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27 Agosto 2024 21:16
27 Agosto 2024 21:16

25 aprile, il presidente Mattarella all’Altare della Patria

All'Altare della Patria Mattarella sarà accompagnato dalla premier, Giorgia Meloni, e dai presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana . Giorgia Meloni con una lunga e articolata riflessione ospitata dal Corriere della Sera e ribadisce che "l'Italia sta dalla parte di libertà e della democrazia"

Oggi, 25 aprile 2023, in occasione del 78° Anniversario della Liberazione, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver reso omaggio al Monumento del Milite Ignoto all’Altare della Patria, si recherà a Cuneo, Borgo San Dalmazzo e Boves. All’Altare della Patria Mattarella sarà accompagnato dalla premier, Giorgia Meloni, e dai presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana e, tra gli altri, la presidente della Corte Costituzionale Costituzionale Silvana Sciarra ed il ministro della Difesa Guido Crosetto. Arrivato, Il capo dello Stato ha ricevuto gli onori militari e, successivamente, ha ascoltato l’Inno nazionale. 

Il presidente della Repubblica ha deposto la corona di alloro al Milite Ignoto per le celebrazioni del 25 aprile all’Altare della Patria. Si è poi fermato davanti al monumento per un momento di raccoglimento.  Successivamente Mattarella ha salutato con una stretta di mano le Autorità presenti, trattenendosi per un breve scambio di battute ai piedi dell’Altare della Patria. Il capo dello Stato ha lasciato Piazza Venezia e in mattinata è atteso in Piemonte per le celebrazioni del 78/mo anniversario della Liberazione.

A Cuneo, il capo dello Stato deporrà una corona al Monumento della Resistenza; si recherà, quindi, al Teatro Toselli per la cerimonia commemorativa del 78° Anniversario della Liberazione. Nel pomeriggio Mattarella si trasferirà a Borgo San Dalmazzo dove deporrà una corona d’alloro al Memoriale della deportazione e visiterà il Museo Memo4345. Ultima tappa a Boves: in Piazza d’Italia il presidente Mattarella renderà omaggio al monumento che commemora le vittime dell’eccidio di Boves.

Se volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione“. È Piero Calamandrei che rivolge queste parole a un gruppo di giovani studenti alla Società Umanitaria, a Milano, nel 1955., ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando da Cuneo in occasione del 25 aprile.

La premier Giorgia Meloni, dopo aver partecipato alla cerimonia di deposizione di una corona d’alloro all’Altare della Patria da parte del Capo dello Stato, alle 10 sarà alla cerimonia di deposizione di una corona di alloro al Mausoleo delle Fosse Ardeatine da parte del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in rappresentanza ufficiale del governo. La premier rivendica alla destra di essere “incompatibile con nostalgie del fascismo”, ricorda che quelli “scolpiti nella Costituzione” sono i “valori conculcati dal fascismo” e osserva che “l’amore per la democrazia è l’antidoto a tutti i totalitarismi”Giorgia Meloni saluta il 25 Aprile con una lunga e articolata riflessione ospitata dal Corriere della Sera e ribadisce che “l’Italia sta dalla parte di libertà e della democrazia”, dicendo anche un fermo “no” a chi volesse tracciare divisioni su questo terreno usate come strumento di delegittimazione dell’avversario.

“Nel mio primo 25 Aprile da presidente del Consiglio, affido alle colonne del Corriere alcune riflessioni che mi auguro possano contribuire a fare di questa ricorrenza un momento di ritrovata concordia nazionale nel quale la celebrazione della nostra ritrovata libertà ci aiuti a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia”, scrive allora Meloni.

“E lo faccio con la serenità di chi queste riflessioni le ha viste maturare compiutamente tra le fila della propria parte politica ormai 30 anni fa – sottolinea – senza mai discostarsene nei lunghi anni di impegno politico e istituzionale“. “Da molti anni infatti, infatti, e come ogni osservatore onesto riconosce, i partiti che rappresentano la destra in Parlamento hanno dichiarato la loro incompatibilità con qualsiasi nostalgia del fascismo“.

Il presidente del Senato, Ignazio la Russa, dopo aver reso omaggio all’Altare della Patria accompagnando il Presidente della Repubblica, è volato a Praga, dove alle 12.15 è intervenuto alla Riunione dei presidenti dei Parlamenti dell’Unione europea. “Oggi 25 aprile, per l’Italia è un giorno molto importante: è il giorno nel quale viene ricordata la Liberazione dall’occupazione nazista nella Seconda Guerra Mondiale e la sconfitta del fascismo” ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, alla Conferenza dei Parlamenti dell’Ue, a Praga. “Insieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alle Alte Cariche dello Stato questa mattina ho solennemente testimoniato all’Altare della Patria l’impegno e il sacrificio per la libertà e l’indipendenza così come il valore assoluto della Resistenza nel superare la dittatura e nel ridare all’Italia la democrazia”.

“Oggi stesso, approfittando della mia presenza qui a Praga, ho voluto aggiungere due appuntamenti importanti alla mia agenda e che si legano al tema di questa Conferenza: renderò quindi omaggio alle tante vittime della ferocia nazista recandomi a Terezin e sono già stato al monumento dedicato a Jan Palach, come ho sempre fatto ogni volta che sono venuto a Praga. E l’ho fatto anche stavolta perché non potevo certo mancare di rispetto verso la vostra storia”. Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, intervenendo alla Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell’Ue, in corso a Praga. Nel pomeriggio il presidente Larussa deporrà una corona al Monumento di Jan Palach, quindi visiterà il campo di concentramento di Theresienstadt.

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, parteciperà a Castelvetrano alla cerimonia di svelamento della teca contenente i resti della Quarto Savona 15, l’auto su cui viaggiava il giudice Giovanni Falcone il giorno della strage di Capaci.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani e la sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti hanno deposto una corona d’alloro sotto la grande targa commemorativa del Mausoleo dei Martiri alle Fosse Ardeatine a Roma. Presenti anche il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri, il vice presidente della Camera Fabio Rampelli, il questore della Camera Paolo Trancassini, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, rappresentanti dello Stato maggiore dell’esercito, e l’assessore regionale Luisa Regimenti.

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