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29 Novembre 2024 20:34

Il plenum del Csm smentito dal Consiglio di Stato, annullata la nomina del presidente del tribunale di Palermo

Il consiglio di Stato ha confermato la sentenza con cui il Tar del Lazio aveva accolto il ricorso del candidato sconfitto, Piergiorgio Morosini, che sosteneva che la scelta fosse illegale. Adesso il nuovo consiglio del Csm dovrà procedere a una nuova nomina

Con la decisione n. 2527/23 pubblicata oggi, la Settima Sezione del Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tar per il Lazio 19 settembre 2022 n. 11915, annullando il provvedimento con cui il CSM aveva conferito al Dott. Antonio Balsamo l’incarico direttivo di presidente del Tribunale ordinario di Palermo, in accoglimento del ricorso proposto da altro magistrato aspirante all’incarico (Dott. Piergiorgio Morosini).  Secondo Morosini, il Presidente poi nominato Antonio Balsamo non avrebbe avuto i requisiti richiesti per ottenere quella nomina direttiva e quindi non poteva essere nominato alla presidenza del Tribunale di Palermo. Nel suo ricorso Morosini aveva scritto di essere entrato in magistratura nel giugno 1993 e di avere prestato servizio dall’ottobre 1994 presso il Tribunale di Palermo con competenza in diritti reali, successioni e locazioni. Dal maggio 1995 era stato assegnato alla sesta sezione penale con funzione di giudice del dibattimento penale collegiale e monocratico, nonché di giudice del riesame. Successivamente dal marzo 2002 ha svolto le funzioni di gip sempre a Palermo e dal 2008 è andato al Massimario della Cassazione. Dal 2014 al 2018 è stato componente del Csm. E dal 2018 è tornato a svolgere la funzione di gip a Palermo.

Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato

Secondo il Tar del Lazio, Presidente Antonino Savo Amodio, estensore Francesca Petrucciani,  il ricorso di Morosini contro Balsamo doveva “essere accolto, con annullamento dell’atto impugnato ed assorbimento dell’ultima doglianza relativa ai tempi della deliberazione, dovendo il Csm rideterminarsi ai fini dell’attribuzione dell’incarico direttivo per cui è causa“. A questo punto, il Presidente del Tribunale Antonio Balsamo aveva fatto ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar del Lazio.

Il Consiglio di Stato ha confermato oggi la sentenza con cui il Tar del Lazio, lo scorso 19 settembre, aveva accolto il ricorso del candidato sconfitto, Piergiorgio Morosini , che sosteneva che la scelta del Csm fosse illegale. Balsamo che era sostituto procuratore generale in Cassazione, non aveva maturato i cinque anni dal passaggio alle funzioni requirenti necessari per un nuovo passaggio alla funzione giudicante.

CdSBalsamo

Sulla nomina il precedente plenum di palazzo dei Marescialli si era diviso – 12 consiglieri contro 12 – e la candidatura di Balsamo era prevalsa solo perchè più anziano. Sia il Tar che il Consiglio di Stato hanno ritenuto la tesi illegittima e ora il Csm dovrà procedere a una nuova nomina. Durante il plenum sono state esposte diverse posizioni in merito alla costituzione in giudizio dell’organo di autogoverno della magistratura.

Antonio Balsamo

In particolare il consigliere togato (oggi ex) Nino Di Matteo , favorevole alla costituzione in giudizio del Consiglio, aveva ricordato che “in quei cinque anni il dottore Balsamo ha fatto il giudice. Ha presieduto la corte d’Assise di Caltanissetta nei processi Capaci bis e Borsellino quater. Per cinque giorni la settimana, a volte per quattro giorni a settimana, ha fatto il presidente di corte d’Assise, dalle nove del mattino alle venti di sera, perché questi sono gli orari e questi sono gli impegni di un presidente di corte d’Assise a Caltanissetta in quel tipo di processo”.

La decisione dei giudici di Palazzo Spada ha invece chiarito oggi che il Dott. Balsamo non poteva concorrere al posto di presidente del tribunale di Palermo, perché, al momento della presentazione della propria candidatura, non aveva ancora maturato il periodo minimo di funzioni requirenti prescritto dalla normativa.

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