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22 Novembre 2024 03:25

Def, dopo la Camera arriva il via libera anche dal Senato

I voti a favore sono stati 112, i contrari 57, nessun astenuto. Anche la risoluzione della maggioranza è stata votata da 112 senatori, mentre i contrari sono stati 56 e nessun astenuto. Alla Camera sono stati 221 i voti favorevoli

Dopo la Camera, anche il Senato ha dato il via libera alla nuova relazione del Def sullo scostamento di bilancio varata dal Consiglio dei ministri nella serata del 27 aprile. I voti a favore sono stati 112, i contrari 57, nessun astenuto. Anche la risoluzione della maggioranza è stata votata da 112 senatori, mentre i contrari sono stati 56 e nessun astenuto. Alla Camera sono stati 221 i voti favorevoli in una seduta ad alta tensione, caratterizzata anche dal malore accusato in aula da Angelo Bonelli.

La prima a parlare al Senato è stata la senatrice Michaela Biancofiore (Civici Italiani – Noi Moderati), che ha voluto puntualizzare come “il centrodestra anche all’opposizione non ha mai fatto mancare i suoi voti sullo scostamento di bilancio“, con riferimento a quanto successo ieri alla Camera. Parole più volte interrotte dai brusii dell’opposizione. Con il presidente La Russa che ha chiesto più volte di lasciar terminare la senatrice. “Vedo che oggi c’è nervosismo“, ha detto la seconda carica dello Stato, che poi ha ripreso la senatrice del M5S Alessandra Maiorino. Da parte sua la Biancofiore ha usato l’ironia: “C’è una bella canzone che dice ‘la verità vi fa male lo so…‘”. Non sono mancati anche in questo caso brusii e proteste dai banchi dell’opposizione.

Credo – ha detto il premier Meloni da Londra – che dobbiamo fare i conti con il fatto che il taglio dei parlamentari incide perché il doppio incarico rende più facile che in Aula manchino i numeri. Credo soprattutto che bisogna parlare con i capigruppo e trovare un modo per garantire che si riesca a fare il doppio lavoro, lavorando di più se necessario, perché purtroppo riguarda tutti, ma non prevedo ipotesi di sostituzioni di doppi incarichi”. La premier sottolinea: “Non ci vedo un segnale politico. È stata una svista, ho fatto tanti anni in Parlamento, può succedere ma non deve succedere più”. E il suo vicepremier, il leader della Lega Matteo Salvini, in Senato minimizza: “Non c’era nessun problema“.

In entrambi i rami del Parlamento però gli interventi dei rappresentanti dei partiti di maggioranza sono improntati soprattutto alla richiesta di scuse a Meloni e agli italiani, e all’impegno a far sì che un episodio simile non accada più. Le opposizioni rincarano gli attacchi, a partire dalla segretaria del Pd, Elly Schlein, che rimarca: “Oggi è una giornata di forzature da parte della maggioranza, noi andremo avanti a ricordare quali sono le prerogative dell’opposizione”.

Il riferimento è anche all’elezione dei membri laici dei consigli di presidenza delle magistrature speciali, arrivate poi grazie all’accordo tra maggioranza e M5S (l’ex ministro Alfonso Bonafede va alla giustizia tributaria), in una votazione a scrutinio segreto in cui per protesta Pd e Avs hanno abbandonato l’aula.

In Senato il capogruppo Pd Francesco Boccia parla diuna maggioranza inadeguata, che non ha il senso delle istituzioni”, a proposito della bocciatura di ieri dello scostamento di bilancio, che ha causato problemi al governo constringendolo a prestare il fianco alle opposizioni, pronte a dare battaglia sui provvedimenti come su eventuali tentativi di forzatura delle regole d’aula. Ma in realtà secondo il nostro punto di vista al momento è proprio l’opposizione.

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