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22 Novembre 2024 06:08

L’avvocato barese Piero Lorusso sotto processo a Roma per frode e stalking

In un procedimento per stalking contro una ex compagna di Lorusso, la giudice Paola De Nicola così descrive l’avvocato: "Come risulta essere nello stile Lorusso, questi non ritiene di accettare le decisioni giudiziarie e continua a persistere e insistere con altre denunce, tenendo inutilmente impegnato il tribunale civile e penale, visti gli esiti riportati, con condotte che non possono che definirsi “obiettivamente persecutorie” sotto il profilo giudiziario"

L ’ultima vicenda giudiziaria a carico dell’ avv. Piero Lorusso  nato a Bari 56 anni fa, raccontata ieri dal CORRIERE DELLA SERA nella sua edizione online è quella rivela l’imbarazzante figura di un avvocato che intraprende centinaia di cause contro i suoi ex clienti e nello stesso tempo è indagato o imputato a sua volta in decine di casi collegati.

E’ stata notificata qualche giorno fa la fissazione del processo, con citazione diretta a giudizio, nei confronti di Lorusso e della sua (ex) moglie Laura Totino che come scrive il CORRIERE DELLA SERA, “come si legge negli atti della Procura di Roma: “perché Lorusso dopo aver sporto numerose querele pretestuose nei confronti di M. T. (un suo ex cliente, ndr) ed avviate altrettante azioni legali tutte concluse con sentenze di assoluzione, venendo condannato in via definitiva per il reato di calunnia ed al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva (nel 2013 e poi altre sette volte, ndr) di 80.835 euro, trovandosi sottoposto a pignoramento di un appartamento in largo Messico, si sottraeva con l’ausilio della Totino all’adempimento degli obblighi giudiziari, con un atto simulato e fraudolento ai danni dei suoi creditori, trasferendo lo stesso appartamento alla figlia minore per mezzo dell’accordo di separazione personale dalla Totino, già sua procuratrice nelle medesime cause perse“.

A scandagliare le passate inchieste sull’avvocato  questo non è il primo escamotage di Lorusso di sfuggire alle sentenze e sequestri giudiziari. Lo stesso appartamento di largo Messico, con un altro in via del Governo Vecchio e un terzo a Bari oltre a una palazzina a Ostuni, sono al centro di una inchiesta del pm Alessandro Di Taranto in quanto l’ avvocato Lorusso, per sfuggire a 1,8 milioni di debito con l’Erario, ne ha attribuito le proprietà alle sue figlie in ragione dei 2.200 euro di mantenimento mensili, autodenunciando il proprio ritardo nei pagamenti. 

Secondo il pm Di Taranto, questa operazione sarebbe un attofraudolento, in considerazione della sproporzione del vantaggio attribuito alle figlie e alla circostanza che gli stessi immobili rimanevano nella disponibilità dell’imputato“. Lorusso ha ceduto invece, sempre allo scopo di sottrarli ai debitori, i crediti di alcune cause vinte ad un’altra parente, sua madre Maria Maglio , ed un altro magistrato, il pm Francesco Paolo Marinaro della procura di Roma indaga sull’ipotesi di reato di “riciclaggio” e “ricettazione“.

Il CORRIERE DELLA SERA: «Per le cause perse si rifaceva sui clienti»

Per anni Lorusso si è accreditato come esperto in anatocismo, anche presso società del settore, sostenendo cioè di poter aiutare i suoi (numerosissimi) clienti contro le rate troppo alte dei mutui. Ha però perso tutte o quasi queste cause, condotte “con imperizia“, a giudizio dei Tribunali civili che le hanno valutate. L’avvocato ha poi provato a rifarsi sui suoi clienti. Chiedendo parcelle da decine di migliaia di euro, accollando loro spese non verificate, insistendo per pagamenti arretrati già effettuati. Infine denunciando loro e chi li difende. Sono decine e decine di cause intentate e molte sentenze a lui sfavorevoli parlano di “liti temerarie”.

In un procedimento per stalking contro una ex compagna di Lorusso, la giudice Paola De Nicola così descrive l’avvocato: “Come risulta essere nello stile Lorusso, questi non ritiene di accettare le decisioni giudiziarie e continua a persistere e insistere con altre denunce, tenendo inutilmente impegnato il tribunale civile e penale, visti gli esiti riportati, con condotte che non possono che definirsi “obiettivamente persecutorie” sotto il profilo giudiziario“. Lo stesso giudice, come anche l’avvocato di alcuni dei suoi ex clienti, Nicola Nanni, ha invano segnalato il suo caso al consiglio di disciplina dell’Ordine forense.  

Resta da farsi a questo punto una semplice domanda : ma che fine hanno fatto tutti gli esposti contro Lorusso al Consiglio di Disciplina dell’ Ordine di Bari ?

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