrebbero evitare di occuparsi di politica e di provare a sovrapporsi al potere rappresentativo e a quello esecutivo, mediante la minaccia della toga che indossano e di cui molto spesso a nostro parere abusano

Eugenio Albamonte è il capo della corrente sinistrorsa della magistratura che si chiama Area”. Che raduna quel gruppo di magistrati chiamati nel gergo comune le “toghe rosse” (a me, per la verità, personalmente, non sono mai state simpatiche…), ed è stato anche capo dellAnm (il sindacato-partito dei Pm che dispone di ampia rappresentanza in Parlamento sia nel gruppo del Movimento 5 Stelle sia in vari altri gruppi come il Pd. Ieri ha polemizzato con il ministro Nordio a proposito delle riforme necessarie alla Giustizia. La differenza di opinioni tra il ministro e il partito dei Pm è nota.

Nordio ha in varie occasioni dichiarato che è necessario ristabilire in Italia lo Stato di diritto, che in questi ultimi trent’anni è stato demolito dai governi e dalla magistratura (anche se fin qui le sue buone intenzioni sono rimaste pure intenzioni…). Mentre il “partito dei Pm” ritiene (senza alcuna delega di rappresentanza politica da parte degli elettori) che per salvare la giustizia non si debba neppure sfiorare l’assetto di potere attuale perché ogni modifica di questo assetto ridurrebbe comunque lo strapotere delle Procure, e il partito dei Pm ritiene che solo un grande potere delle Procure possa garantire un livello ragionevole di giustizia.

il ministro di Giustizia Nordio

Incredibilmente il “rosso” pm Albamonte (in servizio presso la procura di Roma) ha persino contestato al ministro di Giustizia Nordio (al contrario di Albamonte eletto dagli italiani) l’eccessiva loquacità – in un comunicato ufficiale – imponendogli 10 giorni di silenzio, e subito dopo gli ha intimato di presentare al partito dei Pm una proposta scritta di riforma, garantendo che il partito dei Pm la esaminerà senza pregiudizi. Ora, ferma restando l’idea che forse alle volte i Pm non conoscano benissimo la struttura democratica e la Costituzione del paese nel quale vivono, il quotidiano il Riformista giustamente si è permesso di fare delle osservazioni, che potrebbero essere utili e sopratutto condivisibili.

1) I ministri hanno il diritto di parlare, e di rivolgersi ai cittadini per spiegare cosa stanno facendo, cosa vorranno fare, perché, con quale scopo, con quali mezzi. Chiedere loro di “fare silenzio” ha pochissimo a che fare con qualsiasi idea di democrazia. Chi, piuttosto, in un regime di Stato di diritto pieno, farebbe bene a tacere, sono i magistrati, i quali dovrebbero evitare di occuparsi di politica e di provare a sovrapporsi al potere rappresentativo e a quello esecutivo, mediante la minaccia della toga che indossano e di cui molto spesso a nostro parere abusano !

il pm Eugenio Albamonte

2) Il ministro si è detto orientato a consultare gli avvocati, l’accademia e i magistrati, prima di presentare le sue proposte di riforma al Parlamento. Tuttavia le proposte il ministro guardasigilli Nordio sin troppo democratico rispetto al pm Albamonte ed ai suoi compagnucci con la toga rossa (da non confondersi con quella indossata dagli ermellini in Cassazione) le deve presentare al Parlamento, non al partito dei Pm. Le leggi, in Italia – al momento – le scrive e le approva il Consiglio dei ministri e poi passano alle Camere. I magistrati invece sono delegati a fare indagini, a farle bene, ad accusare e a giudicare. Per assegnare ai Pm il compito di varare le leggi occurre una riforma costituzionale.

Incredibilmente sulla stessa linea di pensiero e giudizio di Piero Sansonetti, direttore del Riformista, in passato giornalista de L’ UNITA’ organo di stampa del PCI, si trova anche il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri, esponente di Forza Italia.

il senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia)

“Ho letto con grande sorpresa un’intervista del dottor Albamonte, noto magistrato, che sostanzialmente contesta le funzioni del governo e del Parlamento. È il ministro Nordio che, nell’ambito delle sue competenze, ha definito i vari livelli di classificazione dei documenti del Ministero della Giustizia e del Dap”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, in riferimento all’intervista de La Stampa.

Gasparri continua nella sua dichiarazione: Albamonte in questa intervista disconosce in sostanza il legittimo esercizio di queste funzioni, e vorrebbe sostituirsi al Governo e al Parlamento, delegittimandoli. Si tratta di un atteggiamento di contrasto alla libera attività delle Istituzioni che apre un ulteriore capitolo nella controversa vicenda della magistratura politicizzata. Ho chiesto quindi al Ministro Nordio, con una interrogazione, di valutare l’opportunità di una ispezione dopo quanto è emerso questa mattina nell’intervista di Albamonte, per verificare eventuali violazioni dei principi fondamentali delle istituzioni e della separazione dei poteri”.

Concludendo, egregio dottor Albamonte ci usi la cortesia di tacere lei e di pensare solo a fare bene il magistrato. Gli italiani la pagano solo per questo.

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